Milano. Quanto è buono il gnocco fritto di Gnoko
Lo gnocco fritto è “in Emilia, [una] sorta di crescentina o pizza” – lo riporto per alimentare qualche polemica sull’intangibilità del termine pizza. A Milano non è tanto diffuso quanto meriterebbe: e quindi salutiamo con piacere l’apertura di Gnoko, in via Tiepolo-piazza Ascoli.
(Disclaimer: noi qui al Nord si dice (anche) il gnocco fritto, ma sappiamo che la forma corretta è lo. E quindi la userò in questo pezzo, ma mi perdonerete se ci infilerò qualche “il”. Ulteriore info: non mi risulta venga usato al plurale…)
E prossimamente ci sarà un’altra apertura anche da qualche parte davanti allo stadio di San Siro: due posizioni ottime, l’una davanti al tempio del calcio milanese, l’altra davanti al liceo Virgilio e alla media Tiepolo (e a due passi dal Comando della 1a Regione Aerea di piazza Novelli), che dovrebbero garantire un buon afflusso di clienti. E in effetti mi dicono che ragazzi e ragazze sono già affezionati clienti, e quando sono andato io, il locale, piccolo piccolo certo, era pieno. Avevano anche finito l’impasto, causa affluenza imprevista…
Ma ci sono tornato più tardi. Lo gnocco fritto, nella versione di mia nonna, che lo chiamava “chisolino”, era una foglia sottile di pasta (acqua, farina, sale, lievito di birra) buttata nell’olio bollente a gonfiarsi; una volta fuori dal pentolino, appena scolata, con sopra un po’ di sale o di zucchero, era la colazione mia e dei miei fratelli – non tutti i giorni, purtroppo. E, come molte delle cose cucinate dalla nonna, una madeleine alla cui recherche ci siamo dedicati negli anni.
Ovviamente, i chisolini restano inarrivabili; ma un buon gnocco fritto lo si riesce ancora a mangiare. Magari la pasta è un po’ troppo spessa, l’olio è eccessivo, ma ci sta.
Questo di Gnoko è fra quelli buoni, lo dico subito.
Gnoko on the Road nasce qualche anno fa come food truck (per la precisione, più che un truck era uno di quei carrelli per il trasporto dei cavalli). Finalmente hanno deciso di fermarsi e di aprire questa doppia attività, anche se immagino il truck rimanga in attività. Emilia, anzi, Parma, anzi la Parma Food Valley: tutto nasce da qui. Certo, il/lo gnocco è diffuso un po’ dappertutto, con vari nomi, come crescentine, o torta fritta.
L’impasto viene steso al momento, passato nella macchina per la pasta, tagliato a rettangoli più o meno regolari, fritto, farcito con salumi vari: misti, 6 €, come il battuto di lardo; crudo di Parma, 7 €; culaccia, 8 €. C’è anchela versione veggie, con hummus di fagioli. Ed è possibile aggiungere gorgonzola, lardo, hummus (+ 1 €), o un’esclusiva salsina a base di maionese, la salsa Egisto, ideata da un cuoco (di Borgotaro? me l’hanno detto, ma non ricordo). + 0,50 €. E ovviamente c’è anche quella con la Nutella (5 ), un aperitivo a 7 o 10 , birra, vino…
La porzione di gnocco fritto “nature”, senza niente, 4 €. E c’è anche lo “Gnocco fritto dello studente”: 1,50/2 € a seconda del companatico.
E si possono anche acquistare prodotti “eat in Parma”.
Cibo da passeggio, ovvio, ma anche diciamo così stanziale. La bella stagione invita a prendere e perdersi fra le vie di Città Studi – zona qui particolarmente carina e abbastanza verde – e voi che fate, non vi perdete con un po’ di gnocco fritto?.
Gnoko on the Road. Via Tiepolo, 1. Milano. Tel. +39 0235999851.