Dianara bistrot ad Acerra ti strega con dolci profumati e ottimi prezzi

Acerra è famosa per la pizza e voi ben la conoscete anche per i protagonisti del Campionato 2025, ma dovreste appuntarvi anche il nome Dianara.
Dianara è un bistrot – liquorificio inaugurato circa un anno fa. Ha l’aspetto di una dimora accogliente, pronta a soddisfare gli amanti delle colazioni che diventato brunch, dei pranzi più easy, di quelle merende che sembrano un po’ casa della nonna e un po’ afternoon tea. Ma anche di aperitivi che si allungano fino a prendere il posto della cena.
La patron nonché pasticcera è Mariella Tortora, cognome storico per Acerra e per il nocillo. Una storia di salute, gusto e magia sotto il segno delle spezie.
La storia di Dianara che è anche quella delle Janare
Maria Tortora crea una linea di liquori e distillati artigianali che mettono insieme una tradizione di territorio con una ricetta familiare e la ricerca sui prodotti. Lei è solo l’ultima a raccogliere il testimone di un’eredità lunga un secolo. Infatti tutto ha inizio agli inizi del novecento quando il dottor Vincenzo Tortora rilevò l’attività dell’antica farmacia dell’Annunziata di Acerra che nel 1500 era la spezieria interna dell’ospedale. Un luogo di sperimentazione scientifica ma anche salotto culturale per pensatori e rivoluzionari. La ricetta del nocillo parte proprio dalle prove di Vincenzo che poi riuscì a dare un tocco personale alla bevanda grazie all’aggiunta delle spezie. Nel 1973 la farmacia passa ad Angelo, padre di Mariella, che apporta ancora miglioramenti a questo digestivo che nella medicina popolare era anche antipiretico e analgesico.
Mariella ancora oggi utilizza quelle stesse ricette. La sua laurea in scienze naturali con l’esperienza presso la farmacia di famiglia l’hanno portata a intraprendere un percorso personale. In cui conserva il suo amore per la terra misto a quello per storie e leggende e renderlo concreto tra le mura di Dianara.
Le streghe buone e le streghe cattive

Già il nome è suggestivo: è la sacerdotessa della dea Diana. Signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti ma anche divinità delle donne a cui assicurava parti non dolorosi. L’etimologia ci collega facilmente alle janare, le streghe della tradizione popolare campana. Ma non tutti sanno che esistono janare buone e janare cattive: le prime rompono le fatture e sono esperte in fatto di erbe medicamentose.
E la Dianara – bistrot ma anche pasticceria e liquorificio di Acerra – miscela credenze e visioni nuove e dinamiche.

Un luogo in cui le spezie profumano anche gli animi. Un posto in cui i distillati della famiglia Tortora trovano libertà di espressione anche nei dolci da credenza o nei cocktail. Uno spazio in cui dedicarsi una coccola e del tempo sano perché da Dianara ci si sente come a casa. Un ritrovo per gli amanti della cultura napoletana grazie agli incontri della serie “così parlò Dianara”, nati dall’amore di Mariella per Luciano De Crescenzo. Che si incrociano con gli incontri con rappresentanti della napoletanità come Maurizio de Giovanni, Tommaso Ariemma o Amedeo Colella ( in programma il 7 maggio).
Com’è Dianara ad Acerra

Il locale è molto accogliente. Alterna il nero con il legno ma si colora grazie all’energia di Mariella in sala e alla mise en place bellissima e dettagliata. Il bancone in legno al centro sala fa da esposizione alla vetrina ricca di dolci da credenza e ai vari contenitori di biscotti, cookies e cioccolati. Alle spalle c’è una finestra che dà sulla cucina da cui escono di continuo preparazioni dolci e salate. Mariella Tortora ha tre ragazze ad aiutarla nello sfornare prelibatezze che ammaliano fin dai profumi. Come ci si aspetta da una brava speziatrice.

La scelta del tutto al femminile è voluta. Mariella Tortora crede molto nella forza delle donne e nella capacità di affermare la propria indipendenza con intelligenza, preparazione e curiosità. Proprio come Dianara.

Il menù incuriosisce: caffetteria, mixology, dolce e salato, pancake e waffle classici o speciali. E poi il menù bistrot con french toast fatti con un pan bauletto homemade, waffle salati, croque monsieur e croque madame fino al più territoriale viccio cilentano, cioè il pane che serviva a testare la temperatura del forno da farcire in tanti modi. A Pasqua si preparava con l’uovo. E poi a farla da padrone sono i liquori Dianara che diventano parte dei dolci e dei drink.

Sono 4 distillati. Il più che famoso Nocillo, il Quintessenza (un altro distillato di noci), il Citrus nato dall’incontro tra spezie amaricanti digestive e l’essenza estratte dalla scorza di selezionate varietà di Citrus della Campania. Che arricchisce anche la torta caprese. E il Nocillito, un infuso speziato alle noci e con i profumi dei più pregiati cioccolati del Sud America. Da Dianara ad Acerra insomma la territorialità si affaccia oltreoceano.
Come sono le torte di Dianara

Questi distillati sono utilizzate per profumare o intensificare i sapori dei dolci da credenza ma anche come base per una serie di cocktail. Quindi troverete la torta Barozzi, classica modenese, rivisitata da Dianara ad Acerra con il Nocillo. La servono con una crema al caffè pensata da Mariella in sostituzione della classica panna. Un incrocio tra una tenerina e una caprese, una vera goduria così umida al centro da sembrare cremosa. Persistente tanto all’odore quanto al sapore. Ci si potrebbe non fermare mai.

Alla torta hanno consigliato di abbinare un cocktail chiamato nocillo sospeso (Quintessenza Tortora, Nocillo Tortora, caffè espresso, sciroppo di zucchero, chicchi di cafte, oli essenziali di arancia). Pairing che mi è sembrato perfetto!

Come secondo assaggio di dolce, una fetta della torta simbolo: la torta Dianara. Fin dall’aspetto ti strega per la decorazione di griglia di noci quasi disegnata. È una torta fatta con noci, miele e burro. Questo dolce, grazie al miele che si addensa in pietruzze, restituisce un senso di croccantezza divertentissimo che si alterna a quello delle noci in copertura. Una sorta di crostata dall’aspetto duro ma che si rivela di una sensibilità disarmante.
Quanto costano i dolci e i cocktail di Dianara ad Acerra

I prezzi sono la super carta vincente.
A partire dal coperto a 1 €, i drink sono tra 8 e 10 € mentre i distillati assoluti vengono 5 €.
Le torte costano 4 € la porzione (abbondante).
Ma anche 2 € il muffin, 1 € a biscotto, french toast 7/8€ e pancake tra 7 e 10 € con la possibilità di avere la porzione ridotta a 2 €.
Un occhio alla parte salata con il viccio che va dagli 8 € della variante caprese ai 15 € della variante stagionale.

Tornerò sicuramente a provare la selezione salata, magari in un brunch che possa diventare merenda. Perché da Dianara si sta proprio bene e il tempo trascorre facendo bene anche alla mente.
Dianara. Via Carlo Pulcrano, 32. 80011 – Acerra (NA). Telefono: +393668915041. Instagram.