Caricamento banner...
Logo
Leggi, Mangia, Bevi, Ama
Cercacerca
menu
Cibo
6 Aprile 2019 Aggiornato il 19 Giugno 2021 alle ore 08:55

Lezioni di Pizza. I vantaggi del lievito secco italiano

La nostra amatissima web serie Lezioni di Pizza ha da tempo immemore affrontato il tema del lievito: lievito di birra anche per la pizza a casa, come ha
Lezioni di Pizza. I vantaggi del lievito secco italiano

La nostra amatissima web serie Lezioni di Pizza ha da tempo immemore affrontato il tema del lievito: lievito di birra anche per la pizza a casa, come ha pure spiegato Gabriele Bonci, re degli impasti con lievito madre, in una delle ricette più lette qui su Scatti di Gusto.

Lievito madre vs lievito di birra è la madre di tutte le guerre combattute in nome della perfetta lievitazione che, sarà il caso di ricordare, è solo l’aspetto visibile della maturazione.

Un impasto lievitato, cioè il cui volume è aumentato (visibile), sarà nel migliore momento di forma quando avrà effettuato una corretta maturazione, cioè quando gli enzimi avranno scomposto gli zuccheri complessi in semplici (non visibile).

Il giro di chiave che avvia il motore della maturazione/lievitazione è il lievito.

I lieviti mangiano gli zuccheri e la “combustione”, cioè la gemmazione e la proliferazione delle cellule, è assicurata dall’ossigeno. Nulla di troppo complesso se non ci addentriamo nelle reazioni chimiche (smettetela di pensare che chimico sia il contrario di naturale). Il meccanismo di un’ottima maturazione è complesso nella pratica quotidiana di una pizzeria perché il risultato è influenzato dalla temperatura oltre che dal tempo.

E dal tipo di lievito, inteso non come birra o madre, ma come ceppo che ha determinate capacità fermentative.

I Saccharomyces cerevisiae (cioè il lievito di birra) hanno la capacità di vivere anche in assenza di ossigeno cambiando il metabolismo: in questo caso, però, producono alcol etilico e acido acetico oltre all’anidride carbonica che serve a “gonfiare” l’impasto. Di qui la necessità di ossigenare gli impasti.

Il lievito madre, invece, è composto da “squadre” di lieviti e di batteri lattici che lavorano insieme e con i secondi che creano un ambiente acido favorevole allo sviluppo dei lieviti. Una caratteristica, quella dell’acidità, che è la reale cifra distintiva della pasta madre che non ha la capacità di aumentare la quantità di gas a disposizione.

La terza via del lievito secco

La terza via è il lievito secco, cioè disidratato.

Devo confessare che al solo sentire secco, il triello con lievito di birra e lievito madre mi sembrava potesse avere in pizzeria solo un vincitore: il lievito di birra, a meno di non avere a disposizione un addetto al lievito madre.

Solo che il lievito secco è un lievito di birra, di quello a cubetti da 25 grammi (utilizzati a casa) o in panetti da 500 grammi (professionali), cui è stato semplicemente levata l’acqua.

Eh già, perché le storielle (o storytelling) che si raccontano sui lieviti in realtà gonfiano come panzane (fake news) o impasti riscaldati.

E qui arriva il momento dei miti.

  • Il lievito madre può avere 50 anni (no).
  • Ho bevuto a causa dei lieviti (no). I lieviti proliferano benissimo tra i 20 e i 30°C, sono inibiti quasi del tutto a temperature di 4°C, muoiono oltre i 58°C. Per cui nella vostra pancia non arriverà mai un lievito responsabile delle bevute notturne, ma solo un impasto maturato male che causa una maggiore richiesta di sangue in zona stomaco.
  • La lievitazione a più di 72 ore in frigo sotto i 4°C è sinonimo di digeribilità (no). Ehm, i lieviti dormono, maturazione improbabile.
  • Il lievito di birra è chimico e solo il lievito madre può dichiararsi naturale (no).

