Milano. Cosa mangiate a L’Eclair de Génie che Christophe Adam ha aperto in Corso Garibaldi
Noi ve lo avevamo detto, che stava arrivando il pasticciere francese Christophe Adam a Milano. Lo aveva annunciato lui stesso con un filmato su Facebook: “En direct de Milan! Et oui L’Eclair de Génie s’installe en Italie…”. Dalle riprese si poteva intuire dove avrebbe aperto: e il vostro solerte cronista aveva documentato con foto dove sarebbe probabilmente avvenuta l’apertura: in corso Garibaldi, al 55.
Già alla fine di luglio i lavori erano a buon punto: ora sono terminati, L’Eclair de Génie è aperto. L’inaugurazione ufficiale sarà il 14 settembre: ma il negozio è già funzionante, gli éclair sono al loro posto, tutti in fila, lucidi, con il bottoncino di cioccolato del marchio opportunamente rivolto verso l’esterno della vetrina.
E così, in una mattina di mezzo agosto, in una Milano semideserta (questo tratto di corso Garibaldi offriva uno scenario postatomico, quasi nessuno in giro, tutte o quasi le vetrine serrate), sono entrato da l’Eclair de Génie.
Colori allegri e violenti: giallo il bancone e gli scaffali, policroma l’insegna dietro il bancone. Anche il grembiule della commessa (particolarmente carina e simpatica e gentile – e italiana) è dello stesso giallo acceso.
In fondo al locale, oltre un doppio arco, uno spazio con tavolini alti e sgabelli per la consumazione in loco; c’è anche un piano di sotto, ancora in allestimento.
Il bancone è diviso: un terzo ospita gli chouglacé, ovvero una specie di brioche rotonda – che posso facilmente immaginare fatta di pasta choux – da farcire di gelato e ammennicoli (topping i) vari. Gli altri due terzi, invece, sono tutti di éclair. Che mi sono affrettato ad assaggiarli: tornerò un’altra volta per gli chouglacé, e per informarmi se è previsto anche l’arrivo dello chouger, cioè lo choux hamburger di cui parlavamo qualche mese fa.
Gli éclair nel catalogo di Adam sono più di 180: l’altro giorno ce n’erano una decina, ma voglio rassicurarvi subito: non li ho mangiati tutti. Ho solo fatto un piccolo assaggio.
Quello con mascarpone e fragoline di bosco, ad esempio (5,50 €): come rinunciarvi? Bello lucido elegante – e c’erano queste fragoline che mi guardavano dicendo mangiami mangiami…
In realtà, diceva la stessa cosa anche quello al tiramisù (6,00 €): e così ho assaggiato anche questo. Molto buono – forse un goccio di caffè di troppo, ma probabilmente sono io che non lo amo molto anche nel tiramisù vero e proprio.
Quello al limone e yuzu, consigliatomi dalla gentile commessa (già detto?), mi è piaciuto molto (e costa solo 4.50 €): questa concessione alla moda nipponizzante mi è sembrata ben riuscita. Non per niente nel 2015 ne sono stati venduti 75.000.
Invece dell’éclair con caramello e burro salato – il prodotto-simbolo di Christophe Adam (5,50 €) – nel 2015 ne sono stati venduti 110.000. E mangiandolo si capisce perché.
Un piccolo bar (anzi, una macchinetta da caffè) e un po’ di succhi di frutta completano l’offerta ristorativa: e me ne sono andato con un buon cappuccino a esplorare gli éclair di Adam.
Il suo “colpo di genio” (questo il significato di Eclair de Génie – e l’éclair, “lampo”, si chiama così perché si mangia appunto in un lampo) è stato, qualcosa come quattro anni fa, di pensare a un negozio monomarca per i suoi éclair, innovandone l’immagine e i gusti, ma sempre mantenendo inalterata la tradizione. Idea vincente, se si pensa che in pochi anni ha aperto pasticcerie in mezzo mondo. Ogni mese vengono venduti 50/60.000 éclair, e i dipendenti sono passati da 14 nel 2013 a 44 nel 2015 (e il fatturato da 1,6 a 5 milioni di €).
Nel negozio sono in vendita anche altri prodotti, confezionati, di Adam: da comunicato stampa, pralineria, tavolette, creme spalmabili, “caramello in tubetto” (con vari aromi: immagino da spremersi direttamente in bocc… no, dicevo, per il gelato – ehm, sì), nocciole caramellate, cioccolatini, saponette di cioccolato. Non ci ho fatto molto caso – approfondirò, in particolare la linea “saponette”, che non so se servano per lavarsi – ma a me i cioccolati “a forma di” saponetta, scarpetta, borsetta, ferro di cavallo, chiave inglese e così via, fanno molta tristezza.
La produzione “fresca” è realizzata in Italia, nel laboratorio di corso di Porta Ticinese 76 – anzi, “La Fabrique”, con annesso negozietto, mentre questo di Brera è “La Boutique”.
Che dire? Posso ripetere quanto già detto annunciando l’apertura: vedo già le linee di éclair delle panetterie di Garibaldi, mi aspetto il rimpianto per i buoni vecchi cannoncini, e arriveranno anche le classifiche (già: ci sono altre due pasticcerie francesi sbarcate da poco in città, quella di Philippe Conticini e quella di Pascal Caffet)…
Io, da parte mia, sto pensando a un foglio Excel con un paio di centinaia di caselle numerate in cui inserire nomi e ingredienti e votazioni di tutti gli éclair dell’Eclair de Génie. Vediamo… Quello mascarpone e fragoline è il n. 134…
L’Eclair de Génie. La Boutique. Corso Garibaldi, 55. Milano. Tel. +39 0249532580.
L’Eclair de Génie. La Fabrique. Corso di Porta Ticinese, 76. Milano.