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Vino
19 Febbraio 2013 Aggiornato il 17 Maggio 2024 alle ore 17:43

Chianti Classico. Cambia il Gallo Nero: ora è Gran Selezione

Il Chianti Classico Riserva sarà valorizzato. Da oggi si dovrà dichiarare per quale denominazione si richiede: Riserva o Gran Selezione.
Chianti Classico. Cambia il Gallo Nero: ora è Gran Selezione

E’ una vera e propria rivoluzione. Cambia il marchio storico del consorzio Chianti Classico che è stato ridisegnato da Robilant Associati. Il pezzo forte della presentazione di quest’anno arriva dopo il quadro della situazione del vino italiano in Europa e nel mondo del nuovo presidente del consorzio Sergio Zingarelli.

Un nuovo vino che dal 1925 prevede solo due etichette Chianti Classico e Chianti Classico Riserva. Dal 2013, da quando entrerà in vigore il nuovo disciplinare (presumibilmente tra luglio e settembre), nascerà il Chianti Classico Gran Selezione. Dovrà rappresentare l’eccellenza del Chianti Classico nel mondo “integralmente prodotti” da vigneti condotti dalle aziende che imbottigliano. Sarà messo in vendita dopo 30 mesi dal gennaio dell’anno successivo alla vendemmia. Quest’anno sarà in vendita il 2010 e dovrebbe rappresentare tra il 5 e il 10% dei volumi di vendita totali.

chianti

Il Chianti Classico Riserva sarà valorizzato. Fino ad oggi il vino che aveva più di 2 anni l’azienda poteva scegliere se farne un Classico o una Riserva. Da oggi si dovrà dichiarare per quale denominazione si richiede: Riserva o Gran Selezione.

Nuove regole anche per la vendita di vino sfuso. Fino ad oggi era possibile vendere il vino da un’azienda a un’altra comunicando il passaggio 48 ore prima. Da oggi si potrà trasferire da una cantina all’altra solo se il vino è stato già certificato e se risponde alle caratteristiche di denominazione di una delle etichette del Chianti Classico. Una regola che permetterà di innalzare di molto la qualità.

E poi il marchio che, come detto, cambia.

Il simbolo del Gallo Nero è il simbolo più importante al mondo di una denominazione di vino al mondo. Non è più sigillo di qualità ma appartenenza a un territorio e a un’eccellenza. Come valorizzarlo? Innanzitutto la migrazione dalla fascetta alla bottiglia, spiega Zingarelli.

Maurizio Di Robilant racconta come si è arrivati alla definizione del nuovo marchio. Bisogna lavorare sull’eccellenza, sul vino come su altri prodotti italiani del cibo e del vino. Uno dei più importanti simboli del Made in Italy è stato recuperato con un restilyng e una differenziazione dai cugini del Chianti.

Nuovo Marchio Gallo Nero Chianti Classico

Più energia, più fierezza più bellezza per arrivare a un’italianità migliore è stata la strada intrapresa.

Il marchio si componeva di alcuni elementi
Ceralacca. La garanzia, ma del passato. Il segno dei tempi che passano.
Nome. Consolidato riconosciuto, ma schiacciato nel disegno
Pergamena. Non so perché ci sia arrivato, spiega Di Robilant.
Gallo nero. Forte, accentratore è elemento di contuinità. Dovrebbe essere il protagonista assoluto, chiosa Di Robilant.
Data. La storicità del consorzio.
Rosso. Il colore che fa fatica a stare dappertutto.

Sono tre gli elementi da sottolineare: nome, Gallo Nero e data. Eccolo il marchio

Un’evoluzione, non una rivoluzione. Trasformare una silhouette in icona come il Cavallino Rampante della Ferrari è l’obiettivo. Il Gallo Nero diventa più fiero di petto e più energico con la coda e il canto. Fermo su due zampe pronto a ricordare a tutti un vino e un territorio. La raggiera e la scritta Chianti Classico con la data diventano elementi che sottolineano l’identità del protagonista. E poi ci sono le specifiche tecniche e la possibilità di utilizzarlo con maggiore personalità sulle etichette.

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