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Birra
22 Dicembre 2012 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 16:46

Birre sotto l’albero. Riccardo Franzosi di Montegioco è il birraio dell’anno

Disclaimer, se leggete questo articolo allora i Maya se so’ sbajati…
Poche ciance, "Birre sotto l'albero" è stato l’avvenimento birraio natalizio romano e
Birre sotto l’albero. Riccardo Franzosi di Montegioco è il birraio dell’anno

Disclaimer, se leggete questo articolo allora i Maya se so’ sbajati…
Poche ciance, “Birre sotto l’albero” è stato l’avvenimento birraio natalizio romano e non solo, una 2 giorni ufficiale che è stata una 4 giorni quasi 5 tra prologhi ed epiloghi vari, partendo venerdì 14 al Blind Pig, a Roma, passando per Guidonia al Golden Pot finendo lunedì 17 a Palestrina al Taberna e alla Martuccia.

Macche, Bir&Fud e Open Baladin i locali del main event capitolino dove sono scorsi fiumi e fiumi di nettare fermentato e rifermentato degli dei. Record assoluto di affluenza, mai così tanta gente si era riversata in Via Benedetta nelle edizioni precedenti.
L’ elenco delle birre presenti era imponente e ve lo proponiamo. Dal manifesto ufficiale
“in ordine casuale con una precedenza agli italiani”:
Troll, Ducato, Bi-Du, Orso Verde, Birranova, Scarampola, montegioco, Carrobiolo, Baladin, Olmaia, Toccalmatto, Amiata, Del Forte, Extraomnes, Loverbeer, Free lions, Del Borgo, Birrificio Emiliano, Stavio, Foglie d’Erba, Turbaccim Maltovivo, Menaresta, Croce di Malto, Dell’Aspide, Lambrate, Dada, Siebter Himmel, Cerevisia Vetus, San Paolo, Pasturana, Buskers, Maltus Faber, Opperbacco, Maiella, Manera, Brewdog, Ridgeway, Orkney, Meantime, Hardknott, Black Isle, Dupont, Kerkom, Rulles, Graig Allan, To Øl, Evil Twin, Beer Here, Amager, De Dolle, De la Senne, Cazeau, Glazen Toren, 3 Forquets, Monarchy of Musselland, Kernel, Buxton, Gaenstaller, Steel City, Raw Beer, Emelisse.

Io “una cosetta” l’ ho assaggiata, e ho avuto il piacere di parlare con un paio di Mastri Birrai interessanti per il 2012, Andrea Fralleoni di Free Lions e Nicola Grande di Siebter Himmel, oltre ad aver visto e salutato mostri sacri brassicoli italici come Bruno Carilli di Toccalmatto, Beppe e Vento di Bi-Du, Valter Loverier di Loverbeer, Moreno Ercolani di Olmaia, Leonardo Di Vincenzo di BdB (ma lui gioca in casa al Bir&Fud…) Poi Luca e Marco di Stavio e tanti altri.
Delle birre parlerò poco perché BSLA è stata prima di tutto una grande festa dove il contenuto dei bicchieri era la cornice, il quadro era l’aria che si respirava, il piacere di vedersi con amici o semplici conoscenti di bevute per bere millemila birre e poi andare a casa contenti (non mi risulta ci sia stata alcunché tipo di problema dovuto a gente che beve anche se non dovrebbe perché poi si fa male lui o fa male agli altri…)

Sentire Mastri Birrai scambiarsi opinioni e darsi commenti a vicenda, ma soprattutto recitare questo mantra: “Che cos’è l’ ignoranza? E’ la mancanza di stimoli e voglia di imparare!” (chi c’era capisce, chi non c’era… ha fatto male!).”
Delle mie birre bevute citerò la mia preferita, la mia CBCPR (cresci bene che poi ripasso) e la mia preferita fuori tema natalizio. Vince il mio premio personale la Zinnerbir Xmass di De La Senne, scura impenetrabile, non ho parole giuste per descrivere sapori e odori, la perfezione dell’equilibrio. Posso solo dire “bbona” (con 2 b) che la metà basta, e mi sono anche dovuto sbrigare perché da lì a poco sarebbe finito tutto, visto che già alla chiusura del sabato il Macche aveva svuotato quasi tutto il magazzino (neanche le cavallette avrebbero potuto fare peggio…).

La
CBCPR Addobbata di Stavio è bella nel bicchiere, brillante, buon odore fruttato, ottimo sapore, unica pecca: lieviti troppo presenti, troppo masticosa e bevibilità limitata, so però dagli Stavio boys che la versione in bottiglia si lascia bere meglio. La riassaggeremo fra un po’ quando avrà maturato leggermente nei fusti.
Quella che con Natale non c’entra ma che mi ha stregato è la Son of a Batch di Monarchy of Musselland, una Dark Gose che subisce un passaggio in legno, uno spettacolo della natura, la Gose di Lipsia rimane imbattibile ma questa versione è assurda: sale, coriandolo e una lieve chiusura acidula, ma lieve proprio.
Due o 3 note a margine: la Stille Nacht 2012 per alcuni è stata sottotono, ma bisogna pensare che non è la stessa ricetta dell’anno scorso e che gli altri produttori stanno facendo passi da gigante nelle loro produzioni. Menzione d’ onore per la 25dodici di Birra del Borgo, l’ anno scorso era buona e basta, chi l’ ha criticata e basta aveva tempo libero da sprecare, quest’anno invece è un cavolo di birrone!
Ancora Stavio ma Sour, Birrozzo, questa versione è prodotta con uva di raccolto, ha una personalità totalmente diversa da quella bevuta a fine serata alla loro cena al Birri Trastevere, molto piacevole, l’acidità bilancia benissimo il gusto che invece tende al dolce e che mi ha ricordato sapori ancestrali di quando ero piccolo, anche se non sono riuscito ancora a definirli, sensazione che ha avuto anche qualche personaggio che di birra ne sa davvero.

Birre sotto l’ albero è anche Birraio dell’anno per Fermento Birra, quest’anno il vincitore è stato Riccardo Franzosi di Montegioco, meritatissimo.
Quindi, se avete letto questo i Maya avevano torto, io un paio di cosette da bere per Natale me le so’ fatte recapitare, spero di aver dato un consiglio per eventuali regali da fare o da farsi.
Buon Natale a tutti, e bevete come se i Maya avessero (avuto, a ‘sto punto) ragione…

(la foto di Riccardo Franzosi è di Carlo Nardi)

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