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12 Settembre 2011 Aggiornato il 25 Novembre 2012 alle ore 16:45

La battaglia di Lepanto e la cena ducale a Massa in Cilento

La prima edizione della rievocazione storica in costume della battaglia di Lepanto, a Massa della Lucania, diventa l'occasione per proporre un banchetto ducale.
La battaglia di Lepanto e la cena ducale a Massa in Cilento

Come scritto, sarei contrario alle sagre ma anche favorevole per almeno 10 motivi più o meno (altri sottolineano un miliardo di euro). Ma non per partito preso, sia chiaro. Mi è piaciuta quella del vino a Pellare e quella della Melanzana Pomodoro a Policastro Bussentino. E sul podio delle migliori sagre potrebbe salire anche questa.

3° Battaglia di Lepanto e Banchetto Ducale. Ancora una volta a Vallo della Lucania e precisamente a Massa. L’occasione è la prima edizione della rievocazione storica della Battaglia di Lepanto. Nel 1570 Camillo Pignatelli sposò Geronima Colonna, sorella di Marcantonio cioè il capitano che guidò alla vittoria la flotta pontificia nella battaglia navale di Lepanto del 7 ottobre 1571. La chiesa di Santa Maria della Vittoria a Massa ricorda la donazione del Duca e l’evento bellico.

Anche qui una delle ennemila rievocazioni storiche, ma la festa in costume con gli abitanti della frazione che hanno recitato, ballato e cucinato è ben realizzata (e si tratta della prima edizione!).

La comunità, attraverso l’associazione “Amici di Nino”, ha previsto due date (20 e 21 agosto) e ha allestito in Piazza della Battaglia anche gli spalti per consentire al pubblico (numeroso) di assistere alla rappresentazione sul palco.

Il momento gastronomico è stato individuato in un Banchetto Ducale che ha riproposto molte delle ricette tradizionali cilentane. Portare sullo stesso piano cibo e cultura dovrebbe essere uno degli sforzi maggiori delle politiche del turismo italiano anche per rivitalizzare paesi e contrade che non sono toccati dai flussi vacanzieri rivieraschi.

Qualcosa è da rivedere. Un peccato, ad esempio, che le pizze farcite di verdura fossero fredde (e comunque ancora gustose).

Le immancabili pizze fritte, invece, hanno goduto della preparazione espressa (e di una delle file più lunghe).

Buoni i mugliateddi, cioè involtini di interiora di capretto (ma qui erano ben più ruspanti e toste interiora di capre) ripieni di prezzemolo, formaggio e aglio, cotti alla brace.

Molto buoni gli scauratielli, i dolci ricoperti di miele tipici della Campania e del Cilento.

Una battaglia che Massa ha vinto mettendo su uno spettacolo godibile, a tratti un po’ allungato nella parte corteo (ma occorre ricordare che non sono intervenuti attori professionisti) e che potrà funzionare ancora meglio curando alcuni aspetti organizzativi e dedicando un’attenzione maggiore alla logistica della parte gastronomica.

Cibo: 6
Organizzazione: 6
Coinvolgimento: 7

6. Fine

(Big Picture: le foto possono essere ingrandite cliccando sull’immagine)

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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