Coronavirus. Alto Adige, dietrofront: bar e ristoranti chiusi alle 18 da sabato
Indietro tutta in Alto Adige per gli orari di chiusura di bar e ristoranti. Con l’ultima ordinanza, la giunta di Arno Kompatscher aveva stabilito regole diverse rispetto al Dpcm del 24 ottobre.
Bar e ristoranti, invece di chiudere alle 18 come in tutta Italia, potevano continuare il servizio fino alle 20 (i bar) e alle 22 (i ristoranti). Dalle 18 la somministrazione di cibi e bevande può essere effettuata solo al tavolo e un massimo di 4 persone per tavolo, ad eccezione dei familiari conviventi.
L’Alto Adige era subito diventato una sorta di oasi felice per gli appassionati di gastronomia. Con il risultato che cittadini lombardi e veneti avevano iniziato un nuovo turismo gastronomico: meta, le tavole delle due province autonome dell’Alto Adige e del Trentino (che ha adottato eguale misura).
Ma il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia non ci sta. “È in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano” aveva annunciato ieri, 28 ottobre, che ha già trasmesso la richiesta di impugnativa per l’ordinanza trentina firmata dal presidente Maurizio Fugatti.
“Il medesimo provvedimento sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm”, ha rincarato la dose il ministro Boccia.
L’Alto Adige fa marcia indietro: chiusura alle 18 e coprifuoco alle 22
L’Alto Adige, a questo punto ha giocato d’anticipo.
Il sito Salto dà infatti già per firmata la nuova ordinanza che riporta la Provincia di Bolzano nell’alveo delle misure adottate dal Governo nazionale.
La Giunta provinciale ha deciso di anticipare la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18.
Allo stesso orario chiuderanno tutti i negozi ad eccezione degli alimentari che comunque saranno chiusi la domenica, e le farmacie.
Chiusura totale anche per teatri e cinema.
Il provvedimento entrerà in vigore da sabato 31 ottobre. Quindi addio alle cene nel weekend di Ognissanti.
Anticipato anche il coprifuoco, che scatterà dalle ore 22 fino alle 5.
Il motivo della decisione, secondo Trento Today, sarebbe nella necessità di poter accedere ai ristori previsti dal nuovo decreto.
All’Alto Adige spetterebbero 50 milioni di euro. Risorse che andrebbero in fumo con una chiusura posticipata e contraria al nuovo Dpcm.
Senza contare l’impugnativa al Tar che potrebbe bocciare l’ordinanza della Provincia. E creare un danno ai ristoratori comunque costretti a chiudere per decisione del tribunale.
Il nuovo provvedimento entra in vigore da sabato 31 ottobre.
[Immagine: Alex Filz]