Genova. Roberto Panizza apre Il Genovese al Mare a Boccadasse
Un segnale positivo, in questa lenta e dubitosa ripresa della vita gastronomica, sono sì le ri-aperture, ma anche, e soprattutto, le nuove aperture.
Come quella di una sciamadda a Genova, a Boccadasse. Si chiamerà Il Genovese a Boccadasse – e il Genovese in questione è il ristorante di Roberto Panizza, l’iperattivo “uomo col pestello”.
Roberto si occupa appunto di pesto e ristoranti, organizza il Campionato universale del Pesto – definirlo mondiale ormai è riduttivo, so per (quasi) certo che organizzerà “pestate” a bordo della stazione spaziale internazionale…
Intanto, apre questa “sciamadda”, ovvero “fiammata” in genovese. Il riferimento è alle vecchie friggitorie su strada, un bancone di marmo, ovviamente un forno, focaccia e friscioeu (frittelle), verdure ripiene, polpettoni, torte salate e così via.
Non lo fa da solo: con lui il fratello Sergio e Dario Fichera, ovvero la squadra che sta dietro il successo del Genovese, il ristorante in via Galata.
“L‘apertura a Boccadasse rientra in un progetto di sviluppo per far crescere Il Genovese. Abbiamo fatto un passo l’anno scorso con il MOG [il Mercato Orientale Genova: ve ne avevamo parlato qui, N.d.R] e quest’anno abbiamo voluto puntare su ul luogo che è iconico di Genova e che è nel cuore dei genovesi e non solo. Abbiamo voluto riprendere la tradizione delle sciamadde, e in questo nuovo locale si potranno trovare le torte, i nostri tipici fritti, ma anche alcuni piatti che rappresentano al meglio la cucina tradizionale ligure. “
Si potrà mangiare al banco – ma sei in un borgo marinaro, con la spiaggia a poche decine di metri, la modalità di consumo sarà senz’altro l’asporto per mangiare al mare.
L’apertura era prevista per marzo: le vicende legate al Coronavirus hanno imposto un rinvio.
“Il nostro settore è uno di quelli che hanno pagato il conto più caro in questa emergenza Covid, ma ci crediamo e pensiamo che sia il momento giusto per rilanciare e dare il massimo per superare quearo momento di crisi.“
Sarà per questo ottimismo e per questa voglia di fare che si parla già in giro di una prossima apertura. Magari un chiosco, sempre con questo tipo di fast food alla ligure, stavolta ritornando in centro.
In effetti, il lockdown ha avuto i suoi effetti negativi anche sulle attività che fanno capo ai Panizza. Vado a memoria: i ristoranti; una gelateria; Rossi, il laboratorio di produzione del pesto; Palatifini, l’e-commerce di prodotti liguri. E l’associazione Palatifini, che si occupa del campionato. Che quest’anno è slittato a fine settembre, se tutto va bene.
“I nostri esercizi di ristorazione, che erano nel momento di maggior risultato economico, hanno dovuto chiudere i battenti. Per quanto riguarda il pesto, il nostro laboratorio di produzione in Val Bisagno ha continuato a lavorare. Stavamo crescendo del 30% l’anno e la produzione di salsa vale 1 milione di euro di fatturato, dei 3 milioni che totalizza la Rossi. Il lockdown ha cambiato le carte in tavola: la quarantena ha generato un’impennata degli ordini online e il sito, che già aveva il fatturato di un negozio tradizionale, ha decuplicato i ricavi, tanto che abbiamo assunto due persone in più per il web. Abbiamo però avuto una crisi di efficienza nella distribuzione, che abbiamo compensato anche facendo consegne dirette fino a Milano. Insomma, il pesto ha tenuto perché ha tenuto il commercio alimentare, anche nei negozi e nella Gdo, ma comunque l’azienda, sia la Rossi che il Genovese, ha subito un danno che si porterà dietro per anni.”
Il Genovese al Mare apre in questi giorni, in piazza Nettuno: magari già oggi, o domani. Su Facebook si parla del 14 giugno: ma sfrutteranno sicuramente l’intero weekend.
“Se védemmo fïtu amîxi“, dice la pagina Facebook del ristorante – la mia conoscenza del genovese è scarsa, nonostante quasi cinquant’anni di vacanze rapalline, ma direi che è un ‘arrivederci amici’…
Il Genovese al Mare. Piazza Nettuno, 1R. 16146 Genova.
[Link: Il Sole 24ore]