La lettera del giovane ristoratore che non ce la fa più e chiude per sempre
L’incertezza per la riapertura, le norme che tardano ad arrivare, la mancanza di aiuti se non in forma di prestiti che impongono ulteriori debiti pesano sul futuro dei ristoranti alle prese con la crisi coronavirus.
Le bacheche dei social si stanno riempiendo di post, come anche le pagine dei giornali, che purtroppo annunciano la chiusura dell’80% delle attività di ristorazione paventata anche dalla Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Si discuterà se in queste chiusure sono causate direttamente dal coronavirus o se l’emergenza è una concausa, ma il risultato non cambia.
C’è il reale pericolo che la ristorazione italiana esca in ginocchio da questa pandemia.
Abbiamo scelto la lettera di Gabriele, giovane ristoratore di Ai Fornelli a Castiglione Torinese per raccontarvi quanto sta accadendo in questo momento in cui si apettano le regole per la ripartenza della fase 2.
Con grande dispiacere scrivo per comunicarvi che questo periodo di crisi non ci permette di riprendere la normale attività. Ci sarebbe piaciuto rivedervi e magari organizzare anche una grande cena quando ci avrebbero dato il permesso perché tutti, chi più e chi meno, siamo stati forti e ci stiamo, piano piano, rialzando e per questo ci meritiamo un brindisi e un po’ di spensieratezza.
Purtroppo non può andare così, le cose non sempre vanno come ci si immagina e si sogna, e la realtà ci viene a svegliare. Nel mio sogno sicuramente non era così che andavano le cose… chi mi ha conosciuto di più e i clienti abituali sanno che ho sempre lavorato molto per fare in modo che tutto andasse per il meglio, che tutti foste soddisfatti e contenti e anche che vi sentiste a casa vostra e coccolati. Posso dire di essere molto contento dei risultati ottenuti, anche considerando la mia giovane età e le difficoltà e responsabilità che il mandare avanti un’attività comporta. Purtroppo sono però intervenute delle cause esterne che tutti conosciamo e, essendo già in un settore con periodi fortemente altalenanti, questa emergenza sanitaria ci ha distrutti e non lavorare per tutto questo tempo non ci permette più di riaprire il ristorante come vorremmo e non siamo più in grado di sostenere tutte le spese necessarie per garantirvi la migliore qualità dei piatti e del locale.
Voglio ringraziare tutti clienti, abituali e di passaggio, chi ci ha sempre dato fiducia permettendoci di sentirci parte di una grande famiglia, chi ci ha sempre sostenuto dandoci la forza necessaria per permettere che tutto andasse avanti. Il grazie più grande va a tutto lo staff, camerieri e cuochi di tutti i giorni, ma anche a quelli “occasionali”, grazie perché senza il vostro aiuto e la vostra immensa disponibilità e gentilezza tutto questo non sarebbe stato possibile.
Vi comunico, quindi, che il ristorante Ai Fornelli termina qui la sua avventura.
Gabriele