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30 Novembre 2010 Aggiornato il 8 Agosto 2024 alle ore 16:45

Benedetta Parodi pubblica Benvenuti nella mia cucina Il ciambellone è superstar?

Del primo libro di Benedetta Parodi (Cotto e mangiato) si è scritto e detto assai. Che non sia il nuovo Artusi lo si sa, e lei manco è la Julia Child
Benedetta Parodi pubblica Benvenuti nella mia cucina Il ciambellone è superstar?

Del primo libro di Benedetta Parodi (Cotto e mangiato) si è scritto e detto assai. Che non sia il nuovo Artusi lo si sa, e lei manco è la Julia Child di casa nostra. Rimango però sempre convinto che certe risposte di mercato non possono essere taciute, e, quando ho letto su un magazine librario il promo del nuovo libro della stessa signorina (Benvenuti nella mia cucina) mi sono incuriosito.

Non tanto per lo strillo del milione di copie vendute – che, notate, pone la Parodi a livelli anche superiori di Camilleri o Eco, senza considerare la montagna di denaro che muove una tale pubblicazione, dato che ha prezzo minimo di vendita intorno ai 9,50 euro – quanto per le copertine, che il magazine poneva contrapposte e facilmente confrontabili.

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Insomma, osservo e, come nella Settimana Enigmistica, mi trovo a confrontare le differenze. O, meglio, a rilevare le similitudini, ed a rifletterci su.

In primo piano, in entrambe le copertine, c’è un ciambellone con zucchero a velo. Poi su entrambe le tavole, uova. Una ha una torta di frutta, l’altra una alzata per dare colore. Ma è il ciambellone che mi affascina nella sua ripetizione. Cioè, mi chiedo e chiedo soprattutto a chi è più pratico di me: quando progetto un nuovo libro, appoggiandomi al successo stratosferico del precedente, possibile che non trovo nulla di meglio che replicare buona parte della precedente copertina?

Ovviamente no. C’è sotto qualcos’altro. Anzi, son certo che ci sia una strategia nel presentare la Parodi come rassicurante donna di casa, abbastanza (mediamente) incapace ai fornelli ma abile a svicolare in modo tale da proporre un pasto decente. E allora, forse, proprio il ciambellone rappresenta la tranquillità del focolore domestico, non troppo calorico, adatto ai bimbi e ai grandi, facile da fare e sempre di sicuro effetto… Perchè, se non fosse così, perchè non mettere una bella pasta al pomodoro? O un arrosto, o chissà che?

Io vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse questa cosa, il tutto, insisto, senza entrare nel merito del contenuto del libro.

Chissà cosa ne pensano i lettori di Scatti di Gusto…?

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