Il burro non va in frigorifero: ce lo dicono gli americani
Pare che sia davvero un annoso problema quello del burro per gli americani.
A sollevare la questione è l’Huffington Post, che titola, in un articolo a tutta pagina, “Do you Need To Refrigerate Butter? Here’s the Definitive Answer” ovvero “C’è bisogno di refrigerare il burro? Ecco la risposta definitiva“.
Per rispondere alla domanda sono stati coinvolti esperti (tra cui la FDA – Food and Drug Adiministration) e sono state condotte indagini comparative tra i vari dibattiti presenti sul web. Ciò da cui muove questa tormentata questione è la frustrazione che incontrano molti americani quando, al mattino, sono costretti a spalmare sui toast un pezzo di burro duro e freddo. O quando alcuni (fortunatamente pochi) aggiungono al loro caffè caldo un pezzo di burro e questo non si scioglie.
La risposta dettagliata degli esperti è la seguente: il burro non ha alcuna necessità di essere refrigerato, a patto che venga conservato a temperatura ambiente (cioè entro e non oltre i 21°C). In queste condizioni il burro – un buon panetto di burro europeo, precisa l’Huffington Post – può durare una settimana (o due se si stratta di burro salato). In frigorifero invece il burro può durare circa un mese oltre quanto indicato sulla data di scadenza. Se invece lo congelate fresco, il burro in freezer può durare addirittura un anno.
Certo il nostro consumo di burro – alimento negli ultimi anni riabilitato – è nettamente inferiore rispetto al resto del mondo, ma ritorna costante nei ricordi di infanzia: chi di voi non si è mai perso nel piacere di spalmare un velo di burro su pane appena tostato? Oppure su una fetta biscottata, in attesa di completare con la marmellata?
Bene, ora che i vostri amletici dubbi sono stati risolti, potete ripetere l’esperienza nel modo migliore possibile.