L’aceto balsamico nella bottiglia di plastica ci va o non ci va?
Aceto in bottiglia di platica? Illegale (forse). Eppure, come hanno segnalato diversi consumatori, il condimento imbottigliato nella plastica non è una rarità (capita anche per il balsamico di Modena Igp). E così il Coadacons ha preso carta e penna e ha scritto al Ministero delle Politiche Agricole chiedendo lumi.
“I dubbi e le richieste dei consumatori, già spaventati e provati dalla nota vicenda della pericolosità dei biberon in materiale plastico“, spiega il Codacons (nel 2011 l’Europa ha vietato i biberon in policarbonato perchè contenenti bisfenolo, una sostanza tossica, ma sotto accusa sono anche altri materiali plastici utilizzati dalle aziende in sostituzione del plicarbonato ndr), “sono relativi al fatto che avendo l’aceto un Ph elevato, lo stesso a contatto con il Pet possa sviluppare tossicità dannose alla salute”. Tanto più che, come spiega l’associazione, “una volta aperta la bottiglia, l’aceto non si consuma tutto in un breve tempo, e spesso il prodotto viene esposto alla luce ed al calore delle cucine per diverso tempo. Il dubbio, quindi, è che la bottiglia di plastica possa causare, in sinergia con l’aceto, danni alla salute a seguito del contatto aceto-plastica-ossigeno”.
La legge parla chiaro (ma non troppo) in materia. Secondo il D.P.R. n. 162/1962, infatti “I mosti, i vini, i vini speciali e gli aceti devono essere posti in commercio per il consumo diretto in recipienti di vetro, di terraglia, di ceramica, di porcellana, di legno o altro materiale riconosciuto idoneo con decreto del Ministro per l’agricoltura e le foreste, di concerto con quello per la Sanità”.
Se la plastica è da annoverare tra i materiali idonei per l’aceto è il dubbio sollevato dal Codacons. Che il Ministero della Salute dovrà sciogliere.
[Fonte: helpconsumatori.it, ilsole24ore.com Foto: consumatori.myblog.it]