Identità Golose 2012. Querciabella, Parisi, Sudbrack
Identità Golose 2012. La nuova location al primo piano di via Gattamelata è bella e efficiente, ma non è quella degli anni garibaldini. Mi ci abituerò ma non è la stessa cosa. Tutto è più grande e internazionale di prima, gli stand sono tanti e rumorosi. Quello che resta identico sono i tanti amici da salutare. Stampa, produttori, web, facce note. Amici vecchi e nuovi, mille mani da stringere e battute da scambiare. C’è poco da fare IG è veramente la festa del cibo.
La novità di quest’anno è il Milano Wine Festival, piccolo e curato, senza troppe sorprese, ma tutto sommato piacevole, in più puro stile Merano Wine Festival, nessuna sorpresa né in positivo né in negativo. Assaggiamo i vini di Querciabella, abbiamo un debole per questa azienda Toscana, che ancora una volta ci dimostra che biodinamica non significa necessariamente rustico e che fa gioire la nostra BM:
“Non assaggiavo da anni Batar, il vino bianco di Querciabella, di cui ricordo numerose verticali, nottetempo, dalla mia amica Lina dell’enoteca Ferrara di Roma, grandissimo palato e grande appassionata di questa azienda che mi fece conoscere alla fine degli anni ’90. Batar 2009 è la ventesima annata prodotta, negli anni ha vissuto molti cambiamenti in perfetta sintonia con l’evoluzione dell’azienda, biodinamica dal 2000. La quota chardonnay è cresciuta fino al 50%, il resto è Pinot bianco. L’uso di legno nuovo è sceso al 30% e il vino in bocca è un piccolo capolavoro di freschezza, pulizia e mineralità che mi ricorda alcuni fra i migliori Bourgogne. Dopo Batar sono passata al chianti Querciabella ’09 che è stata semplicemente una conferma di quello che tempo fa scrissi sul 2008, uno dei migliori Chianti Classico in commercio. In bocca è velluto ed è già perfetto così, pronto benchè sia un vino con grande capacità di invecchiamento. L’ammiraglia dell’azienda da sempre è Camartina, un blend di Cabernet Sauvignon con Sangiovese al 30% circa. Questo è decisamente un vino con un grande futuro. Lo conosco bene, l’ho bevuto in verticale più volte e non mi ha mai delusa. Ma non lo frequentavo da un po’. Ho provato il 2008 e mi è piaciuto molto. Tannini ancora un po’ scorbutici, ruvidi ma in evoluzione perfetta. Questo vino è l’eleganza, il grande portamento, la classe, quella che purtroppo, trovo più spesso in Francia che in Toscana. Querciabella è un’azienda fuoriclasse. Ed è italiana, e toscana, che bello! Ecco quando amo i biodinamici!”
Poi una scappata da Paolo Parisi, per un boccone della sua bistecca di manzo limousine da urlo e una bresaola da campionato. Che bravo Paolo, altro che balle e chiacchere, ogni colpo una tacca. Il suo stand è sempre piu una “posse” un team, dagli straordinari formaggi della Valtellina, di Stella Orobica, ai vini di San Vito, passando per caffè e ogni ben di dio, lo stand è sempre affollatissimo e allegro.
Andiamo di corsa in sala grande c’è Nicola Massa, un pezzo di Scatti di Gusto, che presenta Roberta Sudbrack da Rio de Janeiro con furore. Sarà il clima portoghese o l’idioma, sarà la simpatia sul palco di Nicola e Roberta, ma siamo affascinati da questo stile carioca, serio e allegro. Il titolo è per una memoria che ci sostenga e Roberta presenta con piglio la sua cucina sartoriale ed artigianale. I piatti che presenta girano intorno a prodotti generalmente non utilizzati in alta gastronomia, bensì nelle cucine delle famiglie popolari brasiliane. Così è ad esempio per il quiabo, ortaggio povero della tradizione brasiliana, che nel primo piatto proposto viene grigliato ed aperto a libretto per divenire contenitore di un battuto di gambero. Il concetto è sempre quello: non conta da quanto lontano arrivi, nè quanto lontano vai. I piatti sono belli freschi e semplici, profumano di entusiasmo e passione.
Per il primo giorno è tutto, anzi no, al Pont de Fer, ma questa è un altra storia…
Foto: Andrea Sponzilli