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Vino
26 Agosto 2020 Aggiornato il 3 Giugno 2024 alle ore 17:18

Il vino è un Caos, ma prezzo e fusilli sono giusti a Gioi Cilento

A Gioi Cilento, Cantina Nicola Bianco è un ristorante semplice con ottimi fusilli e un buon vino di casa che costa quanto un vino della casa
Il vino è un Caos, ma prezzo e fusilli sono giusti a Gioi Cilento

“Abbiamo il vino della casa“.

Ecco, direte voi, ma benedetto Vincenzo non ti è bastato pagare 28 € una bottiglia di vino della casa nella pizzeria ad Acciaroli?

Allora te la cerchi!

Non è che facendo il turista, bisogna per forza avere gli occhi aperti come le vedette sulle navi pirata. E poi sono propenso a credere nella buona fede dei ristoratori. Fino a prova contraria. E no, non ho chiesto il prezzo né ho guardato la carta.

“Va bene”, rispondo.

Siamo a Gioi (Cilento), che dalle località turistiche della costa dista eoni. Ci metterete una quarantina di minuti ad issarvi su questo balcone di roccia da cui vedrete la torre di Velia come un puntino sullo sfondo azzurro del mare. E monti e una vallata che si apre sotto le case del paese, 1200 anime che vivono in grazia di Dio.

Fusilli e vino della casa alla Cantina Nicola Bianco

Insieme ai fusilli di cui vanno orgogliosi. E di cui si contendono la notorietà con quelli di Felitto. Due scuole diverse, come tradizione impone.

A Gioi Cilento siamo in gruppo all’osteria Cantina Nicola Bianco. Capirete che se l’oste, Antonio Bianco, dice vino della casa tendenzialmente ci si può fidare.

Anche se il nome del rosso è Caos, come aggiunge.

vino della casa Cantina Nicola Bianco Gioi Cilento

Mi passano la bottiglia, di quelle con il tappo stile idrolitina. Non c’è da stappare né ruotare calici. Si beve.

Ed è buono. Anche troppo, visto che a fine pranzo ne abbiamo fatte fuori una decina.

Vino robusto, ma prima di darvi conto del vino, del nome e del prezzo, giusto due righe per i mitici fusilli di Gioi Cilento.

I fusilli di Gioi Cilento

Cantina Nicola Bianco fusilli e vino della casa

Alla Cantina Nicola Bianco siamo andati perché la mamma di Michele è famosa per i fusilli di casa e li ha preparati. I fusilli ci aspettano all’osteria per essere cucinati e conditi con uno dei due ragù tradizionali.

Quello atavico è con il castrato, il nostro sarà misto manzo e maiale.

Fusilli e vino della casa alla Cantina Nicola Bianco

Per chi non conoscesse Gioi Cilento, va ricordata l’indimenticabile sagra dedicata ai fusilli. Una vera sagra che ha avuto il suo momento d’oro tra gli anni ’70 e gli ’80. Poi la deriva sulla festa con Vip e musica ne ha segnato il tramonto e ormai da una ventina di anni non si tiene più.

Ma non è cambiata la capacità delle donne del paese di stendere i fusilli in grande quantità, più spessi e corposi. Ma per voi che volete sapere di più sui fusilli e rifarli a casa, c’è la nostra ricetta scientifica a guidarvi.

Io vi dico che la mamma di Michele sa il fatto suo come la signora alla Cantina Bianco.

Fusilli e vino della casa
Fusilli e vino della casa
Fusilli e vino della casa cantina Nicola Bianchi

Spazzolati dopo aver scelto tra peperoncino forte e/o cacioricotta di capra. Buoni buonissimi con tanto di bis che è ragione ulteriore per andare in osteria e mangiare al fresco sotto un noce.

ragù del Cilento

E poi, ovviamente, c’è la carne del sugo per nulla stressata dalla cottura.

Accompagnamento di verdure dell’orto fritte che erano state precedute da un po’ di antipasti unconventional.

In cucina c’è Eleni Pisano, cuoca per metà di origini greche che conduce la locanda e ha attenzione per la cultura gastronomica mediterranea.

Piatti e vino della casa Cantina Nicola Bianco

Anguria con l’hummus di ceci, lo tzatziki con cetrioli e rape si contrappongono ai salumi del piccolo salumificio di Gioi di Raffaello Palladino. Un altro dei motivi per gustare il Cilento della tradizione e la soppressata lardellata che ha tanti estimatori oltre confine.

E poi il formaggio di capra e quello di bufala accompagnato con la conserva di albicocche dell’albero di casa (nel senso che è nel giardino orto della cantina).

Tutto buono e consigliato.

E poi c’è, appunto, lui: il vino della casa.

Il vino della casa è un Caos

vino della casa Cantina Nicola Bianco Caos rosso e Iango bianco

Caos. È il nome del vino di casa Bianco. L’anti marketing dell’assaggialo e dimmi che ne pensi.

Ho chiesto a Antonio Bianco il motivo di quel nome che farebbe pensare subito allo scombiccherato per eccellenza.

E’ il vino come si faceva qui attingendo l’uva dai vigneti che vegetano qualche centinaio di metri sotto l’abitato (che è a circa 700 metri sul livello del mare) e i castagni.

Caos perché le uve pigiate sono 10 (!?).

In origine si utilizzavano gli autoctoni aglianicone e aglianichino. Cui nel tempo si sono aggiunti l’aglianico del Vulture e quello di Benevento. E il Mangiaguerra.

Un po’ di uva bianca ci va perché o contadini, e anche Nicola, il padre di Antonio, la usavano per dare profumo. E nel Caos ci sta la malvasia e il moscatello selvatico.

A 10 ci si arriva perché in epoca più recente sono stati impiantati vitigni “commerciali”. Ed ecco Montepulciano, Sangiovese e Primitivo qui chiamato Barbera antica.

Vino della casa Cantina Nicola Bianco
Vino della casa Cantina Nicola Bianco

Un Caos per davvero.

Che aumenta con la filosofia naturale dei pochi solfiti, 4 grammi per quintale, e la fermentazione spontanea nella cantina di casa, in cui sono sistemate le botti di castagno – come si usava da queste parti – o miste con legni di ciliegio. 10 mesi prima di passare in bottiglia. Ma il Caos resta in botte per gli avventori dell’osteria.

La vendemmia è programmata per il 15 settembre e il nostro vino del 2019 ha fatto due passaggi, esclusa la bottiglia, a temperatura non controllata e senza separazione dalle feccie. Insomma, il canone del vino del contadino.

Un vino di beva, quasi si giustifica Antonio Bianco. A fronte di un grado alcolico sopra i 13 gradi e un’acidità rilevata dalle analisi ma non avvertita all’assaggio.

Quanto costa il vino della casa

Cantina vino della casa

E ci vuole la fatidica domanda perché abbiamo pagato l’intero (e lungo) pranzo meno di 35 € a persona (ci vale, ci vale) senza scorporare le singole voci.

Il Caos franco cantina al pubblico in bottiglia costa 8 €. Al tavolo diventano 10 €.

Ecco, il prezzo del vino della casa. Che è pure buono come testimoniano le bottiglie e i calici vuoti.

Sarà giusto? Ditemelo voi, mentre dò uno sguardo alla cantina.

Che, incredibile, ospita anche la vecchia 500 del padre di Antonio.

Il Caos non sarà una Ferrari, ma corre bene. Garantito.

voto recensioni Scatti di Gusto 2

Voto: 7/10

Cantina Nicola Bianco. Via Puoti, 2. Gioi (SA). Tel. +393392078507

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
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