Si potrebbe continuare con il lievito madre e la mela o la frutta ed altri argomenti del genere, ma per ora ci basterà sapere che tutti i lieviti di cui parliamo qui sono naturali, anche se quello madre ha una patente più “biologica” dovuta al mito.

Di fronte al nuovo barattolino da 100 grammi che mi mostra (il nostro sponsor) Antimo Caputo mi sono (e ho subito) chiesto perché mai un mulino dovrebbe mettersi a fare un lievito invece di mettere il suo marchio su uno dei panetti standard in circolazione nelle pizzerie prodotti da un’unica azienda.

Risposta.

“Ho capito che nel settore pizzeria non c’era un lievito specifico per le lunghe lievitazioni poiché i lieviti in commercio hanno una genesi francese di panificazione e sono stati adattati alla pizza”.

Quando si parla di lieviti è come si parlasse di animali: non esiste il lievito più forte, ma quello più veloce, più resistente, più lento un po’ come se si dovesse scegliere tra giraffa, rinoceronte, leone o elefante.

Quindi non sono tutti uguali nel comportamento.

E poi c’è la distribuzione del lievito fresco. “Le pizzerie spesso lo acquistano da chi non ha cultura della catena del freddo e il lievito fresco ha anche una shelf life ridotta di due mesi. 500 grammi durano 20 giorni e quindi puoi essere al limite”, spiega Antimo Caputo.

La novità, quindi è essere partiti dalla distribuzione del secco e aver cambiato visione.

“Siamo partiti da lì per immaginare il nostro lievito e innanzitutto abbiamo scelto un’azienda italiana che si occupa della selezione dei lieviti per le cantine anche per andare oltre il modello francese legato alla panificazione”.

Tre gli obiettivi da centrare:

  1. Una shelf life lunga che si sposasse alla distribuzione del secco, quindi 2 anni. Con il lievito secco non si trasporta 1/3 del peso che è costituito da acqua che non c’è perché non ce n’è più bisogno.
  2. Evitare di sprecare il lievito e quindi utilizzare una confezione da 100 grammi sigillata in atmosfera modificata: una volta aperto il coperchio permette di conservare il lievito in frigorifero senza problemi. Un quantitativo che verrà utilizzato in 4-5 giorni. La garanzia che il lievito avrà sempre la sua forza non avendo problemi di conservazione a monte, prima dell’arrivo in pizzeria.
  3. Assicurarsi un ceppo selezionato adatto alle lunghe fermentazioni. Quindi un lievito che non spinge fortissimo nelle prime 3-4 ore e poi muore. Questo lievito parte anche più lentamente rispetto agli altri, ma regge perfettamente il tempo e la differenza si vede al momento della cottura. Lievito che non è stato alimentato con la frutta che ha zuccheri poveri, ma con la melassa di barbabietole italiane, cioè la parte . “Lo abbiamo alimentato con il nutriente migliore. Molti citano mele, pere, pesche, ma la frutta ha zuccheri poveri per il fabbisogno dei lieviti. Noi abbiamo scelto la melassa di barbabietole italiane. Un prodotto dolcissimo di grande qualità”.

Questi i vantaggi del lievito secco. E gli svantaggi?

Occorre utilizzare la bilancia, non si può andare ad occhio ma occorre essere precisi. E bisogna mettere mano al cronometro perché va calcolato bene il tempo in quanto il lievito secco lavora leggermente più lungo di quello fresco. Diciamo che mangia più lentamente ma più a lungo nel tempo.

Il test su strada

Noi che però guardiamo al risultato che premia sempre il procedimento, abbiamo messo il nuovo lievito 100% italiano in mano a tre pizzaioli che rappresentano 3 scuole di pensiero della pizza napoletana diverse e ad altissimo livello.

Abbiamo chiesto loro di preparare gli impasti utilizzando il lievito del barattolino e di sfornare una delle loro pizze di primavera per un confronto sul campo: Gino e Toto Sorbillo (Sorbillo ai Tribunali, Napoli), Salvatore Lioniello (Da Lioniello a Succivo, Caserta), Giuseppe Pignalosa (Pignalosa Pizzeria, Salerno).

