C’è un’enoteca a Roma dove bevi solo vini naturali e mangi bene
Nella grande guerra tra chi odia e chi ama i vini naturali, a Roma c’è chi ha preso una posizione netta, senza preoccuparsi di dover combattere contro i mulini a vento. Si tratta di Verso, una bellissima enoteca con cucina nel cuore di San Giovanni, uno dei quartieri più popolati ma anche più in fermento di Roma negli ultimi anni.
Non parliamo certamente di una nuova apertura, quindi l’abbiamo testata e ritestata, fino a scoprire che il tempo migliora vini e, in molti casi, anche enoteche, non ci soffermiamo sulle persone perché questo è molto variabile. Verso apre a Roma nel 2017 e credo di essere stata una delle prime a scoprirla e a frequentarla in maniera assidua, perché, come molti sanno, non ho mezze misure. Mi fisso con le cose che mi piacciono e persevero fino alla nausea. Questo vale quasi per tutto, dove il “quasi” ha molto valore.
Il Patron Giorgio Mansueti ha voluto al suo fianco la bravissima Silvia Cruciani che conosce il vino come se fosse nata in una botte, e il talentuoso chef Alessandro Camillo che proviene da 6 anni di esperienza con Vissani. Mi piace ricordare anche il sommelier Mirko Di Mambro che ha iniziato insieme a Mansueti quest’avventura e che oggi ha aperto Piano C, sempre a San Giovanni, un posto che merita anch’esso.
Com’è Verso l’enoteca di vini naturali di Roma
Via Taranto è una grossa arteria della mobilità del quartiere San Giovanni a Roma. Qui, nel corso degli anni, sono nati tanti piccoli locali di diverso genere, ristoranti, bistrot, tavole calde, pizzerie. Verso arriva nel 2017 a portare scompiglio nel quartiere e a parlare di vini naturali in una Roma che è sempre troppo ancorata, forse giustamente, al suo territorio. Ma la sorpresa è che da Verso di territorio ce n’è, eccome se ce n’è.
La location è bella, senza giri di parole. Il Dehors in strada, anche se a filo macchine (so che sarebbe meglio a filo d’acqua), può essere piacevole per molti, ma è l’interno il vero tesoro di questo locale. Un bancone accogliente che invita a sedersi lì per una sera intera, ad osservare i vini naturali che scendono in bicchieri di felicità dentro una Roma sognante, i piatti fumanti (e non) della cucina. I ricci di Silvia che si muovono per salutare amici e non, clienti vecchi e nuovi. Passanti distratti che non si rendono conto che sono circondati da 1000 etichette di vino e che qui possono scoprire una nuova appartenenza.
L’accogliente sala interna è una coccola che bisogna godersi. Le pareti, tappezzate di etichette di ogni genere, dalle più rare, alle nuove scoperte, ai pezzi da collezione, ai vini leggeri ma intriganti, ci ricorda che il tempo, ogni tanto, dovremmo fermarlo, e bere un bicchiere.
Silvia mi trasporta con un travolgente entusiasmo nel bel mezzo della sua passione, che coincide alla perfezione col suo lavoro. Nella sua voglia di imparare sempre e non fermarsi mai. Di non cedere all’ovvio, al conosciuto, di andare oltre con un po’ di coraggio.
Come si mangia
Assaggio due vini al bancone: un Frusinate IGT “Rustina Progenie” di Palazzo Tronconi e un Lazio Bianco Ig “Mezzo Pieno Mezzo Vuoto” di Agricola Farina , un po’ di panzanella e delle panelle. La cucina ci dà un assaggio di quello che sarà, e ci piace. Silvia mi aveva già convinto sui vini appena entrata, Alessandro Camillo non vuole essere, evidentemente, da meno. Il resto della cena, lo dico con la sincerità di una bambina che sta scoprendo il mondo, è stato un crescendo che sì mi aspettavo, un po’ meno però. Ma siamo a Roma, in un posto dove i vini naturali sembrano parlare, cosa ne voglio capire io!
