Cioccolato Venchi: il curioso caso della multa per la scritta “fondente 75%”
Multa da 70mila euro per Venchi. Una storia lunga 140 anni e un presente in accelerazione, tutto nel segno del cioccolato.
Proprio una barretta, anzi un bollino rosso con la scritta “75%”, circondato dalla dicitura “barretta chocaviar extra fondente – cocoa 75%”, è costato alla storica azienda di Cuneo il procedimento per pratica commerciale scorretta. Chiuso il quale è arrivata una sanzione di 70 mila euro comminata dall’Antitrust.
Le verifiche dell’Authority sul cioccolato Venchi sono scattate dopo che un consumatore ha notato la differenza tra la dicitura “75%” e la lista degli ingredienti. Nella lista la percentuale del 75% compariva ma con riferimento alla sola granella. Che tuttavia rappresenta soltanto il 19% della barretta, non tutta.
Venchi prima si è difesa sostenendo che le vendite di “chocaviar”, nel 2019, si sono svolte quasi esclusivamente nei negozi “fisici”. E che l’incidenza sul fatturato si è limitata al solo 0,19%.
L’azienda ha poi spiegato che la barretta è un prodotto composto, e che la percentuale del 75% indicata nella confezione era riferita sia alla granella che al ripieno. Per questo, i consumatori avrebbero potuto scegliere in base a informazioni complete e dettagliate.
Ma ecco come mai l’Antitrust non ha condiviso la tesi:
“L’enfasi grafica attribuita alla percentuale di un ingrediente (il cacao), in assenza di ulteriori specificazioni, induce il consumatore a ritenere erroneamente che la percentuale di cacao sia riferita al prodotto nel suo complesso, anziché solo al suo involucro esterno”.
Per l’Authority, dunque, il consumatore viene tratto in inganno su una caratteristica essenziale del cioccolato Venchi, che può indurlo “ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso”.
La conclusione è stata la multa da 70mila euro. Come mai proprio quella cifra? Si tratta di un calcolo parametrato ai ricavi e al margine operativo lordo generati dalla barretta chocaviar.