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13 Marzo 2019

Gianfranco Vissani risponde per le rime a Chef Rubio

"Non mi interessa cosa ha detto. Ha dichiarato che non mi stima? Lasciamo perdere. Io non lo conosco. Queste mezze tacche, questa gente che esce fuori,
Gianfranco Vissani risponde per le rime a Chef Rubio

“Non mi interessa cosa ha detto. Ha dichiarato che non mi stima? Lasciamo perdere. Io non lo conosco. Queste mezze tacche, questa gente che esce fuori, non mi interessa, non voglio saperne.”

Così Gianfranco Vissani ai microfoni di Radio2, durante la trasmissione I Lunatici, in risposta alle affermazioni di Chef Rubio, intervistato dal Fatto Quotidiano in occasione della prossima uscita del suo programma TV Camionisti in Trattoria, critiche verso il sistema-chef, e verso Vissani.

“Ha detto che i grandi cuochi si drogano tutti? Io penso proprio che lui stia andando fuori i binari. La colpa è dei giornalisti che lo intervistano. Più lo intervistano e più va fuori da ogni schema. Mi sembra uno come Corona, lasciatelo perdere.”

Ma cosa aveva detto Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, al Fatto? In sintesi:

«Per cercare di mantenere un equilibrio, nei programmi culinari si finge letizia»

«Da coglioni andare in tv per gareggiare sul cibo»

«Tutti i grandi chef pippano»

Definisce lo star system gastronomico “estremamente debole, falso, grottesco” e aggiunge: “eppure a tutti va bene così, si finge, ci si mette una maschera.”

“Per fortuna li frequento poco e non vado quasi mai negli studi.”

“Ho mangiato di tutto e in tutto il mondo, mi sono sfondato, credo di aver ingerito 100 volte quello che un uomo normale consuma nell’intera vita”.

“Ma andassero a quel paese: mangiare fuori fotte le persone, lo dicono [che è meglio mangiare al ristorante che non a casa] solo per fare cassa”.

E, per finire:

“Rispetto a quell’uomo [Vissani] non nutro un briciolo di stima.”

Già qualche mese fa, a gennaio, Rubio aveva polemizzato direttamente con Vissani, sempre per radio, ai microfoni di RadioRadio, intervistato da  Francesco Vergovich su una dichiarazione dello chef umbro. “I ristoranti stellati sono tutti in crisi, bisogna fare altro per mantenersi,” sosteneva Vissani. La risposta di Rubio: “Perché, bisogna fare come lui? Che cosa fa? So altrettante cose che lui non racconta quando va a fare lo splendido in televisione. Non spetta a me dirlo, ma sono sicuro che tante persone che mi stanno ascoltando adesso sanno di cosa sto parlando. Le persone che vogliono apparire per ciò che non sono, alla fine si rivelano. E’ demagogia, non autocritica quella di Vissani, che non ha inventato questa frase che è stata già detta in precedenza.”

Vissani ha commentato a sua volta: “ho sentito un po’ di alito pesante sulla bocca. Questo è un altro che non so chi gli dà il microfono tra le mani per poter parlare in quelle condizioni. E’ il classico romano, gli ha risposto mio figlio Luca in modo adeguato. Posso essere orgoglioso perché Gualtiero Marchesi, che ha avuto tanti allievi, mi dava ragione quando ci confrontavamo sulle cose. Vengo da una gavetta estrema, tutto qui.”

Cosa possiamo dire? Che un’intervista rilascata al Fatto Quotidiano è in partenza polemica? Che Rubio parla così perché ha un programma in partenza? Che Vissani forse non ha tutti i torti, anche se lui stesso fa delle affermazioni che, almeno a leggerle sulle cronache, sconcertano (quella sulle donne in età che diventano esteticamente respingenti)? Che sono comunque due personaggi estemi, che non amano i filtri, che pure nella nostra società evoluta (e socialmediatica) un senso ce l’hanno?

Ma soprattutto: i cuochi si drogano? I grandi chef, i cuochi e i cuochini, i sous-chef, i commis, insomma, i lavapiatti. i magazzinieri, e perché no i maître, pippano?

La domanda in realtà può valere anche per gli avvocati, le commercialiste, i netturbini, le geologhe – e con che percentuali? A MIlano, a Roma, o a Castelnuovo Monti, a Busalla?

Possibile, anzi, probabile, che ci sia chi pippa (o fuma, o si mette le dita nel naso, o abusa della propria posizione di potere) in cucina come altrove. Ma ha senso porsi il problema, se non ha effetti su quello che mangiamo? O i piatti migliori sono tali perché hanno aggiunte di ingredienti “speciali”? Di diversi chef si sente dire, con aria saputa, quello si fa tutte le sere, quell’altro ha bevuto, si vede, quello lì pensa solo alle cameriere. Ecco, che queste cose vengano usate per polemizzare, senza un reale riscontro, senza dire “guarda che il cuoco del ‘Topo nel Formaggio’ è drogato”, fa un po’ di tristezza. Anche perché, fino a prova contraria, drogarsi non è un reato.

[Link: RadioRadioIl Giornale, Il Messaggero. Immagine: Umbria24]

 

 

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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