Gli antipasti di Enoteca Verso a Roma da abbinare ai vini naturali
Dopo gli assaggi delle panelle e della panzanella (rispettivamente in carta a 6 e 8 €), abbiamo preso, per non far torto a nessuno, una tartare di manzo con semi vari e tuorlo d’uovo, in carta a 16 € e una millefoglie di baccalà mantecato, cicoria ripassata, ‘nduja e pane carasau, in carta a 14 €. Chi mi conosce sa, divoro il pesce crudo ma sulla carne cruda ho problemi seri, non sempre però. Questo era il momento del “non sempre”. Sentire la carne che si scioglieva in bocca e il contrasto dei semi, che davano struttura e un sapore nuovo è stato rinfrancante. La sfida però, da pescivora quale sono, la vince la millefoglie. Così è.
Abbiamo chiesto a Silvia un percorso con diversi vini da lei consigliati. La fiducia bisogna meritarsela, lei se l’è ben guadagnata. In abbinamento ci ha portato un Cotês Catalanes bianco Le Calcinaires. Sud della Francia, influenza oceanica e note iodate. Se esiste davvero un’arma sicura per farmi innamorare è portarmi uno vino sapido, minerale, come questo. Si scherza, si scherza, anche un brillante funziona.
I primi piatti di Enoteca Verso a Roma abbinati ai vini naturali
Signori si aprono le danze. Arriva il primo, e che primo. Fettuccine, rigorosamente fatte in casa, con alici fresche e crumble di pane alle erbe. 16 € in carta per un signor piatto. No, non è come i tanti che siamo abituati a mangiare. Se all’inizio il sapore sembra estremamente delicato, il piatto diventa improvvisamente deciso, cremoso, e le alici si fanno sentire. Che buone!
Abbiamo abbinato a questo piatto un piccolo grande vino, una malvasia istriana 2022 “Vizjia” di Radovic. Silvia ci presenta questo vino con orgoglio. Siamo molto a Nord, nella zona del Carso, quasi al confine con la Slovenia. Peter la contatta tramite mail presentandole il suo ettaro di terra da cui ricava poche bottiglie. Si presenta in enoteca poco tempo dopo col suo zainetto, tirando fuori 3 tipologie di vino, questa Malvasia, una Vitoska e un altro vino ottenuto da un blend di 3 uve sconosciute ai più. All’assaggio c’è stato un momento in cui Silvia deve aver pensato: non può venire da uno zainetto questo vino. Ed in effetti Peter per diverso tempo ha affiancato un grande produttore del Carso, “un certo” Zidarich. Abbiamo capito il contenuto dello zainetto insomma. Pesca, frutti tropicali, iodio.
Una mano giovane ma sapiente che produce un piccolo tesoro, con una fermentazione spontanea a tini aperti e un passaggio di un anno circa in botte. Per Silvia il brivido di finire il vino e non poterlo riordinare. Le bottiglie sono pochissime. Ma del resto, come si dice a Roma “Ce devi sta’”, perché coi vini naturali è sempre una scommessa.
I secondi piatti
Il secondo piatto parla ancora di baccalà, questa volta cotto al vapore e posato su un crostino, con pomodoro scottato all’origano e crema di patate. In carta a 22 €. Voi direte, ancora baccalà? Io lo considero una prova del nove in realtà. Come quando nei cocktail bar ordino il margarita. Un super piatto, dove il baccalà certo era lo strumento principale, ma era l’insieme a fare un super concerto.
Ad accompagnarlo arriva un Orange macerato, il Sibiola IGT “Papilio” di Altea Illotto. Siamo in Sardegna e non è un Vermentino. Il Sibiola è la denominazione di territorio più piccola della Sardegna.
