Hoshi, recensione del ristorante giapponese di Agropoli che apre a Salerno
Hoshi è una bella realtà di Agropoli, un ristorante japanese fusion alle porte del Cilento come recita il sottotitolo. Quel fusion fa raddrizzare le antenne, anzi, le spaventa perché per i puristi indica qualche sortilegio.
Ma qui la magia è quella del Cilento, del pesce pescato tra la Baia di Trentinara e Punta Licosa che fornisce la materia prima per i piatti. C’è poco spazio a improbabili cremine di condimento.
Al contrario, le composizioni si avvantaggiano di quello che il locale mercato – inteso come pescatori – fornisce ogni giorno. Uramaki e nigiri si impreziosiscono anche se non mancano gli apporti esotici.
È il caso della tartare di tonno, realizzata con il pesce controllato della spagnola Balfegò che offre un porto sicuro ad una delle richieste più pressanti della clientela. La salsa ponzu fatta in casa regala quella nota aromatica e piccante che va a nozze con il tonno. La cialda di alga nori sostituisce il pane, fa appunto fusion, e accompagna i bocconi. Un piatto pulito e una combinazione che non sovrasta il tonno.
Notevole il gambero rosso sempre in tartare con la salsa ponzu che dimostra la sua versatilità e accompagna la combo caviale più caviale di salmone. Tra le migliori esecuzioni di questa tavola.
I nigiri sono il piatto forte di ogni giapponese che si rispetti. Hoshi ha scelto un riso italianissimo della Pozzi molto poco colloso rispetto agli standard cui la Penisola è abituato. Tradotto, non è un conglomerato amidaceo ma il giusto accompagnamento sgranato ma che non perde pezzi alla selezione del pesce.
Che è locale per la ricciola, ma non disdegna apporti ulteriori con il salmone, il tonno, la ricciola cilena (diventata ahimè un must di molte tavole fusion) e dell’anguilla marinata a lungo, più di un mese.
I cult
Il cult resta comunque l’Hoshi Roll, l’involtino di riso con gambero in tempura, filetti di spigola ricoperto di crema di limone e tanuki. Perfetto per equilibrio, nota aromatica, frittura asciutta della farina. Il piattino con la salsa di soia resta ancora lì a guardare. I toni dei diversi abbinamenti reggono benissimo l’autarchia senza necessità di ulteriori aggiunte. Ne avevamo fatto prova giusto con il nigiri di ricciola cilena.
Molto semplice e piacevole l’abbinamento con capasanta e gambero del riso sormontato dal tonno. Non è in menu, ma è una proposta dello chef Luis Edoardo Acosta cui piace portare in tavola i sapori della sua tradizione.
E cambiamo registro con un altro pezzo forte cioè l’Honeyroll (18 €) con riso esterno con tobiko, gambero in tempura, ricoperto da tartare di gambero in tempura con un mix di salsa preparata con crema, miele e senape.
Il nuovo Hoshi che apre a Salerno
E veniamo all’apertura del nuovo Hoshi a Salerno, il cui taglio del nastro è previsto nel mese di febbraio, emergenza pandemica permettendo. L’interior è curato dallo studio di architettura WE+ degli architetti Fabio Oranges e Marco Falconio autore di locali di successo in città come Pescheria e Pignalosa Pizzeria.
Gli spazi sono quelli a piazza Flavio Gioia che ospitavano Cotto e Crudo e poi Casamare che ora ha trovato una nuova casa su Corso Giuseppe Garibaldi, lì dove c’era 13 Salumeria & Cucina. Un domino che permetterà a Salerno di sfoderare un assetto da triangolo gastronomico di ottima portata.
Gli ultimi ritocchi al locale riguardano le scelte cromatiche delle sedute. In evidenza la struttura antica degli archi di tufo e la presenza delle piante, irrinunciabili per il committente. Un ambiente molto elegante in linea con l’idea dei piatti che saranno serviti.
La proposta di Hoshi Salerno sarà diversa. Il menu per l’80% sarà composta da piatti di cucina che cercheranno di indagare con maggiore forza il legame tra ricette giapponesi e ingredienti del Cilento in chiave contemporanea e comunque evoluta rispetto alla tradizione. Nel resto del menu spazio a sushi e sashimi con i cult di Agropoli qui raccontati.
Il risotto Hoshi (22 €) non rappresenta l’esempio perfetto della nuova rotta che sarà seguita a Salerno, ma rivela il magma del ristorante il cui nome significa Stella. E che non nasconde la voglia di salire ulteriormente con le prestazioni.
Qui il riso con bisque di gambero rosso, crema di verdure e tartare di gambero rosso eccedeva in sapidità per dirsi perfetto. Ma le combinazioni e l’utilizzo degli ingredienti locali permettono di ben sperare.
E di supporre che Hoshi farà parlare di sé anche a Salerno, proprio come ha fatto – diciamolo pure, inaspettatamente – nel Cilento. Come ha anche dimostrato con il delivery serale (ora la Campania è in zona gialla, quindi apertura fino alle 18) con confezioni dedicate e belle. Un servizio curato e apprezzato che in questi mesi è arrivato a lunga distanza rispetto alla cittadina porta del Cilento.
Voto: 7,5/10
Hoshi Japanese Fusion. Via San Marco, 140. Agropoli (SA). Tel. +393331881826