La ricetta dei calamaretti in salsa di Miso Ika no Sumiso-ae
E adesso chi lo dice a Bocchetti ? Proprio ieri , in un commento al suo pezzo sui “Gastrofighetti”, ho suggerito un basico “parla come magni”. Quindi?
形でリング
Non vi state a scervellare .. ho scritto Fornelli in Forma in giapponese. Giapponese, si.. oggi cominciamo a fondere le culture, le cucine e le idee. No, non ho fuso il cervello. E non voglio parlare di cucina “fusion” (qui mi uccidono, e fa brutto anche a me). Mi preme precisare è che con una buona cucina etnica possiamo riuscire a mangiare genuino senza “delinquere”.
Diciamo che in questo periodo si sposa bene, visto che dovremmo essere appagati dagli stravizi. La cucina giapponese non è solo sushi e sashimi e robe crude (che amo svisceratamente). Ci sono una marea di ricette “cucinate” meno famose e altrettante della cucina di “casa” che non troverete mai in un ristorante. La motivazione che mi porta a scegliere l’oriente è l’idea che hanno del cibo. Il cibo è una forma di rimedio, medicamento, è la loro filosofia, è “sei quel che mangi”. E anche la loro attenzione al ciclo delle stagioni è da seguire poiché, di sicuro l’ho già detto, rispettare la stagionalità dei cibi e non consumare ciò che non è di stagione, aiuta il sistema immunitario a non sentirsi destabilizzato.
Calamaretti in salsa di Miso Ika no Sumiso-ae
Ingredienti
300 g di calamari
200 g di porro
Salsa Sumiso
3 cucchiai di miso (pasta fermentata di soia, base per zuppe di solito)
1 cucchiaio e mezzo di aceto (io ho usato quello di mele)
1 cucchiaio di zucchero
Preparazione
Pulisci accuratamente il calamaretto. La cucina giapponese è molto ricercata nell’estetica e se i calamari sono grandini dovrai farli a strisce piccoline. Altrimenti fai come me, lasciali del loro taglio.
Porta ad ebollizione dell’acqua, scotta per circa 10 secondi i calamaretti, poi scolali.
Taglia adesso il porro a pezzi lunghi circa 5 cm. Scotta anche questi per circa 30 secondi.
Ora prepara la salsa sumiso. Amalgama bene prima miso e zucchero. Stempera poi con l’aceto.
Condisci con la quantità che più ti piace (originariamente ricoprono pesce e verdure).
ed ora
Itadakimasu!!!
Ora vi aspetterete un esercizio di qualche disciplina orientale…
Ma facciamo così, visto che Joe (Joseph Pilates) era partito dall’idea di creare una tecnica che potesse esser vista come lo Yoga occidentale, prendiamo il tappetino e smettiamola di farci domande.
Side Kick – Sforbiciate laterali
Continuando la lista degli esercizi della serie Side Kick oggi uniamo in successione i precedenti e quest’ultimo.
Dopo che hai finito di eseguire gli altri, che partivano dalla posizione con gambe anteposte al corpo, riporta le gambe in linea. Sposta la mano sul fianco e tieni tutti i muscoli. Mantieni bene l’equilibrio dagli addominali e stacca di poco le gambe da terra.
A questo punto comincia a sforbiciare velocemente le gambe dividi la respirazione in 5: conta fino a 5 inspirando continuativamente e altrettanto espirando. Dovrai sentirti le gambe scaldarsi molto.
Attenzione a non muovere troppo il corpo altrimenti perderai l’equilibrio.
Allunga bene il collo, non prendere forza dalle spalle.
Ripeti per almeno 10 respirazioni complete
Pensa ad un gancio di una gru che ti solleva le gambe senza sforzo e la leggerezza e velocità di battito d’ali di un colibrì per compiere le sforbiciate.
Questa ventata orientale mi ha reso poetica oggi…
Buon lavoro e….
Arigatou gozaimasu 🙂