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8 Luglio 2010 Aggiornato il 2 Luglio 2014 alle ore 21:45

Bollino all’estero e Stilnovo. Le armi dell’Italia?

Ok. Il bollino blu della dieta equilibrata al ristorante proposto dal ministro Fazio non l’ho ancora visto (è di maggio l’idea) che mi piomba addosso un
Bollino all’estero e Stilnovo. Le armi dell’Italia?

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Ok. Il bollino blu della dieta equilibrata al ristorante proposto dal ministro Fazio non l’ho ancora visto (è di maggio l’idea) che mi piomba addosso un altro bollino, anzi due.

Marchio di qualità per i ristoranti italiani all’estero
e Stilnovo, i centri commerciali che venderanno la qualità italiana oltrefrontiera. E’ al made in Italy che l’Italia che arranca sotto il peso della crisi affida il suo destino incerto in attesa che la ripresa si faccia sentire forte e chiara. Due iniziative a distanza di poche settimane, la prima annunciata il 5 luglio da Unioncamere, la seconda qualche settimana fa dal Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Due progetti archiviati alla voce “iniziative in campo” dal vice ministro allo Sviluppo Economico Adolfo Urso intervenuto alla Giornata Nazionale Anticontraffazione organizzata da Confindustria.

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Il marchio di qualità è già stato rilasciato a qualche decina di ristoranti dislocati in tutto il mondo dalle Camere di Commercio italiane all’estero. Ma l’obiettivo è più ambizioso: “Contiamo di raggiungere quota mille entro l’anno e 10.000 entro 3 anni”, ha annunciato Adolfo Urso. Il bollino Doc verrà rilasciato a quei ristoranti italiani all’estero che soddisfano i requisiti fissati da Unioncamere. “Innanzitutto qualità del food ma anche dell’ambiente”, ha aggiunto Urso. Quindi cibo made in Italy e mobilio in linea con la tradizione nostrana. E ancora: presenza di un cuoco che sappia preparare i piatti della cucina italiana (presenti per almeno il 50% del menu), menu tradotto in lingua italiana, almeno il 20% di vini italiani in carta, olio extravergine d’oliva italiano in sala, presenza di almeno una persona che sappia parlare italiano, valorizzazione di prodotti italiani Dpo e Igp nel menu. Criteri non particolarmente stringenti che però, promette Unioncamere, potrebbero far recuperare ai produttori italiani risorse dirottate sul mercato della contraffazione che oggi, secondo Coldiretti, infligge all’agro-alimentare italiano danni per oltre 50 miliardi di euro l’anno.

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Quanto a Stilnovo, si tratta di un contenitore multimarca e multi prodotto che, a partire dal 2012 (ma i primi produttori saranno contattati entro l’anno), promuoverà all’estero il made in Italy nei suoi settori storici: tessile, food, arredo, design e moda dando una mano a quelle piccole e medie imprese che non riuscirebbero a farsi carico dei costi distributivi e promozionali all’estero.

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Chissà se a suon di bollini e di etichettature riusciremo a migliorare la qualità della ristorazione italiana nel mondo. Il dubbio nasce soprattutto con un marchio come Stilnovo che dovrebbe mettere insieme eccellenze di diversi settori con una parola forse conosciuta all’estero ma che da noi suona molto antica. E un oggetto di food design in un contenitore dal nome Stilnovo è difficile immaginarlo. Con tutto il dovuto rispetto per  la poetica italiana.

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