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21 Aprile 2011 Aggiornato il 19 Giugno 2021 alle ore 08:46

Black Mamba vi dice dove (non) bere l’aperitivo a Roma, compresa casa sua

Se c’è una cosa che detesto è l’aperitivo nei locali di Roma e Milano. Mi viene il vomito ogni volta che vedo quella bolgia di gente, inutili masse bovine
Black Mamba vi dice dove (non) bere l’aperitivo a Roma, compresa casa sua

Se c’è una cosa che detesto è l’aperitivo nei locali di Roma e Milano. Mi viene il vomito ogni volta che vedo quella bolgia di gente, inutili masse bovine che si aggirano con un multistrato di schifezze sul piatto di plastica. Tramezzini con le orecchie a sventola e già masticati, olive con la ritenzione idrica, cubi di formaggio sudato giunto di corsa e col fiatone, noccioline di plastica che dopo mezz’ora dall’apertura della busta raggiungono un tasso di biodiversità che avrebbe fatto uscire pazzo anche Darwin. Cous Cous usato e mozzarelline fritte nell’olio della Formula 1 dopo il Gran Premio di Montecarlo, una porcheria ignobile! Mais tostato bocciato perfino dall’Associazione Pappagalli Italiani e crackers di riso prodotti dall’Api che non è l’acronimo della suddetta associazione, ma il famoso colosso petrolifero e per scollarli dai denti dovete agire di forza con la carta vetrata imbevuta nel Viakal. Immancabili, infine, le patatine fiacche e debilitate che, poveracce, si scusano di esistere. Che volgarità, veramente disgustoso!

Tempo fa con Paolo Trimani siamo andati da F&F, un noto locale sul Lungotevere che da anni macina numeri impressionanti. Dopo 12 Mojito di pessima qualità, perfettamente lucidi quindi ancora in cerca di emozioni forti, abbiamo accarezzato l’ipotesi di andare a bere l’acqua del fiume. Vabbè che reggiamo molto bene, ma ci ha sfiorato il sospetto legittimo che la quota alcol in quel bicchiere fosse praticamente inesistente. Io ho addirittura fermato una pattuglia e implorato invano due Carabinieri di farmi il palloncino, per dimostrare che alcol in quei cocktail proprio non ce n’era! Per me questi locali potrebbero chiudere anche domani, dubito che ne sentiremo la mancanza. Giorni fa invece, a sorpresa, siamo scivolati in un aperitivo molto divertente. Una serata davvero simpatica a Piazza Farnese da Camponeschi Wine Bar, con il concerto dei Frock Rock.

Chi l’avrebbe mai detto? Conosco da anni Alessandro Camponeschi, non mi ha mai delusa. Persona gentile e garbata, con uno stile impeccabile ma che, di certo, non posso definire rock. Tutto mi sarei aspettata nel suo Wine bar tranne un’iniziativa del genere. Camponeschi lo conoscete, è un locale rinomato, piacevolissimo e con un taglio decisamente classico, a stento può far scopa con una serata Rock dal vivo. Invece così è stato e per una volta, con piacere, mi sono dimenticata di bere vino. Ottimi cocktail e repertorio serio, dai Led Zeppelin ai Rolling Stones, addirittura i Kiss. Cacchio amici, ve li ricordate i Kiss, quelli con le stelle sugli occhi e la lingua da formichiere? Leggendaria la loro performance a fine concerto quando ancora sul palco, aprirono con la lingua i maniglioni antipanico delle uscite di sicurezza per fare defluire il pubblico in visibilio ( non cercatelo su You Tube perché me lo sono inventato…) Ebbene, i Kiss rinati a Piazza Farnese, da Camponeschi, grazie a Frank e Vincent dei Frock Rock. Esibizione divertentissima, pubblico rapito in estasi che ballava anche sui muri tra fumi (che neanche i lacrimogeni in piazza Verdi a Bologna ai tempi d’oro!) chitarra elettrica e tastiera dei mitici Frock Rock.

Che meraviglia! Io sono un’appassionata di cocktail e con la bella stagione ho ripreso le mie sane abitudini che prevedono alcuni giri canonici. Mi muovo dal St. Regis, (Maurizio docet!) che in verità frequento anche in inverno quando voglio bere il migliore Bloody Mary della città, a Settembrini, dove il mio amico Pino Mondello mi insegna l’arte di preparare miscele uniche perfettamente dosate, con la mano di un vero fuoriclasse che a Roma non trova pari. Passo da Primo al Pigneto, per un saluto a Manuela che tiene alta la bandiera delle donne preparando un Margarita assolutamente imbattibile. Insomma, a Roma se volete un cocktail a regola d’arte, la scelta non manca, ma Piazza Farnese non si batte, è la location più bella che abbiamo. Spero di ritrovare questo appuntamento da Camponeschi, coi Frock Rock, altro che i Rolling Stones amici! E poi a Mick Jagger quando mai è stato concesso il lustro di esibirsi a piazza Farnese? Mi spiace Mick, ma stavolta, uno a zero per i Frock Rock!

E…Dulcis in fundo: Black Mamba organizza il primo Trofeo Riopan a casa sua, gara di cocktail per dilettanti…Occhio alle domeniche di maggio e preparate lo shaker!
Parola di Black Mamba!

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