Più precisamente siamo a sud, vicino Villa Simius. Le sue vigne danno sul mare e conferiscono a questo vino una gran bella sapidità. L’Orange proviene da uve Nasco, un’uva poco conosciuta in Sardegna ma molto tipica, ricca di mineralità e note ferrose. Potente. Acido, ma non troppo. Un vino che possiamo definire ruvido, verace.
Il dolce
Concludiamo col più classico e spinoso dei dolci, il tiramisù. 8 € in carta per un dolce realizzato a regola d’arte a cui abbiamo abbinato un Orvieto Classico Superiore vendemmia tardiva 2022 Palazzone. Un buonissimo connubio, dato da un vino proveniente da un territorio vocato alla produzione di vini dolci.
Quanto costa mangiare da Verso a Roma bevendo dei super vini naturali
Andate tranquilli, perchè Enoteca Verso è per tutti. Con meno di 50 euro a testa (ma dipende sempre dal percorso vini che decidete di fare) farete una bella esperienza. Per il resto parliamo di 1000 etichette di vini naturali (a Roma non è proprio facile trovarne) e i prezzi sono giusti e per tutte le tasche. Anche un percorso di degustazione calici, che non è in carta, può essere una mossa giusta, divertente e non troppo esosa. Intanto andiamo a vedere tutta l’offerta gastronomica, perché se non volete cenare ma, come dice qualcuno, avete più voglia di qualcosa di buono, c’è una bella sezione aperitivi fatta apposta per voi, pancini delicati (come me del resto).
Aperitivi
Taralli pugliesi (3 €)
Olive verdi (3, 50 €)
Mandorle salate spagnole Almondelli (3, 50 €)
Chips di patate espresse, cacio e pepe o al sale (4 €)
Panelle croccanti e salsa yogurt (6 €)
Selezione di Ostriche, Irlanda e Francia (7/6 €)
Panzanella con burrata o alici di Sciacca o gamberi rossi di Mazara (dai 14 ai 18 €)
Caponata di verdure (8 €)
Frittura di alici (8 €)
Frittura di calamari (8 €)
Burro e alici del Cantabrico (13 €)
Fette di pane bruscato con vari condimenti ( dai 5 agli 8 €)
Degustazione formaggi e confetture fatte in casa (22 €)
Prosciutto crudo di Parma D.O.P. (14 €)
Degustazione salumi e formaggi (18 €)
Culatello di Zipello D.O.P. (18 €)
Antipasti
Fiore di zucca gratinato, ripieno di ricotta mantecata al limone e parmigiano (12 €)
Lingua il salsa verde (12 €)
Millefoglie di baccalà mantecato, cicoria ripassata, ‘nduja e pane carasau (14 €)
Tartare di ricciola con chips di verza (16 €)
Tartare di manzo con semi vari e tuorlo d’uovo (16 €)
Primi
Fettuccine fatte in casa con alici fresche e crumble di pane alle erbe (16 €)
Pomodoro con riso di Verso (15 €)
Spaghettone aglio, olio e crudo di gambero rosso di Mazara (20 €)
Fusillone con pesto di Verso e patate (16 €)
Primi della tradizione romana (carbonara, cacio e pepe, amatriciana) (15 €)
Secondi piatti di Enoteca Verso a Roma da abbinare ai vini naturali
Pannicolo di manzo, crema di patate alla nocciola, salsa yogurt e verdura di stagione (20 €)
Ricciola su crema di cozze, pistacchio e pomodorini confit (24 €)
Baccalà al vapore, pomodoro scottato all’origano e crema di patate (22 €)
Entrecôte di manzo danese | 280g circa (26 €)
Special
Spalla stracotta al profumo di erbe, giardiniera di ravanelli e yogurt | Servito con bun al sesamo e patate (16 €)
Dolci
Tiramisù “Verso” (8 €)
Cannolo siciliano scomposto (8 €)
Sorbetto alla frutta (6 €)
Crema catalana e cioccolato bianco e lamponi (8 €)
Selezione cioccolata piemontese, cioccolateria bunet (10 €/g)
Pasticceria secca fatta in casa (5 €)