Milano. Equo Supper, home restaurant che da Franco Aliberti passa a Eugenio Roncoroni
Un lavoro così l’aveva iniziato Robin Hood, quando rubava ai ricchi per dare ai poveri.
Poi nel 2013, a Roma, Giulia, Carlo, Francesco e Giovanni misero a segno l’unica associazione in Italia specializzata nella lotta contro gli sprechi alimentari nel settore degli eventi, attraverso il recupero del cibo avanzato da donare a enti e associazioni caritatevoli: nasce così Equoevento.
Lo stesso estro e buon senso, le stesse creatività e passione non tardano a manifestarsi anche a Milano, dove nel 2015 nasce Equoevento Lombardia con altri arcieri quali Gaia, Alessia, Giulia, Filippo, Federico, Maria Carolina, Lucia, Alexandro, Alessandra, Mario.
Ecco luce sul tema dello spreco alimentare, oscurato da un certo medioevo degli eccessi alimentari e sfarzi enogastronomici. Ma come urlare al mondo tutta questa voglia di giustizia?
Con Equo Supper e Equo-Aperitivi, ovvero eventi benefici per la raccolta fondi, visto che è solo la profonda credenza nel progetto ad alimentare il loro autofinanziamento.
Nel diventare leggenda, questa storia trae la sua forza dall’originalità della trama con cui vengono organizzati gli incontri: un grande chef invitato a cucinare in una casa d’autore, con un menu coerente con il progetto, quindi più che sostenibile, e poi qualche ospite selezionato che possa raccontare il cambiamento sociale che vorrebbero innescare.
Se la prima serata si è svolta nella splendida casa del gallerista Nicolas Bellavance Lecompte, con lo chef Wicky Priyan, il secondo appuntamento è stato nel loft milanese del fotografo Michael Gardenia, ideatore di Fusillo Lab.
In cucina Franco Aliberti, che da due mesi sta inondando con la sua fantasia e la sua inventiva La Présef il ristorante stella Michelin della Fiorida in Valtellina.
Nel suo menu il riferimento continuo è alla terra, non solo a ciò che ci da, ma anche a ciò che noi scartiamo pensando non ci dia.
I piatti sono evocativi, fin dall’inizio con La terra ci nutre, di cui non vi sveliamo più gli ingredienti perché abbiamo già sbagliato nel farlo una volta raccontandovi del nuovo menu della Prèsef.
Tutte le portate che seguono sono divertenti, dal risotto con animelle e vino rosso, alla trota che intanto cuoce sul sasso: un gioco continuo tra loro e noi che attoniti per una situazione surreale, cerchiamo di coglierne sempre la morale.
Dalla Valtellina Franco porta anche il prato, per far sì che la cena si svolga a piedi nudi sull’erba, come trapezisti in bilico tra una casa e un progetto più grande, più alto.
Gli elementi naturali che ci circondano, come legno e pietra, compaiono anche nel piatto, affinché ci sia una sintonia con il tutto, senza che nulla stoni. Sono i designer Andrea Magnani e Giovanni Delvecchio gli ideatori del progetto First Supper Project, ovvero creatori di piatti bianchi che cotti in modo particolare possono trasformarsi in opere d’arte su cui rimane impressa la memoria del pasto.
Così la creatività dei presenti si fa arte libera e imperturbabile nel tempo: dopo un dessert a base di lattuga, melissa, basilico, finocchietto, rapa e insalata riccia, le salse che li accompagnavano diventano i nostri acquarelli.
La freccia del prossimo arco andrà a segno a La Tartina in via San Carpoforo, il 7 giugno con un altro aperitivo della serie equo-aperitivo che porta nel cuore di Milano la tradizione dei migliori bacari veneziani, dove da sempre un buon bicchiere di vino si accompagna a uno spuntino di alta qualità. Tutte le tartine vengono preparate con ingredienti di prima scelta, pane fresco e maionese fatta in casa.
La terza cena, invece, sarà mercoledì 15 giugno: per l’occasione il gallerista Manfredi Brunelli Bonetti, fondatore di Avantgarden Gallery, aprirà le porte della sua casa. In cucina ci sarà lo chef Eugenio Roncoroni, proprietario di Al Mercato, ristorante gourmet e burger bar, mentre i piatti saranno realizzati questa volta dall’artista Marco Grassi.
Potete acquistare le cene all’asta sulla piattaforma Charity Stars , il cui ricavato andrà a sostegno delle attività di Equoevento Lombardia Onlus.
Non vale forse la pena sedervi su questo trono e mangiare alla tavola del buon senso per una buona volta, per una buona causa?