Le catene di pizzerie crescono in Italia
Continuano le aperture di pizzerie.
E soprattutto si moltiplicano i brand, i marchi di successo, che in pochi anni si sono diffusi a macchia di leopardo, a Milano e nel resto d’Italia (e anche all’estero).
1.Un nuovo Berberè a Milano
Aprirà a febbraio il nuovo – quarto – Berberè milanese, in corso di Porta Ticinese 1. Ovvero, l’indirizzo (i locali) di Donna Sophia dal 1931, la pizzeria sequestrata per ordine della magistratura napoletana un paio d’anni fa e poi messa in amministrazione controllata. Dopo aver vivacchiato per un po’, aggiungendo all’offerta anche lo street food, ha abbassato definitivamente le saracinesche, che a giorni si risolleveranno sulle pizze di Berberè.
In 10 anni, i fratelli Aloe hanno collezionato 14 (anzi, oramai 15) aperture, di cui 4 a Milano e 3 a Londra. Erano state annunciate delle novità (Matteo Aloe mi aveva detto solo “Posso assicurarti che ci sarà la pizza buona come in tutti gli altri Berberè…”), per cui tutte le ipotesi erano plausibili: nuove tipologie di pizza (alla romana al taglio fritta e rifritta al vapore?) o magari dei piatti modello trattoria?
E invece no: il nuovo Berberè, a due passi dalle Colonne di San Lorenzo, ospiterà il primo Mikkeller Bar in Italia.
Mikkeller, fondato nel 2006 a Copenhagen da Mikkel Borg Bjergsø, è un birrificio artigianale che si distingue per l’approccio innovativo (lo stesso che ha portato Berberè al successo) e per le collaborazioni con altri birrifici creativi, oltre che per la comunicazione del brand.
Nato come consulente per produttori di birra, con un laboratorio casalingo in cui Bjergsø, insegnante di matematica e fisica, sperimentava con l’amico Kristian Keller, provando a riprodurre i vari stili di birra, attualmente il birrificio esporta, ed è presente con propri locali, in oltre 50 paesi del mondo, soprattutto nel NordEuropa – c’è un Mikkellerbar anche nelle Isole Fær Øer (che sono parte della Danimarca, peraltro). La sua produzione include tutti gli stili e gli ingredienti possibili, luppolo, malto, invecchiamento in botte, fermentazione spontanea, liquirizia, caffè, frutto della passione, ciliegie, peperoncino, cioccolato, e altro ancora.
Birra e pizza contemporanee, quindi: saranno disponibili 10 birre alla spina e una selezione di birre in bottiglia e lattina.
2. Unuovo Pizzium a Bologna
Se Berberè arriva a 15, Pizzium arriva, con l’ultima apertura a Bologna, in via Oberdan 30, a quota 17. In 3 anni, va sottolineato: la prima pizzeria nasce nel 2017 a Milano da un’idea di Stefano Saturnino, Giovanni Arbellini e Ilaria Puddu.
La proposta prevede la pizza napoletana classica, con una (reale) particolare attenzione ai prodotti, e con un menu di pizze “regionali”, ispirate cioè ai prodotti più caratterizzanti di ogni regione.
Rossopomodoro e Cocciuto
Ricordiamo poi le nuove aperture annunciate a Milano da Rossopomodoro (catena ormai storica) e anche da Cocciuto (catena più giovane ma già molto apprezzata, con progetti di espansione fuori Milano), che dovrebbero vedere la luce nei prossimi mesi. Potrebbero essere entrambe in zona Sempione: magari nei locali di una ex-banca all’angolo con via Mussi, dove ci sono lavori in corso, foto qui sopra.
Un’amica invece mi ha detto che potrebbe essere un ristorante di proprietà di un calciatore: vedremo.
[Immagini: la foto dei fratelli Aloe è di Francesca Sara Cauli.]