Appuntamento a Napoli per il confronto.

1. La pizza Nonna Carolina di Gino e Toto Sorbillo

Giocano in casa i due fratelli e il primo assaggio della pizza Nonna Carolina al pesto lo fanno i clienti in paziente fila per entrare. Buona, buonissima, la voce del popolo. I barattolini verdi sono un prezioso gadget per chi si diletta a sfornare pizza a casa e non sono pochi gli avventori appassionati.

Proviamo a capire se c’è qualche differenza del panetto o in fase di stesura. Ma all’occhio non salta nulla.

È Toto Sorbillo a spiegarci che la differenza è nel motore: per il suo impasto diretto con farina biologica a cambiare sono i tempi di lievitazione e maturazione.

“La spinta è più progressiva, l’impasto risponde mantenendo la lievitazione per più tempo e ovviamente i margini per migliorare e modificare ci sono anche se questa prova al buio ha praticamente pareggiato il nostro impasto tradizionale. Lo abbiamo accudito un po’ di più ma ci sta, è come un neonato”.

2. La pizza Primavera di Giuseppe Pignalosa

Farina Nuvola in blend segreto per la pizza canotto di Pignalosa che sta facendo sfracelli a Salerno grazie al velo di crunch contemporaneo che la contraddistingue. La pizza è la Primavera con fave a crudo.

“Un paio di prove per capire il punto di avvio e di stacco del nuovo lievito e il risultato è uguale ma con una maggiore tenuta dell’impasto durante il servizio. Una caratteristica di Nuvola che a prima vista sembra esaltata dal nuovo lievito italiano di Caputo”.

3. La pizza Zafferana di Salvatore Lioniello

Il mago degli impasti di Succivo ha una sua personale formula per i prefermenti e utilizza esclusivamente farina Saccorosso e Blu. Impasto idratato al 72%.

La zafferana è una delle nuove pizze della primavera che abbiamo assaggiato e di cui vi abbiamo scritto in anticipo rispetto alla disponibilità in carta.

“Grande facilità di utilizzo con questo lievito secco almeno per noi che siamo abituati a pesare tutto, ma il cronometro va guardato e reimpostato. Noi lo abbiamo fatto con successo”.

Conclusioni

Sulla bontà del progetto saranno i pizzaioli che stanno provando in questi giorni il nuovo lievito secco 100% italiano ad esprimersi.

Il nostro test ha messo in evidenza che i tre cavalli di battaglia della primavera di tre pizzerie diverse per stile e ubicazione geografica non sono diventate “più chimiche” rispetto a quelle preparate con il lievito fresco.

Ora bisognerà vedere se i pizzaioli riusciranno a lasciare la coperta di Linus del lievito fresco come hanno fatto Gino e Toto Sorbillo insieme a Salvatore Lioniello e Giuseppe Pignalosa con le loro favolose pizze di primavera a Succivo e a Salerno.

La storia della pizza napoletana contemporanea è appena all’inizio: dopo l’utilizzo delle farine “alternative”, della pizza canotto, dell’equilibrio delle nuove farciture, dello sdoganamento del forno elettrico e della doppia alimentazione, è la volta della terza via del lievito secco che promette migliore gestione e maggiore stabilità.

PS: A proposito delle pizze di primavera che ho avuto modo di definire entusiasmanti a Napoli come a Salerno e a Succivo, il minimo comun denominatore è la forza gentile dell’ingrediente chiamato a rappresentare la nuova stagione: basilico, piselli, fave. Provate e fateci sapere.

