Expo 2015. Odiare McDonald’s, Slow Food e La Gabbia per questione di prezzi
Non era ancora iniziato ed era già era sotto l’occhio del ciclone. Non può quindi meravigliare se Expo continua a far parlare di sé per una mera questione di soldi e di prezzi. E a far litigare.
Per esempio, Slow Food e McDonald’s.
L’unico punto di contatto tra due mondi così diversi è la vicinanza dei padiglioni. Ma in mezzo c’è un fossato che Carlo Petrini ha scavato ancora più profondo criticando aspramente la presenza all’interno dell’esposizione universale della McDonald’s durante l’apertura del padiglione di Slow Food.
“Quando Giuseppe Sala dice che a Expo c’è posto per tutti, che ospita Slow Food e McDonald’s insieme, a me viene un’aritmia. Perché davanti a chi vende un panino con la carne a un euro e venti come si fa a spiegare il valore e i prezzi di chi alleva e produce secondo certi criteri? In tutte le città del mondo esiste Slow Food ed esiste McDonald’s, è importante capire la differenza che c’è tra il prezzo e la qualità”.
Ovviamente la risposta di McDonald’s è arrivata tempestiva e aggressiva.
“L’ideologia non sfamerà il pianeta. Slow Food oggi è una grande realtà internazionale, una specie di multinazionale: è triste pensare che abbia ancora bisogno di opporsi a McDonald’s per darsi un’identità. McDonald’s è presente in Expo dopo aver partecipato a un regolare bando pubblico, mentre – a quanto si legge sui giornali – per altri filosofi del cibo che dispensano giudizi non è stato necessario partecipare a nessuna gara”.
“Ci domandiamo perché chi proclama i l’importanza della biodiversità non accetti poi l’idea della diversità dell’offerta, e soprattutto non dimostri rispetto per la libertà e la capacità di scelta delle persone”.
Non so se il round sia da assegnare a Slow Food o a McDonald’s che riesce a far mangiare (bene? male?) le persone a 1,20 €.
Non ho avuto il tempo di riflettere perché ho guardato La Gabbia, il programma televisivo in onda su La7, che ha affondato l’Expo con un missile terra – terra intitolato ai costi insostenibili per le tasche dei poveri visitatori.
Che Expo possa essere costosa è un dato di fatto.
Lo dichiara il biglietto di ingresso a 39 €, come sottolineato dalla trasmissione.
Preparatevi al salasso dello stinco con la birra.
E a quello dell’hamburger, volete rinunciare? Per non parlare di altri piatti. Quali? Il “povero” Giapponese.
Scatti di Gusto vi aveva detto che mangiar giapponese costa caro, ma anche no.
Quindi, in definitiva, il Giappone costa molto o poco? Leggete il post al link qui su e decidete.
Ricordatevi solo che Expo è un Luna Park come Disneyland e il giro sulle giostre va pagato.
Noi vi abbiamo suggerito:
- di entrare a partire dalle 19 quando il biglietto vi costa 5 €
- di prendere spunto da 10 proposte per spiluccare spendendo non più di 5 € a piatto
- di prendere in considerazione lo street food per stare sotto i 10 €
- di scorrere 100 prezzi prima di arrivare a Expo
- di applicarvi sui prezzi dei menu dei ristoranti regionali a Eataly
Altrimenti di arrivare a stomaco pieno per dedicarvi solo all’aspetto educational.
Io, però, rischio di odiare sia il panino a 1,20 € che lo stinco a 65. E voi?