Baby food, troppe micotossine. I sughi Piccolini Barilla: poca verdura
Baby food, attenti alle micotossine. I pediatri tornano a lanciare l’allarme sulla sicurezza alimentare del cibo per l’infanzia. E ne hanno ben donde.
Troppe micotossine negli alimenti per bambini. E’ questa la conclusione cui è giunta l’Università Federico II di Napoli alla quale la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha commissionato un’analisi sistematica sulle composizioni di cibi e prodotti alimentari per l’infanzia. Figuriamoci allora in quelli che per l’infanzia sono soltanto di nome!
E’ il tema del finto baby food, cioè di quei prodotti che, senza rispettare la normativa per gli alimenti della prima infanzia, lasciano intendere di essere adatti a questa fascia d’età.
E’ di poco tempo fa l’allarme, lanciato dalla FIMP, sulla scia di un’inchiesta della rivista Il Salvagente, contro le case produttrici che spacciano come prodotti per la prima infanzia alimenti che non rispettano gli standard di qualità previsti dalla legge per il cibo dei bambini. Prodotti contenenti spesso livelli di pesticidi, muffe e metalli pesanti superiori a quanto imposto a tutela della salute dei più piccoli.
Un attacco che era sembrato in contrasto con l’invito, lanciato al Congresso della FIMP, a preferire alimenti dell’industria alimentare a quelli freschi. “Scopri i vantaggi degli alimenti specifici per l’infanzia. Chiedi al tuo pediatra”, era l’invito della Federazione Pediatri. Che oggi chiede di vederci più chiaro e ha inviato i risultati dell’Università Federico II al Ministero della Salute.
Sulla questione si è indirettamente pronunciato anche il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria con una sentenza sui “Piccolini” della Barilla, prodotto sbandierato dall’azienda di Parma come un alimento per la prima infanzia.
La questione era stata sollevata davanti al Giurì dalla stessa Barilla che aveva attaccato una pubblicità comparativa della Plasmon nella quale l’azienda metteva a confronto i suoi prodotti per bambini con quelli della Barilla lasciando intendere la superiorità dei suoi rispetto a quelli commercializzati dalla società di Parma. “Molte mamme usano pasta per adulti anche per bambini con meno di 3 anni”, si legge nella pubblicità della Plasmon. “Questa pasta va bene per gli adulti ma può contenere livelli di contaminanti anche molto superiori ai limiti di legge stabiliti per i bambini di questa età”.
La pubblicità è stata giudicata ingannevole e denigratoria dal Giurì con una sentenza confermata un mese fa dal Tribunale di Milano ma Barilla ha messo ben in evidenza sulle confezioni della linea Piccolini la dicitura “per consumatori sopra i 3 anni”.
Raccomandazione che appare negli spot dei sughi. Anche se il fatto alimentare ha messo in dubbio che l’operazione sughi “piccolini”, nata per aumentare l’apporto di verdure delle verdure da far consumare a bambini riluttanti, sia solo accattivante per le mamme e niente di più.
[Fonte: helpconsumatori Foto: sciencedaily.com]