La Bottega della Birra a Trescore Cremasco, la recensione consiglia tortelli
Trescore Cremasco è a tre quarti d’ora da Milano e a pochi minuti da Crema.
La Bottega della Birra è nel bel mezzo del paesello (da non confondersi con Trescore Balneario) ed è luogo perfetto per una cena con gli amici.
Prima vi trovate davanti una bella insegna, poi il logo del luppolo un po’ dappertutto – sui vetri opaline delle finestre, sui grembiuli, sulle magliette, sul timbro che ho dovuto provare immediatamente. Bravi, molto iconico.
“Bottega”, dice l’insegna. E infatti non è un pub. Né soltanto una semplice rivendita per appassionati della bibita bionda, anche se le referenze brassicole sono piuttosto ricercate – una trentina di volta in volta, a rotazione.
Io per esempio sono stata calamitata da una pale ale al miele.
Alla Bottega della Birra si mangia, e bene – a pranzo, per una clientela di passaggio, e a cena, per una clientela che preferisce prenotare. Perché i coperti sono oltre 60, ma si fa presto a essere pieni.
I soci fondatori e patron, in sala e in cucina, sono Marcello Liso (32 anni), omone con la barba, e Paolo Orsini (23 anni), più asciutto ma sempre con la barba, coadiuvati da Fabio Persico in sala. C’è poi il gemello di Marcello, Mirko, che si occupa soprattutto di birre. Dalla foto si capisce facilmente chi è chi.
C’è una valorizzazione territoriale bella stretta, per connaisseurs e curiosi. Sapevate che esiste un birrificio artigianale anche a Ripalta Cremasca? (E sapevate che a Ripalta c’è un artigiano-artista che fabbrica campane con clienti in tutto il mondo?)
I due hanno rilevato La Lanterna, locale preesistente, per puntare sulla birra artigianale e su una cucina di territorio, di qualità. “Usiamo la bassa temperatura anche in piatti della tradizione. Qui l’abbiamo fatta conoscere a molte persone.” racconta sorridendo Marcello.
Aperitivo, antipasto e formaggio di bufala
L’aperitivo è in stile cremasco, pane e un piatto di salame cacciatore e pancetta prodotti da un’azienda iperlocale, del vicino paese di Farinate, che alleva a macella i propri maiali.
Nei boccali, una IPA (Indian Pale Ale, di origine coloniale) del birrificio franciacortino Curtense. Bella dorata, ideale per accogliere i salumi.
Nei calici dei non birrofili, un metodo classico dell’Oltrepò Pavese. E non si dica che chi non beve birra non beva lombardo.
Come antipasto, un’altra trovata di ispirazione cremasca: dei frittini di Salva, a cubetto. Croccante la crosta, morbido il ripieno di Salva Cremasco, una DOP locale vaccina a pasta cruda che merita maggiore conoscenza.
Alla Bottega della Birra hanno anche un formaggio Salva ottenuto da latte bufalino.
Incursione mediterranea, una focaccia bislunga, cotta in casa, leggerissima come non mi aspettavo, guarnita con soffici fette di prosciutto cotto, pomodoro, rucola e mozzarella di bufala.
Tortelli cremaschi come se piovesse
Il primo primo, tortelli cremaschi con burro e formaggio Grana. Per la Bottega li fa una signora di Crema, su richiesta. Sono belli sottili e ricchi di ripieno – non dolcissimo quest’ultimo. E lì si apre un mondo, perché ogni modulazione di sapore nei tortelli cremaschi apre discussioni ad infinitum.
Infatti non è la prima volta che su Scatti di Gusto parliamo di tortelli cremaschi.
Vi abbiamo raccontato che c’è una Confraternita che ne ha codificato la ricetta.
Vi abbiamo segnalato un libro che è uscito un paio di anni fa, che li racconta dettagliatamente e gustosamente.
Siamo andati a mangiarli in zona alla Boschina più dolci di questi della Bottega della Birra. Altrettanto buoni.
Tutti i piatti in carta si sposano alla birra, ovviamente. Divertitevi a farvi consigliare una volta seduti a tavola. Chiedete la novità del momento, ogni settimana troverete qualcosa di diverso.
La Mostaccina, birra da tortelli
Da settembre, peraltro, ci sarà una nuova birra in lista: la Mostaccina. Il suo nome richiama il Mostaccino, un particolare biscotto speziato e secco, ingrediente imprescindibile nel ripieno dei tortelli cremaschi. Pare infatti che per questa creazione brassicola sia stata concepita per fidanzarsi con i tortelli.
Casoncelli e tagliatelle
Il secondo primo, casoncelli o meglio casunsei bergamaschi conditi con burro, pancetta, pecorino romano.
Il terzo primo tagliatelle con pomodorini e burrata. Ma solo perché siamo in estate, in altre stagioni arrivano polente et similia, piatti lombardi e belli robusti.
Le carni
Arriva poi il vitello tonnato con patate al forno.
La carne tenerissima, cotta a bassa temperatura, è sormontata da un fiocco di salsa tonnata con il tonno volutamente non troppo frullato (come già fa Andrea Larossa, stellato ad Alba) così, nella versione degustazione.
Così invece, nel piatto à la carte.
Elogio particolare alle patate. Da rubarle al proprio vicino in una lotta uxoricida.
Ma l’orgoglio di Marcello è sicuramente il coniglio in oliocottura, cotto per amorevoli 10 ore a 73°C e accompagnato da rosmarino e castagne secche. Il colore è bello brunito, il profumo delicato. La carne davvero tenerissima. Non c’è paragone rispetto al coniglio arrosto fatto al forno, che rimane molto più asciutto.
Di cinque che eravamo, nessuno ce l’ha fatta a prendere anche il dolce. Che però è sempre diverso e, assicura Marcello, sempre fatto in casa.
Prezzi ottimi
Salva fritto 0,80 € pz
Antipasti al pezzo intorno a 1 € o focaccia in teglia a 14 €, da condividere
Primi piatti 10 € ciascuno
Secondi 11-15 €
Contorni 2,5-3 €
Selezione di formaggi (al suon del proverbio lombardo, che addomestico in italiano, “la bocca non è stracca se non la sa di vacca” ) 7 €
Dessert della casa 3,5 € più una serie di prodotti da acquistare, dalle gelatine alla birra alle magliette con il logo del luppolo.
Pronti a geolocalizzare questa meta golosa?
La Bottega della Birra. Via Stefano Pavesi, 13. Trescore Cremasco (Crema). Tel. +39 0373477651
[Immagini: iPhone di Daniela; Isabella Radaelli]