Milano. 75 € di ottimi motivi per mangiare benissimo da Massimo Bottura a Expo
Quanti dubbi avevate su Expo 2015? L’incubo dell’apertura? L’ossimoro della sponsorizzazione di McDonald’s e di Ferrero-Nutella? Il predominio di Oscar Farinetti e di Paolo Marchi alla voce ristorazione? L’assenza di ristorazione?
Una giornata di Expo non farà primavera, ma se le premesse sono queste, c’è da rivedere un po’ di punti dei catastrofisti. Non sono rimasti nemmeno fuori dai cancelli i giornalisti e la Schenker è riuscita a consegnare i materiali con buona pace della televisione svizzera (almeno grossi buchi non si vedevano).
Se sarà tradito lo spirito di “nutrire il pianeta” lo sapremo solo tra sei mesi.
Per il momento è possibile un azzardo: Expo 2015 è un luna park che piacerà ai più piccoli e che offre molti spunti di gioco e apprendimento. I padiglioni visitati (molto pochi rispetto al totale) danno questa visuale.
Ma è un luna park anche per i più grandi e gli appassionati di cibo.
E quando ti diverti subito, al primo colpo, probabilmente il tuo giudizio sarà influenzato o sarai meglio predisposto. Le file davanti ai padiglioni (Kuwait e Giappone belle lunghette) sotto una pioggerellina fitta che fa molto nord Europa (ecco a voler puntare un indice qualche pensilina nei luoghi deputati alle code dovrebbero essere previste soprattutto per evitare di far cuocere i visitatori fra qualche mese) non sono pesanti. Come quelle ai punti ristoro del cattivo Farinetti (piadina Maioli a quota 1.000 come anche la pizza Rossopomodoro, il si “è lavorato tantissimo” di Andrea Gori da Burde, la stanchezza di fine serata di Sandra Ciciriello di Alice).
Tra le eccellenze svetta Paolo Marchi con il suo ristorante temporaneo (nel senso che durerà i sei mesi della manifestazione) Identità Expo.
Bello per architettura e per calendario che non poteva avere inaugurazione migliore con Massimo Bottura e il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che si è fermato a pranzare (al netto di valutazioni politiche, va considerata la figura istituzionale).
Un clamoroso successo corroborato da un pranzo che va iscritto di diritto nelle cose che saranno ricordate a novembre quando tutti tireranno le somme.
Se l’avvio è questo, farete meglio a guardare con attenzione il calendario dei 26 super chef per prenotare. Non era facile azzeccare tutto il primo giorno e non certo per i gufi. Avvio di cucine e 250 persone da servire sono una combinazione temibile.
Invece, abbiamo aperto con le Frecce Tricolori, le interviste, le spiegazioni e i brindisi perché siamo sul suolo patrio e un po’ di sano orgoglio ci sta bene.
Per poi passare ai Tagliolini primavera in astratto stracotti in acqua con grana padano 30 mesi (qui sono spaghetti Felicetti), messi a fermentare e poi rinfrescati da tutto quello che la primavera può offrire di verde tenuto croccante e marinato. Un miso di spaghetti, in pratica, trasformati dalla fermentazione di cui potete leggere la nascita qui. Splendido.
I Tortellini in brodo di tutto spiegano subito la filosofia dell’intervento di Massimo Bottura a Expo 2015: non si butta via niente, nemmeno le bucce del topinambur e delle patate. Gli “avanzi” dei contorni dei secondi piatti in pratica finiscono nel brodo. Tortellini rigorosamente fatti a mano all’Osteria Francescana. Tortellini solidi, spessi, quasi da trattoria con un brodo a tratti orientaleggiante. Per Massimo Bottura il migliore piatto del pranzo come mi dirà passato il trambusto di Matteo Renzi&Co.
Io sono indeciso, nel senso che il cotechino dal nome chilometrico scelto da Damien Hirst (Beautiful Sonic Disco of Love and Hate at the Gate of Hell Painting with Wicked Pools of Glorious Color and Psychedelic Spin-painted Cotechino, not Flame Grilled) se la batte alla grande per la posizione più alta del podio. La carne si scioglie in bocca: merito della cottura a vapore tirata a lambrusco e con il coperchio mezzo aperto, in sintesi. E anche qui il tocco orientale del carbone vegetale che avvolge il cotechino in una sorta di maki giapponese e che scrocchia in bocca.
Ma è il territorio ad urlare da questi piatti, quello di Modena e dell’Emilia Romagna in una nota alta che sa di trionfo e di orgoglio. Anche quando si parla di Pane è oro, cioè il dolce che verrà servito al Refettorio Ambrosiano, sottolinea Massimo Bottura. Un gelato che ripesca nella memoria (ma d’altronde anche gli altri piatti lo hanno fatto a piene mani) per riallacciarsi alla zuppa della buonanotte preparata dalla nonna.
Ma è una cosa diversa, guarda avanti e al futuro. sarebbe troppo semplice rifare quel ricordo che molti da nord a sud avranno e sarà sempre diverso perché gli anni passano e le latidudini dell’Italia anche.
Forse vi starete mangiando le mani per non aver partecipato ai giorni iniziali di Expo 2015 e di non aver prenotato al ristorante di Identità Expo, ma sei mesi sono lunghi e il calendario potrà riservare altre belle sorprese. A cominciare da Andrea Ribaldone, presenza fissa del cartellone e coordinatore della brigata “resident”.
Domande mentre ringrazio Massimo Bottura per essersi impossessato della macchina fotografica di Manuela Vanni e aver scattato?
Sarebbe interessante valutare se effettivamente 75 € compresi i vini sono un affare per mangiare da Massimo Bottura. Ora che i piatti sono stati assaggiati.
[Immagini: Manuela Vanni, Massimo Bottura, iPhone Vincenzo Pagano]