Sorbillo. Via dei Tribunali, 32. Napoli. Tel. +39 081 446643

Pignalosa Pizzeria. Via Roma, 238. Salerno. Tel. +39 089.2148942

Pizzeria Da Lioniello. Via Murelle, 1. Succivo (Caserta). Tel. +39 349 513 7045

Tutte le Lezioni di Pizza

  1. La pizza fritta di Gino Sorbillo dal Vesuvio al Kilimangiaro
  2. Impasti possibili, la Pizza Condivisa di Gabriele Bonci e Gino Sorbillo
  3. Come fare la pizza tatin di Bonci a casa ed essere felice anche se la chiami focaccia
  4. Come fare la pizza con il criscito e il cornicione ripieno di ricotta di Gino Sorbillo
  5. Pizza e lievito Madre. Le 7 regole d’oro di Gino Sorbillo
  6. I pizzaioli insegnano a scegliere la farina e a stendere l’impasto
  7. Pizza alla parmigiana di melanzane di Gabriele Bonci
  8. 20 cose da sapere per replicare la pizza di Bonci a casa
  9. Lezioni di Pizza. Le regole e la ricetta di Simone Lombardi a Milano
  10. Lezioni di Pizza. La ricetta dei Nidi d’uccello
  11. Lezioni di Pizza. La vera ricetta del calzone di carne di Bari
  12. Lezioni di Pizza. Arcobaleno Expo con farina di farro di Sorbillo
  13. Lezioni di Pizza. Deep-dish, la ricetta con la parmigiana di melanzane
  14. Lezioni di Pizza. Gabriele Bonci vi dice come fare la gluten free
  15. Lezioni di Pizza. Come si prepara il criscito alla napoletana
  16. 11 consigli dei pizzaioli per fare la pizza a casa spiegati in un libro
  17. Lezioni di Pizza. Come fare l’impasto diretto a casa
  18. Lezioni di Pizza. La ricetta ai sei pomodori di Gino Sorbillo
  19. Post-Eat. La ricetta dello strepitoso tortano dei Capatosta
  20. Lezioni di Pizza. Millefoglie dolce di Salvatore Lioniello con impasto al cioccolato
  21. La ricetta perfetta della pizza a casa di Carlo Sammarco
  22. La ricetta della focaccia barese da fare a casa
  23. Lezioni di Pizza. La ricetta della puttanesca di Rosanna Marziale
  24. Lezioni di Pizza. Focaccia genovese, la ricetta perfetta
  25. Lezioni di Pizza. Le 10 regole per preparare la biga vincente
  26. Lezioni di Pizza. Le 20 regole del canotto di Piergiorgio Giorilli
  27. Lezioni di Pizza. Latte+ e Langa-Boom di Patrick Ricci
  28. Lezioni di Pizza. Cottura perfetta con il segreto di Giò il Pizzino
  29. Lezioni di Pizza. La ricetta di Pier Daniele Seu semplice e immediata
  30. Pizza Canotto. La ricetta perfetta per farla a casa
  31. Lezioni di Pizza. I 7 errori da evitare spiegati da Gino Sorbillo
  32. Pizza d’aMare. Riccio e spirulina per un’estate con il vento in poppa
  33. Pizza d’aMare. Diego Vitagliano e la Nuvola d’Argento
  34. Pizza. La ricetta di Alessandro Coppari di Mezzometro a Senigallia
  35. Lezioni di Pizza. La ricetta con biga e semola rimacinata di grano duro
  36. Lezioni di Pizza. Il Trapizzino con pollo alla cacciatora di Stefano Callegari
  37. Lezioni di Pizza. La gourmet a lievitazione naturale
  38. Lezioni di Pizza. La Sole con pomodori gialli di Giuseppe Pignalosa
  39. Lezioni di Pizza. La ricetta della veloce napoletana di Simone Fortunato
  40. Lezioni di Pizza. Il Crunch di Renato Bosco
  41. Lezioni di Pizza. Teglia e ruoto con la ricetta di Salvatore Lioniello
  42. Lezioni di Pizza. Come farla a casa con la ricetta di Diego Vitagliano
  43. Pizza napoletana. La storia dagli albori ad oggi
  44. Lezioni di Pizza. Nel ruoto con la ricetta di Pasqualino Rossi
  45. La ricetta della mica Pizza e Fichi di Salvatore Grasso
