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23 Settembre 2019 Aggiornato il 23 Settembre 2019 alle ore 18:48

La pupusa salvadoregna di Costa Azul Pupuseria a Milano

Che esistesse il Salvador, lo sapevo; che si mangiasse anche in Salvador, ovviamente pure. Ma che ci fosse Costa Azul Pupuseria in viale Argonne a Milano,
La pupusa salvadoregna di Costa Azul Pupuseria a Milano

Che esistesse il Salvador, lo sapevo; che si mangiasse anche in Salvador, ovviamente pure. Ma che ci fosse Costa Azul Pupuseria in viale Argonne a Milano, a 50 metri da casa, non lo sapevo.

Non me ne ero proprio accorto: è davanti alla fermata dell’autobus prima della mia, che non uso mai, e anche passando in macchina non ci ho fatto caso. Eppure è aperto da un paio di mesi.

Partiamo dalle pupusas – anzi, dalla Repubblica di El Salvador, che è il più piccolo ma anche il più densamente popolato Stato dell’America Centrale. L’alimento più utilizzato è il mais, e il piatto nazionale è appunto la pupusa, celebrata addirittura con una festa nazionale la seconda domenica di novembre.

Si tratta di “un piatto tipico di El Salvador a base di un impasto di farina di mais oppure riso,” farcito e quindi cotto su una piastra unta con olio di semi di girasole (Wikipedia) – ovvero, appartiene alla “famiglia” delle tortillas, dei tacos, delle piadine.

Il ripieno può contenere: formaggio (di solito un formaggio morbido molto comune in alcuni paesi centroamericani chiamato quesillo), ciccioli, un tipo di zucca, fagioli fritti o formaggio con loroco ((Fernaldia pandurata, una pianta aromatica). C’è anche la pupusa strapazzata con ingredienti misti, come formaggio, fagioli e ciccioli.

Costa Azul è quindi una pupuseria (e rosticceria, recita l’insegna) salvadoregna – da notare che una veloce ricerca su Internet ha dato come risultato un solo ristorante salvadoregno a Milano, El Tazumal, in via Marco Bruto (secondo TripAdvisor) o in via Varesina (su Facebook) – magari sono due ristoranti… e no, non sono andato a controllare.

Due cose si notano leggendo il menu: la varietà degli ingredienti – un po’ come le piadine, o le tortillas, fracibili con tutto quello che si trova – e il prezzo: tutte le pupusas costano 2,50 €.

Il minimo sindacale di pupusas da ordinare, mi dice il proprietario, è tre. E allora ne ho mangiate tre – formaggio, fagioli, pollo. Mi sono fermato – soddisfatto, peraltro – solo perché stavano chiudendo, ma direi che 5 / 9 non sarebbero un problema.

Mi sono piaciute: non sono una specialità straordinaria, ma una variante originale per i nostri palati, più alte e soffici delle piadine, morbide, saporite, buone. Vengono servite con una insalatina a base di cavolo marinato e altri ingredienti.

Ci sono anche dei secondi piatti (pesce fritto. pollo fritto, carne alla piastra, 10/14 €), degli Antojitos, antipasti o snack (nel weekend, 5/7 €), con qualche ingrediente e piatto tipico interessante (la yucca, ad esempio, o le chilaquilas, mozzarella uovo salsa di pomodoro riso) che mi incuriosisce.

Dobbiamo approfondire le cucine etniche mesoamericane, secondo me. Che ne dite? Fatemi sapere.

Costa Azul. Viale Argonne, 24. 20133 Milano. Tel. +39 3314218868.

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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