Coronavirus. Settembre nero a Milano: 5 chiusure tra ristoranti e pizzerie
Molte chiusure a Milano quando ristoranti e pizzerie dovrebbero aprire. Oggi è il primo settembre, la città si prepara alla nuova stagione, al “nuovo anno” che sta per iniziare. Dopo i mesi di lockdown, dopo le riaperture stentate, dopo i dehors. Purtroppo anche dopo le tante saracinesche abbassate per sempre.
Sono tanti i locali chiusi definitivamente a Milano o che hanno annunciato le chiusure. Vuoi per gli effetti della pandemia, vuoi per un format di ristorazione che non ha dato i risultati sperati. Di alcune insegne non si hanno notizie: niente cartelli in vetrina, niente annunci su Facebook, niente avvisi sui siti.
Chiusure già annunciate a Milano
Ma le cattive notizie arrivano lo stesso. Qualche ristorante ha già chiuso, come Attimi di Heinz Beck a Citylife, che diventerà la seconda sede milanese della catena giapponese wagamama. Mentre il ristorante di Filippo La Mantia (in apertura) spegnerà i fornelli a inizio 2021.
1. Dopo 43 anni chiude il Paper Moon in via Bagutta
Un’altra, tra le chiusure “pesanti” a Milano, quella di un locale che fa parte del panorama della ristorazione milanese da oltre quarant’anni: il Paper Moon di via Bagutta.
Aperto in pieno centro, nel “Quadrilatero della Moda”, da Pio Galligani e sua moglie Enrica del Rosso, nel 1977, era diventato uno dei locali-simbolo della Milano da Bere degli anni Ottanta. Meta di vip e gente dello spettacolo, in quegli anni caratterizzati dalla percezione di un benessere diffuso e dall’emergere di nuovi ceti sociali.
“Ci incontreremo di sicuro di nuovo. La nostra storia non finisce qui e voi ne siete parte.“
Una chiusura dolorosa, dovuta alla situazione di crisi post-Coronavirus. Attenuata però dalla seconda sede del Paper Moon, poco più avanti, al 12 della stessa via Bagutta. Aperto un paio di anni fa, sull’onda dell’ottimismo post-Expo2015, Paper Moon Giardino può vantare un bellissimo “giardino segreto”, all’interno di Palazzo Reina.
2. La pizzeria Briscola in Pier della Francesca diventa Lievità
Le saracinesche abbassate già da un po’ di tempo della pizzeria Briscola in Pier della Francesca non erano un buon segnale. Un dipinto su una delle due annunciava novità in arrivo. E la novità in effetti è arrivata: è ormai agli ultimi ritocchi una nuova pizzeria della serie Lievità. Ricordiamo che anche un’altra Briscola, quella di corso Garibaladi, è chiusa: al suo posto, i lavori per Yspanico – Yamon y Cocteleria.
Abbiamo chiesto lumi a Riccardo Cortese, uno dei soci di Foodation, la società che ha ideato il format Briscola.
“La crisi che stiamo attraversando costringe necessariamente a ripensare il business e a contenere gli sforzi. L’obiettivo ora è quello di uscire con una nuova strategia focalizzandoci sui punti vendita su cui abbiamo investito maggiormente.
In questo momento, con gli uffici in smart working, i turisti e gli studenti assenti, si rischia di fare più danni riaprendo.
Stiamo lavorando ad una nuova strategia, e si tratta di un’operazione complessa. Siamo in attesa di capire quale sia il supporto degli istituti di credito e quando ci sarà una condizione di mercato sostenibile.
Per il momento abbiamo ceduto le posizioni commerciali non più strategiche per noi come Firenze e Via Piero della Francesca a Milano mentre corso Garibaldi é stata un’opportunità di una way out pre Covid.”
3. Chiusure di pizzerie a Milano: Così fa Antonino Esposito
Poche righe di commiato da parte del pizzaiolo Antonino Esposito segnano la fine dell’avventura milanese della sua “frusta sorrentina“.
“In questi primi giorni di agosto concludo la mia collaborazione con la proprietà di Così fa in via Solferino: la pizzeria riaprirà a settembre con un nuovo brand, un nuovo nome e una proposta diversa. Tanti auguri e un abbraccio al nuovo team!
Tranquilli, non vi lascio soli: sto preparando un nuovo progetto a cui tengo moltissimo e al quale lavoro da tempo. Ci sentiamo presto per parlarne…
Intanto vi aspetto a Sorrento, da Acqu’e Sale
Un abbraccio!
Antonino Esposito“
Le “Variazioni di pizza” di Esposito erano buone e originali (“strane”, in senso positivo). Aspettiamo di vedere cosa ci riserverà in futuro, e come sarà il nuovo locale che la proprietà aprirà in via Solferino a settembre.
4. Valhalla con le sue carni vichinghe cambia gestione
“Avvisiamo tutti i guerrieri che il Valhalla resterà chiuso sia a pranzo che a cena fino alla fine del Ragnarok!” Così l’11 marzo il ristorante di ispirazione vichinga Valhalla annunciava quella che nelle intenzioni doveva essere una chiusura a tempo. Invece sembra diventata una delle chiusure definitive di settembre a Milano: il locale non riapre ancora.
Nonostante il proliferare, e il successo, in questi ultimi tempi, di ristoranti dedicati alla carne, la chiusura forzata a causa del Coronavirus sembra essere stata letale per il locale di via Ronzoni.
[Aggiornamento: Mi comunicano che nel frattempo la proprietà del locale ha deciso di cambiare gestione. Vedremo quindi, speriamo presto, le novità.]
5. Chiusure in Duomo: Musubi take away
La posizione di questo Musubi era buona, all’angolo fra Santa Radegonda e via Ragazzi del ’99. A pochi metri ci sono Luini, Spontini, la pizza fritta di Zia Esterina e le pizze gourmand di Sorbillo, Cioccolati Italiani, McDonald’s, per nominare solo i locali di più immediato consumo. E Musubi, a quanto pare, ha dovuto soccombere. Giù le saracinesche, via l’insegna, lavori in corso.
Anche la sede di Gae Aulenti è scomparsa dai nostri radar già da un po’ di tempo. Il prodotto non era male, un cibo giapponese da asporto che andava dai gyoza al sashimi, al pollo fritto, ai piatti “speciali”.