Birra Miller distrutta perché non può spacciarsi per Champagne
Se pensavate che lo Champagne fosse solo un vino spumante francese, e non una birra americana prodotta da Miller, sbagliavate.
Almeno secondo le autorità doganali belghe, che la scorsa settimana hanno sequestrato e distrutto migliaia di lattine di birra americana Miller High Life, rea di fregiarsi dello slogan “lo Champagne delle Birre”.
La birra, una lager leggera prodotta a Milwaukee, nel Wisconsin, non è mai stata esportata ufficialmente nell’Unione Europea dalla società Molson Coors, che ne detiene il marchio. Un portavoce ha detto di non sapere come sia arrivata in Belgio, dove è stata intercettata nel porto di Anversa, diretta in Germania.
Miller: la birra americana che si spacciava per Champagne
La persona che doveva ricevere la birra non ha contestato la decisione delle autorità di svuotare e schiacciare le 2.352 lattine sequestrate, considerate “merce illecita” perché violavano la denominazione di origine protetta dello Champagne.
Si tratta di una normativa dell’Unione Europea che tutela i prodotti tipici di una determinata area geografica, come l’olio d’oliva Kalamata greco, la paprika della Murcia, senza dimenticare la mozzarella di bufala campana DOP. Lo Champagne rientra tra questi prodotti e può essere prodotto solo nella regione francese omonima.
Il comitato dello Champagne, l’organismo che difende gli interessi dei produttori del prestigioso vino francese e della sua industria multimilionaria, ha collaborato con le autorità belghe nell’operazione di distruzione delle lattine di birra.
Molson Coors ha risposto con una nota in cui afferma di rispettare le restrizioni locali riguardanti la parola Champagne, ma di essere orgogliosa di Miller High Life, del suo “soprannome” e della sua provenienza da Milwaukee.
La storia di Miller High Life, lo Champagne della birra
Ma cosa c’entra lo Champagne con una birra americana?
La storia risale al 1903, quando Miller High Life è stata creata e presentata come lo Champagne della birra in bottiglia.
Le bottiglie erano trasparenti con colli allungati e profili inclinati, simili a quelle dello Champagne. Il vetro era pensato per mostrare la purezza della birra e posizionarla come un marchio di alta gamma, poiché, all’epoca, era più costosa di molte altre birre.
Oggi, però, Miller è considerata dagli esperti americani, che non la ritengono una minaccia per lo Champagne perché la differenza tra birra e vino è chiara a quasi tutti i loro connazionali, una “birra leggera senza pretese”.
Le altre liti per questioni di origine protetta
Questo non è il primo caso in cui le origini protette in Europa scatenano polemiche. Due anni fa i produttori di Prosecco sono insorti dopo che l’Unione Europea ha esaminato una richiesta di riconoscimento da parte della Croazia. Riguardava il metodo di produzione di un vino da dessert chiamato “Prosek”.
Anni prima si è litigato per stabilire se il termine “glen” usato per un whisky fatto in Germania potesse suggerire un prodotto scozzese. O se il formaggio Gruyère potesse provenire solo dalla regione intorno alla città svizzera di Gruyères. O ancora se Parmigiano dovesse essere considerato un nome generico e non un’esclusiva del formaggio emiliano (la risposta dell’Unione Europea è stata no).
La distruzione delle lattine di birra Miller Champagne in Belgio
La distruzione delle lattine di birra americana è stata accuratamente documentata dalle autorità a favore dei media, in quello che è sembrato un chiaro invito a non scherzare troppo con il più prestigioso marchio europeo del vino (noi amiamo molto anche il “Metodo Classico” italiano).
Le immagini hanno mostrato le maestranze che svuotavano le lattine di quello che consideravano Champagne contraffatto prima di schiacciarle una contro l’altra.
Nel 2016, la polizia italiana ha sequestrato migliaia di bottiglie di Prosecco etichettate come Champagne Moët & Chandon. La polizia ha spiegato che il primo indizio è stato il numero seriale mancante nell’etichetta di una bottiglia.
Insomma, lo Champagne è una questione molto seria in Europa, nessuno può appropriarsi del suo nome senza conseguenze.
Forse gli americani dovrebbero lasciare le bollicine ai francesi e godersi la loro birra senza pretese. Dopotutto, come diceva Humphrey Bogart nel film Casablanca: “We’ll always have Paris”.