Il distillato di albicocche di Reinhold Messner svetta sul Niklas Weingut
Attraversiamo il confine tra Austria e Italia e, dopo la puntata in Stiria per il distillato di Goelles, ci ritroviamo in Alto Adige per un doppio assaggio dei distillati di albicocca di Weingut Niklas e Castel Juval, conosciuti soprattutto (e a ragione) per i loro vini.
E’ Maurizio Valeriani, che ha già parlato dei vini di Castel Juval in occasione del Merano Wine Festival, a fornire le due bottiglie “coperte”, per giocare a indovinare anche con i distillati come facciamo con il vino.
Entrambi riconoscibili per l’inconfondibile aroma varietale, offrono però spunti diversi all’analisi sensoriale.
Infatti, nel primo l’albicocca si manifesta immediatamente e il suo aroma prevale nettamente sulle altre sensazioni, ben sostenuto dalla spalla alcolica.
Nel secondo, invece, un fine tono balsamico precede e avvolge in leggera trasparenza il gusto del frutto, con l’alcol decisamente in secondo piano.
In sintesi: tipicità e potenza per Weingut Niklas, equilibrio ed eleganza per Castel Juval dell’azienda agricola Unterortl tra la Val Venosta e la Val Senales, nota perché di proprietà di Reinhold Messner ancorchè gestita da Martin Aurich, vero e appassionato factotum, ma anche per le pendenze impossibili e veramente estreme dei terrazzamenti dei vigneti: poteva essere diversamente?
Entrambi i distillati sono proposti in bottiglie da 0,5 l per 40° Vol. e fanno parte di un’interessante e varia gamma di grappe e acquaviti. E dunque:
Acquavite di albicocca (Marillenbrand) Weingut Niklas, naso tipico e immediato di albicocca, fiori bianchi e pasta frolla. Al palato, sempre il frutto in primo piano insieme a note di pesca, agrumi, nocciola e fico secco con finale leggermente amaro e alcolico 3 scatti
Acquavite di albicocca (Marillenbrand) Castel Juval, al naso pino mugo e resina accompagnano l’aroma varietale e ne ritardano piacevolmente l’impatto: l’albicocca arriva dopo, quasi una sorpresa. In bocca, anche pesca, ginepro e genziana che rendono il finale elegante e persistente. In etichetta l’indicazione della doppia distillazione a bagnomaria e la diluizione con acqua di sorgente sottolineano l’estrema cura con cui sono trattati i distillati 3 scatti e ½ e bottiglia
Insomma, non dobbiamo per forza andare in Austria per un buon Marillenbrand!
[Carlo Bertilaccio ha collaborato Maurizio Valeriani. L’immagine del castello è di suedtirol.info]