Birra Meneghino: il locale che parla milanese a Milano, ovviamente
A Milano ha aperto in piazza Guardi, Birra Meneghino, ovvero l’ex BU/GU, preso in mano da Marco Bergamaschi (creatore delle birre e location manager nel mondo del cinema) e Luca Pirola (gestore del locale e videomaker).
La zona intorno a viale Argonne non presenta un numero particolarmente elevato di nuove aperture – neanche di vecchie, a dire il vero. Diciamo che non è stata particolarmente toccata dalle rivoluzioni enogastrofighette che hanno invece interessato più o meno tutta la città. Non ci sono frotte di giovani adepti del culto dell’avocado ripieno di sushi, del fritto di acciughe cantabriche, del poco-pokè con tanto-cocktail: se ne può ritrovare traccia al Sand di via Aselli, seppure in chiave minore.
E bisogna scendere fino a via Paladini per trovare un po’ di vitalità: qui c’è La Santeria, sicuramente uno dei punti più vivaci del quartiere.
Il Meneghino è colazione, pranzo, aperitivo serale e cena, con una offerta di piatti più elaborati la sera. Ma è anche una linea di birre (che diventano anche base di cocktail innovativi, a cui si aggiungono diverse variazioni di gin tonic). Ambiente gradevole, allegro, colorato, birreria sì ma “gentile”.
La proposta gastronomica è curata da Federica Solera, cuoca esperta di ristorazione birraria: ha alle spalle una lunga esperienza in sala presso il Birrificio Italiano a Lurago Marinone, e in cucina a Milano e come libera professionista. Qui porta avanti il discorso della tradizione milanese e lombarda, analizzando e studiando le ricette sui testi di Ottorina Perna Bozzi, su La cucina regionale di Veronelli e Carnacina, e sul Talismano della felicità di Ada Boni, riconsiderate alla luce degli abbinamenti con le birre e i cocktail.
Le birre, artigianali, vengono prodotte su ricette originali in un impianto di terzi appena fuori Milano. E la linea è “meneghina” nel vero senso della parola: dai nomi delle birre alle immagini sulle etichette, che raffigurano angoli della vecchia Milano, al lettering ispirato a quello dell’insegna del vecchio negozio di calzolaio del nonno di Marco.
Nomi e scorci evocativi che a noi milanesi danno un senso di radici, di vecchia Milano, dalla “Calibro )” che ci ricorda i gialli di Giorgio Scerbanenco alla “Micca”, il pane di tutti i giorni.
Milanesità che ritorna ovviamente nel menu, illustrato e “parlante”. Si parte dalle birre, che sono 6, prezzo 4 € la piccola e 5 € la media; sono disponibili alla spina a rotazione, e ogni settimana c’è una birra “ospite”.
I beer cocktail costano 8 €, e sono 4; i 3 Gin Tonic vengono invece 10 e sono senza birra.
L’aperitivo – “Un cicinin de Milan”, 1 € al pezzo, 3 € per 4 pezzi – comprende assaggi di milanesità sfiziosi, e taglieri di salumi e formaggi da 8 a 21 (per 3 persone) €.
Le birre sono abbinate invece ai piatti del menu (da 9 a 14 €), sempre all’insegna di una meneghinità che va da Belloveso (mondeghili, ovvero polpette, crudi, 14 €) a Samarcanda (tartare di cavallo, 10 €) a Merini (vitel ronné, 14 €), ai panini (michètta e slèppa de pàn, da 5 a 7,50 €).
Gli assaggi mi hanno solo fatto venir voglia dei piatti interi: curati, ben pensati, buoni sapori. Dettagli importanti: zona tranquilla, dehors che dà sulla piazza, poco traffico, e a pochi passi da casa mia.
Birra Meneghino. Via Pietro da Cortona, 13. 20133 Milano (MI). Tel. +39 3737414278.