Bob Festival 2024 a Catanzaro, l’alchimia è giusta
Che Roberto D’Avanzo, patron e pizzaiolo di BOB Alchimia a spicchi a Montepaone (CZ) sia una mente illuminata non è di certo una novità. Che la sua caparbietà e capacità di far rete siano gli ingredienti principali del successo dell’ambizioso Bob Festival 2024, è una certezza.
Perché questa edizione speciale del festival nato nel 2021 è andata oltre ogni aspettativa. Suggellando il binomio cibo beneficenza che alimenta iniziative simili. In questo caso, una due giorni itinerante, ricca di sfide e di traguardi, di certezze e di piacevole scoperta di una nuova Calabria. Che si avvia a diventare una fucina di idee, di sana imprenditoria e di intelligente progettualità.
Location d’eccezione per l’avvio del 30 giugno, il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium a Borgia (Catanzaro). Una cornice ideale di uno start di spessore culturale. A partecipare oltre 150 professionisti tra chef stellati, pizzaioli d’avanguardia, pasticceri, bar tender e produttori del territorio, capaci di suonare una melodia che incanta. Quella della coesione e valorizzazione del patrimonio enogastro-culturale di un lembo d’Italia che fa invidia e gola a molti. Un evento che promuove la bellezza del contatto diretto con i vari operatori della filiera, del dialogo tra produttori e trasformatori di materie prime, sempre foriero di innovazione e idee costruttive.
Gli stand del Bob Festival 2024 nel parco archeologico
Innegabile l’impegno di ciascun protagonista nel declinare al meglio le eccellenze calabresi, rilette con la lente della propria cultura gastronomica, per proporre abbinamenti divertenti, rassicuranti o inattesi.
Ecco qualche esempio partendo dalle pizze.
Daniele Aniello (Il Pescatore, Montepaone, CZ). Parmigiana della domenica con fiordilatte e scamorza affumicata di Bruna alpina Calabra, ombra di pomodoro San Marzano, parmigiana home-made. E poi spianata calabra croccante, ricotta nicastrese affumicata, olio extravergine di oliva e basilico. Un morso goloso per un ricordo d’infanzia.
Fabiano Pansini (Vadolì, Acri, CS). Selezione di formaggi artigianali calabresi in diverse consistenze. In uscita: erborinato, cialda croccante, tocchetti di pecorino, confettura di cipolla rossa di Tropea ed anice nero della Sila. Interessante gioco di equilibrio, tra freschezza e sfumature di gusto.
Bob Alchimia a spicchi (Montepaone, CZ). Focaccia alla nocciola di Cardinale, burro di nocciola, alici di Anoia, tartufo nero calabrese. Crunch perfetto per un abbinamento elegantemente divertente.
Alessandro Lo Stocco. Finocchio di Isola di Capo Rizzuto marinato al lime, stracciatella di Andria, alici del Mediterraneo, gel al lime e crema di finocchio e ‘nduja. Croccantezza da manuale per un ripieno gustoso cui l’impasto cereali misti e 4 semi conferisce lunghezza aromatica.
E poi i piatti
Federica Di Lieto (Di Lieto, Cosenza). Raviolo di semola piastrato, ripieno di minestra di talli, fiori di zucchina e patate con colatura di peperone al bbq e pomodoro secco. Interpretazione contemporanea di una antica ricetta di territorio.
Caterina Ceraudo (Strongoli, KR). Spaghetti di zucchine marinate, cedro al sale, baccalà e fiori di sambuco. Una piacevole armonia terra e mare.
Qcècè Social Cafè (San Nicola Arcella, CS). Pita di farina 0 e lievito madre, sbriciolata di salsiccia di suino nero calabrese e finocchietto selvatico, caciocavallo silano piastrato, pancetta di Aieta croccante, ‘ndujonese (maionese alla ‘nduja home made), granella di peperone crusco calabro. Ragionato ed armonico 2.0 dello street food made in Calabria.
Centumbrie (Agello, PG). Brioche fatta in casa, tartare di fassona e maionese di rucola e cipolla all’agro. Un cibo di strada easy chic.
La cena di gala del Bob Festival 2024
La cena di gala presso la Tenuta delle Grazie (Curinga, CZ) ha rappresentato la conclusione della due giorni di condivisione, spirito di squadra e confronti. In una location dal fascino senza tempo, il gong è promettente.
