Live Festa a Vico 2016. Cosa mangiate alla Repubblica del Cibo con gli chef emergenti
Tre, due, uno partiti. Festa a Vico 2016 muove il passo d’inizio con la Repubblica del Cibo.
Cioè con la riunione di tantissimi chef emergenti, quelle promesse che in un futuro si spera non troppo lontano diventeranno solide certezze.
Il luogo è un intero paese, cioè quello di Vico Equense che per una sera si trasforma e indossa l’abito di un unico grande ristorante.
Una tavola di solidarietà che premia tutti coloro che partecipano.
Prezzi popolari, 15 € per 4 assaggi.
E voi avete la mappa di dove trovare gli chef che cucinano nei negozi di abbigliamento e lungo le strade.
E anche la lista dei piatti.
Ecco quello che stiamo assaggiando.
Partiamo subito con la prima novità Raffaele Cuomo della stratosferica Cremeria Gabriele che l’anno scorso aveva incantato lo chef Maximo Bottura con un gusto tradizionale e di festa, fa centro anche quest’anno.
Buonissimo il suo Sinfonia, cioè una crema di fiordilatte burrosa di ricotta di bufala con mela annurca, albicocche pellecchielle del Vesuvio (quelle che rischiano di scomparire per eccesso di pomodoro del piennolo), nocciole di Giffoni.
Un’esplosione di gusto con uno schiaffo temporale che ti riporta indietro al migliore pane, burro e marmellata (ok, confettura) della vostra infanzia. Una quota di grasso leggermente più alta rispetto agli standard accettati che vi manderà in sollucchero. Provate e sappiate dirci.
Classica, ma fatta benissimo la pasta, fagioli e cozze dello chef di Evù, Michele De Martino.
Le pizze di Paolo De Simone della pizzeria Da Zero (Vallo della Lucania) con cacioricotta, alici di menaica, fiori di zucca, firdilatte nella mortella vi faranno conoscere i sapori più belli del Cilento in abbinamento all’impasto speciale con farina Rossa e Blu di Caputo unita al grano Bologna coltivato dall’azienda Cobellis.
E la pizza a metro dei professori dell’università come Raimondo Cinque? Un miracolo che va contro le leggi codificate della pizza a lunga lievitazione. Assaggiate le nuove pizze al limone, al baccala e… cacio e pepe e scoprirete un “diversamente” pizza a pochi chilometri dai templi napoletani.
Dal Messico a Vico Equense dopo un lungo passaggio nelle Langhe. E’ Guillermo Field Mendelez del Ristorante ProfumoDiVino che ha cucinato un tacos con tartufo e nocciole, simbolo della fusione tra la cucina messicana e piemontese.
Salvatore Accietto del ristorante Le Tre Arcate di Piano di Sorrento si ispira ai paesi lontani per il suo Tonno Esotico.
Marco Merola (I Cook You, Caserta) pensa già alla stagione più calda con il suo sgombro d’estate.
Carpaccio di calamaro è il piatto che Ippazio Turco del Lemma Bistrot (Tricase) ha pensato per Festa a Vico.
Andrea Alfieri (Il Chiostro di Andrea a Milano; Hotel Alpen Suite a Madonna di Campiglio) si innamora del verde e da forma a una crema di piselli, liquirizia, biscotto salato e formaggio di capra alla cenere.
Perfettamente semplice, è la tartare di tonno di Carlo Spina (Ba-Bar, Napoli).
Mini burger in grande stile: astice affumicato con spinaci e maionese al limone, è il piatto di Pasquale Paolillo chef de Il Refettorio del Monastero Santa Rosa ad Amalfi.
Imma Gargiulo da Sorrento (Ristorante Femmena) arriva a Vico e vuole divertire con le sue fish ball, un antipasto di palline di baccalà alle erbe aromatiche con maionese di barbabietola.
Terra Arsa quella di Alessio Gubello (Alessio Gubello Private Chef, Lecce).
Vincenzo Maresca (Il Cellaio di Don Gennaro, Vico Equense) è di quella scuola che se vai al mare ti porti la “marènna” ovvero la merenda e porta a Vico il suo Mare Marènna in un panino di grano senatore cappelli.
Salvatore Vicari del Ristorante Vicari di Noto, ha preparato un piatto che si chiama noto dalla masseria del Golfo.
Marco Davi del Perbacco di Aprilia ha pensato a un tortello, con cipolle e fegatini.
Mirko Marcelli (Palatium Enoteca Enoteca Regionale, Roma) presenta una zuppa fredda con crudo di gamberi e limone candito.
Francesco Fusco (Il Moera, Avella) invece si presenta a Festa a Vico con un muffin con cipolla e mosto cotto.
Faccia sorridente e piatto interessante, è Vincenzo Russo che non poteva non portare un po’ di baccalà dalla sua Baccalaria a Napoli e il suo piatto si chiama pico de gallo con baccalà.