Doping Bar a Milano: brunch della domenica e champagne a 45 €
Il brunch della domenica a Milano è un rito nato per emulare lo stile americano ma che ha trovato una sua identità più vicina alle nostre abitudini. Anche se resta distante dall’offerta di città come New York, è pur sempre un momento di condivisione del cibo vissuto in chiave divertente. Al Doping Bar sui Navigli a Milano, il brunch della domenica è stato rilanciato con nuove idee.
Il Doping Bar (ex Doping Club) fa parte di Aethos Milano, boutique hotel inaugurato due anni fa. Sono 5 gli Aethos in Europa. Aethos Milano eredita la storia del precedente proprietario, Alessandro Mario Cesario, e dei suoi viaggi, ricordati con oggetti particolari, bauli, cimeli sportivi. Il locale rispecchia il mood del viaggiatore ed esploratore con l’arredamento a tratti in stile british, vissuto e vintage, e colpisce per l’accostamento di elementi diversi. Divani in velluto, tavolini con la scacchiera, sedute dei cinema, tavolini già classici in finto marmo, tappeti, arazzi, quadri e bandiere. La particolarità del Doping Bar, che si trova all’interno di un cortile fronte Darsena, è anche il soffitto aperto.
Il Doping Bar è indirizzo di riferimento per gli appassionati di mixology, tanto che il il brunch della domenica, insieme alla cucina curata dal ristorante contemporaneo Zaïa interno all’hotel, affianca una cocktail list.
L’atmosfera è molto piacevole, i tavoli e le sedute tutti diversi creano un simpatico movimento. Il target è misto anche se diremmo millennial. Un dj set accompagna il brunch senza arrecare disturbo anzi la proposta musicale è azzeccata all’ambiente e mette di buon umore. O forse sono i drink.
Il brunch della domenica al Doping Bar ha un appeal particolare per chi ama bere, ma ovviamente si può optare anche per bevande analcoliche o spremute in alternativa.
Cosa offre il brunch della domenica al Doping bar (45 Є)
Il salato. Caprese – mozzarella, pomodoro, basilico; Prosciutto crudo di Parma; Prosciutto cotto; Gorgonzola; parmigiano; Caciotta vaccina; pane misto ai cereali; focaccia.
Il dolce. Croissant classici, torta caprese, muffin misti, donut misti, macaron, pancake, torta margherita, marshmallow, yogurt, cereali, burro e marmellata.
Frutta. Ananas, melone, mirtilli, more, fragole, ribes, mele, kiwi, banane.
Un menu completo questo del Doping Bar da condividere ogni due persone con focaccia liscia e servita con crudo e burrata, primo, secondo, contorno che cambia ogni settimana. Tutto preparato dagli chef del ristorate Zaia.
Un cocktail a scelta dalla drink list, un calice di champagne, acqua e caffè.
Menu e prezzi dei cocktail
Doping Negroni – Martini Riserva speciale, The Doping Vermputh Mix, Tanqueray 10 (15 Є)
Patron Paloma – Patron Silver, lime, soda al pompelmo rosa (15 Є)
Bloody Mary – Ketel One, Spicy Bloody Mix, Succo di pomodoro (15 Є)
Red Groove – Seedlip Grove, Cordiale ai frutti rossi, the Organic Purple Berry (12 Є)
Cosa abbiamo provato al Doping Bar
Dal buffet dolce la torta caprese, buona come la puoi mangiare “dalla nonna”. I ribes le more e i lamponi perfetti con la torta.
Molto buona la marmellata ai frutti di bosco.
Dal buffet salato, l’insalata caprese. Presentata molto bene, fresca non condita.
Focaccia con prosciutto e burrata. La focaccia è arrivata calda. Impasto morbido e crosta croccante, cotta molto bene. Ho apprezzato la scelta di farcire solo due fette perché per me la focaccia sta bene da sola, però ho riconosciuto la qualità dei prodotti.
Risotto con pecorino, gel di tuorlo e guanciale. Cottura perfetta, il pecorino regala una spinta sapidità al piatto rinforzata anche dal guanciale croccante. Simpatica l’idea del tuorlo d’uovo in gel che oltre a dar colore ha ricordato il protagonista dei brunch tradizionali che di solito è strapazzato o poché. Un buon primo
Controfiletto di manzo con cime di rapa aglio olio e peperoncino, salsa demi-glace. La carne di buona qualità è servita al sangue, mantenendo morbidezza senza effetto chewy. Le cime di rapa contrastano la dolcezza ricordando italianità. Un secondo cosmopolita ma con richiamo local.
Melanzana grigliata, cipollina, aglio nero e insalata orientale. Anche se non è ancora stagione per la melanzana, abbiamo apprezzato il tipo di cottura passata in forno e alla brace. Risulta molto carnosa ed è valorizzata dal condimento con aglio nero. Buona l’insalata.
Insalata iceberg scondita a parte. Un buon metodo per pulire il palato come fanno in tanti ristoranti coreani.
I cocktail
Bloody Mary. Non è il punto di forza dei bartender italiani, forse anche perché stranamente il succo di pomodoro si trova più buono in UK. Però è eseguito discretamente. Avrei gradito un pò meno tabasco e un po’ più di Worcestershire sauce e un di vodka, qui l’olandese Ketel One.
Patron Paloma. Ottimo questo cocktail fresco con Patron Silver, una tequila premium artigianale, lime e una delicata soda al pompelmo.
In chiusura del brunch del Doping Bar, un estratto di tequila, chartreuse, cumino.
E un calice di Veuve Cliquot offerto all’ingresso come benvenuto del brunch della domenica. È il giusto inizio per entrare nell’atmosfera.