Pasta Made in Italy: requisiti per meritare il nuovo bollino di qualità
C’è anche la pasta nel dl Made in Italy approvato ieri dal Consiglio dei ministri.
Il nuovo disegno di legge ha lo scopo di promuovere e sostenere le produzioni italiane di qualità e le bellezze storico artistiche come strumento di crescita dell’economia italiana.
Per capire in che modo la pasta rientra nel dl Made in Italy, scopriamone le misure principali.
Dl Made in Italy: le misure principali pasta compresa
Fondo sovrano
Un fondo da 1 miliardo di euro gestito dal Ministero dell’Economia per sostenere le filiere strategiche, stimolare la crescita delle imprese e favorire l’approvvigionamento delle materie prime critiche.
Liceo del Made in Italy
Un nuovo indirizzo di studi dedicato alla conoscenza dei migliori prodotti della tradizione italiana, con competenze storico-giuridiche, artistiche, linguistiche, economiche e di mercato.
Esposizione nazionale permanente
Una mostra di prodotti della storia della produzione italiana, gestita dalla Fondazione “Imprese e competenze”.
Il bollino che certifica la pasta Made in Italy: come funziona
Il dl Made in Italy prevede la creazione di una commissione tecnica sulla pasta che identifichi le lavorazioni di particolare qualità nel processo produttivo della pasta di semola di grano duro. I migliori produttori individuati alla nuova commissione potranno evidenziare il “bollino di qualità” nell’etichetta della pasta.
Se volete farvi un’idea dei pastifici in pole position per meritare il bollino di qualità della commissione tecnica, date un’occhiata alle 10 marche di pasta artigianale italiana che fanno la differenza al ristorante.
Bollino ufficiale per i prodotti di origine italiana
Un marchio che certifica la filiera attraverso l’uso della blockchain e evidenzia le contraffazioni, per promuovere e tutelare tutto il Made in Italy, non solo quello della pasta, all’estero.
Bollino ufficiale “Ristorante italiano nel mondo”
Una certificazione rilasciata ai ristoranti italiani all’estero che impiegano prodotti certificati della tradizione enogastronomica italiana, in particolare prodotti DOCG, DOP, IGP e IGT. Con il duplice obiettivo di sostenere i ristoranti italiani autentici e contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding.
Giornata nazionale del Made in Italy
Una ricorrenza annuale il 15 aprile per celebrare i migliori prodotti italiani.
L’aumento dei prezzi
Ieri il New York Times ha segnalato i prezzi dei prodotti alimentari al consumo in tutta l’Unione Europea. Sono aumentati del 17% rispetto all’anno prima.
Un esempio su tutti? La pasta, ingrediente fisso della dieta Made in Italy. Tanto che, in media, ogni italiano mangia 23 kg di pasta all’anno, equivalenti a una porzione di 60 g al giorno.
Nell’ultimo anno il prezzo della pasta è aumentato oltre due volte il valore dell’inflazione (17,5% contro 8,1%), nonostante il prezzo del grano sia calato.
Assoutenti, associazione di consumatori, ha attribuito la colpa degli aumenti ai produttori di pasta Made in Italy.
Come riconoscere la vera pasta Made in Italy
Insomma, tra aumenti indistinti e nascita di una Commissione tecnica della pasta, è arrivato il momento di capire quali sono i requisiti, o meglio, le lavorazioni di particolare qualità, che rendono una pasta migliore di un’altra. Scoprite anche quali sono le 10 migliori marche di pasta in vendita nei supermercati.
1 – Scelta e miscelazione delle semole.
I pastifici scelgono le semole, cioè il prodotto nobile della macinazione del grano duro, in base a caratteristiche quali la ricchezza di glutine e di proteine. La miscelazione consiste nel mescolare semole e grani diversi combinandoli in modo da ottenere le caratteristiche organolettiche volute.
Perché è importante. Queste operazioni influiscono sulla fattura finale dell’impasto, sulla sua resistenza in cottura, sul colore e sul sapore finale della pasta Made in Italy.
2 – Laminazione
Un processo che prevede il passaggio della semola tra due cilindri, detti “lamine”, che la schiacciano progressivamente fino ad ottenere la granulometria, grossa o fine, desiderata.
Perché è importante. Questo processo influisce sulla consistenza, sulla porosità e sulla capacità di assorbire il condimento della pasta.
3 – Estrusione: o della forma
La semola laminata viene spinta attraverso la trafila, una sagoma che conferisce alla pasta la forma voluta (spaghetti, penne, etc).
Differenza tra trafile in bronzo o in teflon. Le trafile in bronzo danno alla pasta Made in Italy una superficie ruvida e porosa, che trattiene meglio il condimento, ma che si scuoce più facilmente. Le trafile in teflon danno alla pasta una superficie liscia e levigata, che regge meglio la cottura, ma che si addice ad altri tipi di condimento. Se siete fan della pasta trafilata al bronzo, scoprite la migliore pasta di Gragnano: 8 marche che valgono il prezzo.
4 – Trattamento termico
Dopo l’estrusione, la pasta viene sottoposta a trattamento termico. Il trattamento termico comprende la pastorizzazione, la refrigerazione e l’essiccazione della pasta (che vedremo a parte).
La pastorizzazione consiste nel sottoporre la pasta a una temperatura elevata per un breve periodo di tempo, al fine di distruggere i microrganismi patogeni e ridurre la carica microbica.
La refrigerazione consiste nel raffreddare rapidamente la pasta dopo la pastorizzazione, per impedire lo sviluppo di eventuali microrganismi residui e preservare le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Perché è importante. Il trattamento termico prevede una serie di operazioni che hanno lo scopo a sanificare la pasta e prolungarne la conservabilità.
5 – Essiccazione
L’essiccazione consiste nel ridurre il contenuto di umidità della pasta, per aumentare la sua stabilità e durata nel tempo. L’essiccazione può avvenire a temperature e in tempi diversi.
Perché l’essicazione lenta è garanzia di qualità. Se è lenta, l’essicazione preserva meglio le proprietà organolettiche della pasta Made in Italy, come colore, sapore e consistenza.
Inoltre evita il danno termico alle proteine, che sono importanti per il valore biologico. L’essiccazione lenta prevede temperature basse (inferiori a 50°C) e tempi lunghi (da 10 a 72 ore a seconda del formato).