Classifiche. 10 vini naturali dal Nero d’Avola alla Côtes Du Rhône
Prima edizione romana di Vini di Vignaioli, dopo 12 anni di edizioni in quel di Fornovo (PC), esordio che ha portato a Roma un bel manipolo di produttori che a diverso titolo si definiscono naturale, biologico, biodinamico; sicuramente tra i banchi di vignaioli non convenzionali si respira passione, semplicità, umanità e competenza.
Circa 40 i produttori italiani e francesi sono presenti negli spazi della Città dell’Altra Economia a Testaccio, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatoio; uno dei primi spazi interamente dedicato a quelle pratiche economiche che si caratterizzano per l’utilizzo di processi a basso impatto ambientale, che garantiscono un’equa distribuzione del valore, che non perseguono il profitto e la crescita a ogni costo e che mettono al centro le persone e l’ambiente.
In questo contesto abbiamo potuto conoscere i vignaioli e assaggiare i loro vini. Ecco quelli che hanno impressionato di più.
- Nero d’Avola Ishac 2010 – Porta del Vento. Azienda siciliana ma sita ad oltre 600 m. slm, quindi in grado di portare a maturazione le uve e di non soffrire troppo il caldo delle ultime vendemmie: questa volta preferiamo il Nero d’Avola al pur interessante catarratto Saray: note foxy si uniscono a toni di grafite e pepe nero oltre a note agrumate per un nero d’avola lontano dagli stereotipi ruffiani e ammiccanti. Beva che non lascia indifferenti , freschezza e tensione si avvertono ad ogni sorso con finale di frutta secca ed arancia rossa. 90/100.
- Cirò Rosso Sup. 2010 – ‘A Vita. Il Cirò come non l’avete mai assaggiato nella versione di Frencesco De Franco: olfatto di macchia mediterranea, salmastro, fruttato, mineralità, menta, tannino molto aggraziato, bel succo al palato, fresco, chiude lungo su note di visciola. 88/100
- Toscana IGT Sine Felle Riserva 2008 – Moretti Podere Casaccia. Dalle colline fiorentine con uve sangiovese, malvasia nera e canaiolo, un vino che non ti aspetti: acido e speziato, agrumato e con toni di china. Vino ideale per una costata alla fiorentina, ma piacevole anche da solo (anche per i pochissimi solfiti aggiunti) . 88/100
- Monferrato Pecora Nera 2003 – Tenuta Grillo. Guido Zampaglione per l’occasione ha portato questa bottiglia con qualche anno di vita, dove l’irruenza giovanile è stata sostituita da grande eleganza senza perdere in vitalità; naso di piccoli frutti rossi, minerale e roccia, in bocca tessitura fine, freschezza senza eccessi, molto persistente e succoso; la Freisa si conferma varietà nobile, ancorchè decaduta nella diffusione e nella comune considerazione. 87/100
- Macchiona 2007 – La Stoppa. Bella serie di vini per questa storica azienda della provincia di Piacenza fra gli altri (piaciuti molto anche la Barbera 2010 e La Stoppa 2002) segnaliamo questo taglio paritetico di Barbera e Bonarda che profuma di frutta secca, humus, bergamotto, sandalo e foxy, mentre al palato si rivela di carattere, con freschezza intatta e agrumata, una beva tridimensionale, chiude con nota tannica e speziata, 87/100
- Rio Rocca Caberzmèin 2009 – Agricola Farneto. In Emilia da uve cabernet sauvignon e marzemino. Succoso. Con note di frutta secca, grafite e cuoio. Fresco, elegante e suadente, chiude con ricordi di frutti di bosco. 86/100
- L’Ebrescade 2006 – Marcel Richaud. Frai vini presentati dalla distribuzione di Riccardo La Ginestra è emerso questo vino della Côtes Du Rhône a base di Grenache, Syrah e Mourvedre. Ampio al naso con sentori di cuoio, tabacco e rosmarino e chiusura di macchia mediterranea, frutta secca ed oliva. In bocca è ricco senza pesantezze, profondo ed elegante, tessitura fine dei tannini. 85/100
- Montepulciano d’Abruzzo DOC Luì 2010 – Tenuta Terra Viva. Piccolo produttore del teramano che si distingue anche per le retroetichette ricche di informazioni normalmente non accessibili al consumatore: tra i vini (tutti di buona fattura) segnaliamo questo Montepulciano: elegante e pieno, con sentori minerali e chiusura di arancia rossa. Bella materia trattata con agilità e con un eccellente q/p (9 euro sullo scaffale). 84/100
- Greco di Tufo 2011 – Cantina dell’Angelo. Bella scoperta questo Greco proveniente da una vigna dell’omonimo paese, olfatto che rivela note minerali e sulfuree al naso, frutta bianca, fiori freschi, rosmarino, in bocca è sapido, salato, pieno, tonico, di bella acidità, con lungo finale intenso e quasi piccante. 84/100
- Cerasuolo d’Abruzzo Le Cince 2011 – De Fermo. Giovane azienda condotta da un bolognese trapiantato in terra abruzzese che si avvale del confronto e dell’esperienza di un vicino noto e prestigioso, presenta un Cerasuolo davvero gustoso, di un colore didattico, con note di fiori e speziatura dolce, fresco e sapido, di una bevibilità eccellente pur profondo e lungo. 83/100
[Stefano Ronconi: assaggi in collaborazione con Maurizio Valeriani e Gianmarco Nulli Gennari]