Un lungo aperitivo articolato tra assaggi di salumi artigianali di suino nero (Bruno Piccolo) e di formaggi Brazzale, pizza a 4 mani di Roberto D’Avanzo e Jacopo Mercuro per un Montepaone-Roma che diverte per contrasto “base” in perfetto stile romano e “topping” di sapiente rilettura del territorio calabrese.
Si continua con tapas a cura di chef regionali.
Piro (Reggio Calabria). Tortilla di grano antico jurmano con caponatina, pancia di alalunga, tahina di pinoli, bergamotto lattofermentato e peperoncini sciroppati.
Osteria Zero. Sorbetto di pomodoro giallo di vigna, gambero bruciato e basilico.
Riccardo Trevisan. Mousse di baccalà mantecato, talli di zucchina, crocchetta di ceci e alaccia di Lampedusa.
Tribeca Street Food. Mini hamburger.
La cena, un gioco di mani stellate e menti lungimiranti, ha portato in scena la quintessenza del patrimonio gastronomico mediterraneo, con un notevole imprinting calabrese.
Gli antipasti
Primo antipasto della cena del Bob Festival 2024 a cura di Antonio Biafora (Hyle) con un elegante versione di peperone, oliva e finocchio di mare.
Capace di regalare la freschezza utile a ripulire il palato prima del secondo starter a cura di Riccardo Sculli (Gambero Rosso). Rassicurante il suo merluzzo dello Jonio con latte vegetale e riduzione di melagrana che si muove tra rotondità ed acidità per regale un boccone dal sapore coeso.
Gianfranco Pascucci (Pascucci al Porticciolo) mette al centro l’essenzialità ben ragionata del calamaro arrosto, radici fermentate ed erbe di macchia, per un antipasto tutt’altro che scontato.
Massimiliano Prete (Sestogusto) propone una personale interpretazione di panbrioche, salsa verde ed acciughe, per un abbrivio di piemontesità che dà il là al carnaroli di Nino Rossi (Qafiz) con porcini, ostrica, pesca al bbq, nocciola e nepetella. Chicco croccante tra accenti di freschezza e rimandi di sottobosco.
I primi piatti
Lo gnocco di patate della Sila, bergamotto, cumino e mandorle di Alfio Ghezzi (SENSO Mart) diverte per fusion culturale prim’ancora che gastronomico.
La pancia di maiale, con ribes bianco, alloro e liquirizia di Luigi Lepore (Luigi Lepore Ristorante) svela una piacevole ed inattesa freschezza che si sposa alla perfezione con il sapore “rotondo” della carne.
Luca Abbruzzino (Abbruzzino_Oltre) regala, invece, una visione d’oltre confine con un agnello, orzo, pomodoro e pesca che riesce nell’arduo compito di riappacificare i più con le carni ovine.
Rinfrescante il dessert a cura di Mauro Pompili e Maya Sittisuntorn (Marble). Il loro fine pasto albicocche tostate, bergamotto, dragoncello, gelso, zucchero di canna, olio extravergine di oliva Rotella testimonia dimestichezza e conoscenza degli ingredienti per un boccone che stuzzica il palato con un continuo rincorrersi di freschezza, dolcezza e inaspettata sapidità sferzante.
Vini in abbinamento made in Calabria: Origine e Identità, L’arciglione di Cataldo Calabretta, A’ Vita, Tenuta Regina, Cantine Masiscei.
I talk e la beneficenza del Bob Festival 2024
Numerosi i talk su tematiche attuali che hanno aggiunto contenuti rilevanti ad un festival già di per sé carico di interazioni, scambi e confronti. Un festival che ha dimostrato l’evoluzione naturale di un progetto di Roberto Davanzo, della compagna Anna Rotella e del Band Of Brothers (BOB) che va oltre la concezione della pizzeria come luogo di consumo.
Un’alchimia che da spicchio si trasforma in relazioni interpersonali, per poi diventare sostegno alla ricerca latu sensu (il ricavato sarà devoluto al sostegno della ricerca oncologica della Fondazione AIRC).
Un inizio di un festival che celebra la cultura nelle sue espressioni, nella speranza che il bello educhi e contamini. Un’edizione sicuramente da ricordare, capace di portare in scena la più alta espressione del savoir-faire italiano e di rendere l’enogastronomia pretesto per incontrarsi e mezzo per divulgare i valori intrinsechi.
[Foto di copertina: Antonio Raffaele]