  46. Focaccia messinese fatta in casa: la ricetta scientifica in 5 punti
  47. Lezioni di Pizza. La formula automatica per calcolare la biga
  48. Lezioni di Pizza. Pala alla romana, la ricetta scientifica
  49. Lezioni di Pizza. La ricetta del canotto di Renato Bosco
  50. Lezioni di Pizza. La Biancomangiare di Patrick Ricci a Torino
  51. Lezioni di Pizza. La napoletana a casa senza segreti
  52. Lezioni di Pizza. La ruota di carro di Michele
  53. Lezioni di Pizza. La ricetta con alici di menaica e bagnet verd
  54. Lezioni di pizza. Supercrust alla romana di primavera
  55. Lezioni di Pizza. I vantaggi del lievito secco italiano
  56. Lezioni di Pizza. La ricetta Bonci Style dei Ventenni Affamati
  57. Lezioni di Pizza. Fiordilatte e mozzarella, guida all’utilizzo
  58. Lezioni di Pizza. 3 ricette per farla dolce
  59. Lezioni di Pizza. La fritta con impasto all’alga spirulina
  60. Lezioni di Pizza. La fritta alla puttanesca di Teresa Iorio
  61. Pizza fritta con il coniglio all’ischitana di Giuseppe Pignalosa, la ricetta
  62. Lezioni di Pizza. La ricetta con i peperoni di Carmagnola
  63. Lezioni di Pizza. La ricetta della Cilentana ai grani antichi
  64. Lezioni di pizza. Come fare la fritta a casa per sfamare 10 persone
  65. Lezioni di Pizza. La margherita in teglia di Giuseppe Pignalosa
  66. Lezioni di Pizza. Focaccia, la ricetta facile da fare a casa
  67. Lezioni di Pizza. Il tortano, la ricetta di Daniele Cacciuolo
  68. Lezioni di Pizza. La ricetta al padellino della tradizione di Torino
  69. Lezioni di Pizza. La focaccia romana in planetaria di Luca Pezzetta
  70. Pizza di scarole. La ricetta di Giuseppe Pignalosa come un calzone
  71. Lezioni di Pizza. Il poolish, o biga liquida, di Luca Pezzetta
  72. Lievito madre. La ricetta di Luca Pezzetta per farlo e rinfrescarlo
  73. Lezioni di Pizza. La ricetta della fritta napoletana
  74. Lezioni di Pizza. Tutto quello che c’è da sapere sul lievito
  75. Lezioni di Pizza. La mitica ricetta biga + poolish per la teglia di Salvatore Lioniello
  76. Lezioni di Pizza. Fritta alla cilentana, la ricetta facile facile
  77. Lezioni di Pizza. La ricetta della teglia ad alta idratazione a casa
  78. Le montanare di Sal De Riso e Gino Sorbillo
  79. Focaccia pugliese: la ricetta semplice ma insuperabile
  80. Grano Nostrum: pizza fatta in casa più buona con la farina del Sud Italia
  81. Ostriche sulla pizza con la ricetta del Blanco Beach Club di Messina
  82. Ricetta Pan brioche, come fare in casa la pizza monstre di Simone Padoan
  83. Pizza napoletana fatta in casa: la ricetta ai tre pomodori è un raggio di sole
  84. Pizza fatta in casa: scegliere tra lievito naturale e lievito di birra
  85. Pizza di Natale fatta in casa alla maniera della tiella foggiana
  86. Lezioni di Pizza a casa per festeggiare la Giornata Mondiale della Pizza
  87. Lezioni di Pizza integrale a casa: ricetta fantastica di Giuseppe Pignalosa
  88. Pizza fritta a casa di Gino Sorbillo. Impasto e cottura: occhio a 5 errori
  89. Sfincione palermitano alto, unto e morbido: la ricetta da fare a casa
  90. La migliore farina per pizza di Altroconsumo è Caputo Pizzeria
Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
scatti di gusto
Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
info@scattidigusto.it
P.IVA: 01353010539
Privacy Policy-Cookie Policy-Preferenze
Sviluppato da
*redmango - Web Agency Torino