Mattia Spadone (La Bandiera) chef emergente del Centro Italia
Quando si capisce di star diventando vecchi? Probabilmente quando quelli che hai visto bambini iniziano a diventare adulti!
Mattia Spadone è stato incoronato giovane chef emergente del centro Italia, all’interno della manifestazione Cooking of Art, organizzata da Luigi Cremona, nella bellissima location del chiostro di santo Spirito in Sassia.
Appena 22 anni, figlio d’arte con i genitori che sono gli artefici della Bandiera, uno dei migliori ristoranti della scalpitante dorsale adriatica. Lì muove i primi passi, nella cucina gestita con piglio militare dalla mamma Bruna, ma non sta fermo sugli allori: fugge in Spagna alla corte dei fratelli Roca per una lunga esperienza di vita e di lavoro.
Quando Luigi Cremona mi ha chiesto di segnalargli qualche nome per il premio, ho subito pensato a lui, da poco rientrato in patria e già saldamente ai fornelli del ristorante di famiglia. La Bandiera è la patria della tradizione, ma di una tradizione sicura e intelligentemente reinterpretata: un bellissimo posto (di cui parleremo presto). Mattia è tornato a casa con un bagaglio tecnico notevole e idee innovative. Con la grazia e la delicatezza che lo contraddistinguono. ha affiancato la madre ai fornelli e i due hanno trovato una mediazione fruttuosa.
Si continua a stare molto bene a quei tavoli, la eco della memoria è ancora molto presente, si officia il sacro rito della tradizione e il giovane Spadone ha messo del suo e ha contaminato con un pizzico di Spagna la solida cucina abruzzese.
Lo stesso è successo nei piatti che ha proposto ieri e oggi, alla stupita giuria di esperti romani, si è diviso tra innovazione e solidità. Ieri la sua magistrale rilettura di pizza e foje, piatto tradizionale a base di pizza di granone e verdura selvatica, e la bolla di Mattia, uno scenografico e buonissimo dessert in foggia catalana. Oggi un tipico gallo al vino e una moderna tartare di baccalà. Piatti che hanno conquistato tutti per bellezza e maestria, compreso un basito Anthony Genovese e stupire lo chef del Pagliaccio non è cosa da tutti!
Bravo Mattia continua così, chissà quanta strada farai nei prossimi anni, hai solo 22 anni… anche io li ho avuti 😉