Nutella. Azzerate lo spread Italia-Germania sull’etichetta
Ferrero dovrà cambiare l’etichetta della Nutella venduta in Germania. Lo ha deciso il Tribunale di Francoforte che ha accolto il ricorso di un’associazione di consumatori tedesca. Le informazioni in essa contenute sarebbero fuorvianti tali da trarre in inganno i consumatori sui valori nutrizionali. 250 mila euro è la multa che la società rischia, per ogni violazione, se non si adeguerà al dettato della sentenza.
La Bundesverband der Verbraucherzentralen, la potente sigla federale che riunisce le associazioni dei consumatori tedeschi, si era rivolta alla giustizia contestando il fatto che sull’etichetta della Nutella la quantità di grassi e zuccheri è riferita a 15 grammi di prodotto mentre per le vitamine e i sali minerali, evidenziati con caratteri più grandi, la quantità si riferisce a 100 grammi di crema spalmabile. Una circostanza che rischia di far apparire la Nutella un prodotto molto più vitaminico e ricco di sali minerali di quanto non sia nella realtà, inducendo l’acquisto. Soprattutto, come precisa la sentenza del Tribunale tedesco, nelle condizioni di fretta in cui capita spesso di fare la spesa.
Tra i detrattori della sentenza, oltre a Ferrero che ha promesso ricorso alla Corte Federale e che in primo grado aveva vinto la vertenza, c’è anche un’associazione dei consumatori italiana, l’Adoc che, per bocca del suo presidente Carlo Pileri, parla di “attacco frontale ad un prodotto del made in Italy” e promette di attivarsi “a difesa della Nutella, monitorando a larga scala tutti i prodotti tedeschi maggiormente commercializzati in Italia, dalla birra ai wurstel ai dolci, verificando l’etichettatura e la loro conformità”.
In Italia, diveramente che in Germania, i valori nutrizionali contenuti in etichetta sono riferiti tutti sia a 100 che a 15 grammi di prodotto, ma questo non significa che l’azienda dolciaria non abbia qualche problema anche in patria.
Sul banco degli imputati Ferrero è finita per il suo spot “Bontà a colazione” contro il quale pende un esposto all’Antistrust del tecnologo alimentare Alfredo Clerici. Lo spot, che ritrae una famiglia a colazione, descrive un prodotto che solo in parte corrisponde a quello reale. Una crema tutta nocciole, latte e cacao dove si omette di spiegare che il latte è in polvere, il cacao è magro, che lo zucchero è il 50% e l’olio di palma il 20%.
Cascate di latte fresco a volontà anche sul messaggio pubblicitario che accompagna il dessert Gran Soleil che invece, come si legge sull’etichetta, contiene latte in polvere. Un’informazione fuorviante che, aggiunta alle decantate proprietà digestive, qualche settimana fa ha spinto il sito Il Fatto Alimentare a promuovere presso l’Antitrust una richiesta di censura del messaggio pubblicitario.
[Fonte: ilsalvagente.it, ilfattoalimentare.it]