Bar, pizzerie e ristoranti riaprono dal 26 aprile in 14 regioni in zona gialla
Bar, pizzerie e ristoranti riaprono dal 26 aprile in 14 regioni italiane (13 regioni e 2 Province Autonome) che sono classificate in zona gialla.
Le previsioni della vigilia sulle riaperture alla fine hanno delineato il nuovo quadro.
Ecco le regioni in cui i ristoranti riaprono a pranzo e a cena da lunedì prossimo. Ma solo con il servizio al tavolo e all’aperto.
La lista delle 14 regioni in cui i ristoranti riaprono dal 26 aprile
Sono la gran parte delle regioni italiane a tingersi di giallo.
- Friuli-Venezia Giulia
- Trentino Alto Adige (Province Autonome di Trento e di Bolzano)
- Veneto
- Piemonte
- Lombardia
- Liguria
- Emilia Romagna
- Toscana
- Lazio
- Abruzzo
- Umbria
- Marche
- Campania
- Molise
Le regioni in zona arancione e in zona rossa: i ristoranti non riaprono
Cinque, invece, le regioni che sono in zona arancione.
- Valle D’Aosta
- Puglia
- Basilicata
- Calabria
- Sicilia
Una sola la regione che è in zona rossa. La Sardegna che era entrata in zona bianca anche se per poche settimane.
- Sardegna
Cosa cambia per i ristoranti nelle 14 regioni in zona gialla
Sono due le novità introdotte nel decreto che interessano ristoranti, bar e pizzerie.
Innanzitutto l’apertura serale. L’orario di apertura e chiusura dei ristoranti segue il coprifuoco. Quindi apertura alle 5 del mattino e chiusura alle 22.
È possibile per bar, ristoranti e pizzerie effettuare sia il servizio a pranzo che a cena.
È necessario, però, che i tavoli siano collocati all’aperto. Le attività di ristorazione con sale solo al chiuso dovranno attendere invece il 1 giugno. O una data precedente se un decreto la cambierà per un miglioramento dei dati scientifici.
Egualmente per l’orario di coprifuoco. Una eventuale modifica sarà successiva alle rilevazioni di metà maggio.
La motivazione per cui è possibile pranzare o cenare solo all’aperto è data dall’osservazione che il virus ha più difficoltà a contagiare all’aperto.
Per la questione coprifuoco, il motivo invece è la limitazione della circolazione delle persone. Una decisione molto contestata.
Per le zone arancioni e rosse resta sempre possibile l’asporto (fino alle 22) e la consegna a domicilio.