Roma. Giulietta 7, amore di hamburger da 14 € al Romeo di Cristina Bowerman

Questa storia di Romeo e Giulietta è decisamente moderna: non si tratta più di un amore per tutta la vita, ma di continua ricerca di perfezionamento. Naturalmente non stiamo parlando di giovani innamorati, ma di Romeo Chef & Baker e la costante ricerca di un hamburger migliore, ovvero, di Giulietta. A tre anni dall’apertura di questo grazioso e fantascientifico bistrot a Prati di Cristina Bowerman (fantascientifico perché i lampadari mi fanno sempre pensare ad un film tipo “La guerra dei mondi” o cose simili), siamo arrivati alla versione numero 7. Direi che 7 è il numero perfetto: è il numero di 7 meraviglie del mondo, di 7 colli romani, di 7 colori dell’arcobaleno, di 7 vite del gatto…
In effetti, Giulietta n.7 , a mio avviso, ha raggiunto la (quasi) perfezione: hamburger alto, dorato fuori e al sangue dentro come l’avevo ordinato, con cipolle caramellate, salsa rosa piccante, guanciale e chips di platano, davvero buonissimo. E mentre aspettiamo le versioni successive, ho voluto provare il resto del menù (14 €).
Parlando sempre di carne: è la prima volta negli ultimi 3-4-5 anni che vedo servita la tartare di manzo finalmente NON impiattata con l’aiuto di un coppapasta. Finalmente. Il cameriere mi ha avvertita premurosamente che all’interno c’erano i capperi (evidentemente non tutti li gradiscono, ma io si). Invece di un tuorlo crudo ho trovato un tuorlo sodo sbriciolato a mimosa. Versione un po’ vintage, ma diversa e divertente (14 €).
Prima di iniziare la cena ci hanno portato, insieme ad un cestino, pardon, bustina di pane e pizza calda, delle ricottine fresche con un filo di olio e le olive di Gaeta, pensiero gentile e molto gradito.
Calamaretti ripieni di ricotta e crema di patate, aromatizzata alle erbe. Piatto delicato e armonioso (10 €).
Stavolta abbiamo saltato i primi a favore di secondi, e non ce ne siamo pentiti.
Pesce azzurro (palamita), salsa al tamarindo e riso basmati. Bella presentazione, sapori intensi, esotici (18 €).
Noburger vegetariano e verdure di stagione. Burger, ovviamente, a base di ceci con l’aggiunta di erbette aromatiche e di spinaci che abbiamo ritrovato anche nel piatto, 14 €, anche se mi sembra troppo caro rispetto al prezzo di Giulietta.
Panna cotta con salsa al mou agrumata, anacardi e crumble speziato, decorato con le sempre presenti erbette e germogli, che qui secondo me erano di troppo, anche se un tocco di colore ci stava (8 €).
Un piattino di piccola pasticceria: mou al cioccolato bianco e liquirizia, gelatine di passion fruit e meringhe.
Da una grande appassionata di bollicine, con grande dispiacere posso dire che la carta di vini di Romeo è un po’ scarsa in quel senso, anche se un Monsupello Nature ha degnamente accompagnato la cena.
E ora a voi. Da Milano a Padova a Roma. Per voi qual è l’hamburger perfetto?
Romeo Chef & Baker, via Silla 26, Roma, tel. 06 32 110 120