Cilento. Buone cose al ristorante di mare Street Stritt ma non ci tornerei
Street Stritt è in una viuzza che distoglie dalla passeggiata longilinea del lungomare di Marina di Casal Velino. È un astro della cucina di pesce del Cilento “impegnata” e ci sono andato per la prima volta.
La prenotazione è d’obbligo e riusciamo a strappare un secondo turno per il giorno seguente (ovvero alle ore 22:00). Secondo turno che generalmente mal sopporto, ma che in tempi pandemici accetto senza colpo ferire. La veranda che accoglie i tavoli è gradevole. Calda ma senza fronzoli, anzi, essenziale quanto basta per rilassarsi ma conservando un’identità di ristorante.
Il menu è bilanciato: i piatti stuzzicano la curiosità e i prezzi sembrano proporzionati. Il Qr-code fa lentamente accedere al menù per via dello scarso segnale. Un (free) wifi semplificherebbe.
Ma di tempo ce n’è, poiché il servizio non è dei più celeri, cosa a cui gli avventori appassionati del Cilento sono più che abituati. Forse qui si va un po’ oltre: venti minuti per la comanda, trenta per il pane, quarantacinque per vino e acqua e cinquanta per le prime portate. Sono quasi le 23:00, ma come promesso sono rilassato e smorzo la fame con un po’ di pane e olio.
Un fiano cilento DOC Vignolella accompagnerà le portate.
Come si mangia da Street Stritt
Gli antipasti sono generosi. Il misto dello chef (18 €) accosta calamari in zuppa di ceci e fritti con polpo e patate e un bocconcino di mozzarella impanato.
Il crudo di gamberi di Pisciotta (28 €) è servito con frutto della passione, ribes rosso, mela verde e riduzione di kiwi.
La tartare di tonno (16 €) aggiunge anche fichi, succo di lime e polvere di olio. Non sono un appassionato di macedonie, e quando c’è materia prima gradirei che gli accostamenti non la nascondessero. Questo è valso per i gamberi, non per il tonno.
Fortuna che ho fatto aggiungere dei cannolicchi crudi (16 €) al centro che hanno restituito il mare alle papille.
Tra i primi spiccano le linguine con cicala di mare (magnosa) e battuto di gamberi (18 €). Non se ne vedono spesso in giro e quindi è la mia prima scelta. Sebbene siano un po’ troppo pomodorosi per i miei gusti, il piatto complessivamente regge. Anche qui la materia prima regna.
Il sentore anni ’80 è alle dietro l’angolo e diventa certezza con il secondo primo: scialatiello allo scoglio (14 €). Il classico è infatti un banco di prova non tanto per testare la mano, quanto per comprendere la cucina che ha in mente lo chef. La presentazione è il piatto: mangio quasi tutto con gusto senza forti emozioni.
Assaggio anche il primo più audace: tagliolini ai mirtilli, datterini gialli, vongole e pesto di sedano (14 €). Un piatto che promette salti di sapidità complessi e un po’ li mostra. Manca di continuità, ma di sicuro ci si può lavorare.
Complessivamente l’esperienza è sufficiente, ovvero, le aspettative incontrano il conto finale. Ho gradito alcuni accostamenti, altri meno. Lo stesso vale per le presentazioni, che preferirei più snelle. A mio avviso c’è una scelta importante da fare: rimarcare l’impronta tradizionale o sperimentare? Che sia l’una o l’altra ne va la credibilità della cucina. Una combinazione delle due non può viaggiare su binari separati e l’equilibrio esatto richiede più ricerca.
Non c’è dubbio che Street Stritt è una tappa da segnare per chi trascorre estati in Cilento. Personalmente, per farmici tornare con regolarità dovrà alzare l’asticella della proposta e assottigliare i tratti che lo legano ai fasti del recente passato.
Street Stritt – Pagina Facebook – Via Strada Santa, 7. Casal Velino Marina (SA). Tel. +393319124056
[Francesco Simone Lucidi]