Sale a 800 € al chilo per rendere migliore la birra Corona
Nella vita i gastropretesti non finiscono mai. Ce lo conferma la vicenda accaduta in quel Napoli, precisamente alla Brasserie in via Barbaglio, denunciata da una lettera aperta a Il Mattino, inviata da un cliente che si è sentito truffato. Facciamo chiarezza.
Innanzitutto, stavolta non parliamo di turisti, bensì di un gruppo di ragazzi partenopei che, ricevuto il conto, ha notato un sovrapprezzo sulla birra Corona dovuto alla discutibile pratica tanto in voga di richiederla col sale (e spesso con il limone), manco fosse Tequila. 80 centesimi per un grammo scarso. Ah però, doveva essere pregiato questo sale per costare 800 euro al chilo. Per un tale prezzo mi aspetto che almeno migliori il sapore della birra. Non deve essere andata così. La reazione difronte allo scontrino sarà stata di certo colorita da diverse esclamazioni ma poi, invece di chiedere spiegazioni al gestore del locale, magari recuperando gli 80 centesimi, il giovane ha preferito aggiungere anche del pepe alla vicenda inviando una lettera al giornale. Ovviamente è stata pubblicata. Pretesto numero 1 per fomentare situazioni risolvibili meno chiassosamente, ma forse più efficacemente.
Quando ho chiesto di pagare la consumazione, la sorpresa: oltre ai 4 euro e 50 centesimi per la birra, sullo scontrino ho notato una insolita voce di spesa: 80 centesimi extra per il sale che, devo dedurre, ai tempi della crisi, vale quasi quanto l’oro. Un pizzico, neanche un grammo per 80 centesimi. Fanno più di 800 euro al chilo. Quando si dice che il conto è salato… Ma c’è poco da ridere.
La risposta dei proprietari non ha tardato ad arrivare, sempre tramite missiva virtuale. Si sono difesi addossando l’errore al sistema informatico che ha letto la dicitura “+sale” come un valore monetario aggiunto, calcolandone una percentuale. Dunque, il ragazzo non merita spiegazioni perché non le ha chieste. Pretesto numero 2 per non scusarsi dell’errore e mascherare abilmente quello che poteva anche essere un tentativo di lucro puntando sulla distrazione dei clienti.
La seguente spiegazione tecnica è rivolta alla cortese attenzione di chi leggerà l’articolo e non al “malcapitato”, in quanto il suo gesto nel “denunciare” l’accaduto qui anziché chiedere chiarimenti in merito ed al momento alla Direzione, non riteniamo sia degno di una spiegazione: La birra che il cliente ha ordinato può essere consumata “nature”, con aggiunta di sale o con aggiunta di limone.Il cameriere, nel mandare l’ordine al Barman, comunica come deve essere servita ; in questo caso è stato inviato un ordine “+ sale”; il computer, anziché non generare alcun prezzo come fa il 99.9% delle volte, ha generato “0,80€”, commettendo un errore.
Certo ora il locale starà ben attento a quello che fattura sugli scontrini, e da questo punto di vista, il gesto del ragazzo è stata un’ottima manovra anti-truffa. Ma se volessimo concedere il beneficio del dubbio ai gestori, ora la loro immagine non ne esce quasi irrimediabilmente lesa? Anche se, personalmente, credo che proporre una Corona a 4,50€ sia già di suo una cattiva pubblicità.
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