Milano. Misha Sukyas chiude lo Spice Bistrot & Bar
Bella cosa, la metropolitana che avanza a Milano. Anche in centro, vie chiuse o semichiuse, deviazioni, barriere. Anche qui in via De Amicis, dove c’è Spice Bistrò e Bar, il ristorante di Misha Sukyas, con Matteo Simonato: uno dei pochi in cui sono stato più di una volta (perché come già detto io mi pago -quasi- sempre il conto, eccetera eccetera). Uno dei miei favoriti, e che era piaciuto anche alla mia collega di Scatti Isa.
Pensavo che fosse una tragedia, quando hanno chiuso corso Plebisciti per i lavori della Linea 4 della metropolitana. Dall’estate scorsa, e fino al 31 dicembre 2017. Vabbe’, una trentina di mesi: un piccolo sacrificio, visto che col tempo i flussi di traffico si sono regolarizzati, le code si sono autocalmierate. E fra un po’ avrò la metro sotto casa. Certo, quei poveri negozietti chiusi dietro gli scavi patiranno un po’ – ma hanno messo un bel cartellone all’inizio del corso, ehi! siamo qui dietro! veniteci a trovare! Chissà se funziona.
Invece c’è qualcosa di diverso, stasera. Le luci di Spice sono spente. E non credo sia per una cenetta a lume di candela, o per un blackout estivo da troppi condizionatori accesi. Non si vedono fiammelle, e non fa ancora così caldo.
Qualche telefonata, e la conferma: uno dei locali più interessanti di questi ultimi tempi a Milano – chiude – ci sarà un’ultima serata d’apertura, una specie di commiato, il 28 giugno. E poi si tira giù la clèr.
E perché mai? Uno dei motivi, se non IL motivo, è proprio la Linea 4: sono già iniziati i lavori che nasconderanno completamente il locale, già di suo posto in un rientro della via De Amicis, dalla vista della strada – lavori che dureranno 88 (ottantotto) mesi. Mettiamoci anche una probabile difficoltà finanziaria, visto che il locale è aperto da pochi mesi, e che quindi non credo sia già rientrato delle spese d’avviamento, ed ecco che nel breve volgere di pochi giorni la tragedia si è consumata: dopo le Spice Girls, abbiamo perso anche gli Spice Boys.
Sono disperato: cosa sarà di me? No, volevo dire: di loro, Misha e Matteo. Li ho conosciuti qualche anno fa a Taste of Milano: so che non dovrei accettare caramelle dagli sconosciuti, ma mi hanno attirato con dei lecca-lecca, e io, nonostante le raccomandazioni della mamma, mi sono lasciato irretire. Come scusante, posso solo addurre il fatto che il lecca lecca (anzi, i lecca lecca) era di polipo e pancia di maiale. Non ho fatto in tempo ad andare all’Alchimista, dove lavoravano ai tempi – ma ero davanti alla porta di Spice all’apertura: e adesso?
Misha si ritirerà in un qualche romitaggio a tatuarsi le piante dei piedi, unica parte della sua vasta superficie ancora libera da tattoo? Matteo si metterà a cucinare per un qualche emiro arabo, magari per le sue mogli, rinchiuso in un harem?
Per adesso, se vogliono, me li tengo io nella mia cucina di casa: ma si dice che non resteranno troppo a lungo con le padelle in mano. Sono quasi certo che li aspetta una nuova avventura: magari Misha ritornerà a un suo vecchio progetto, di una cucina “personale”, un faccia a faccia cuoco-clienti, o qualche cosa del genere.
Chi vivrà, mangerà.
[Immagini: Bruno Cordioli br1dotcom (Taste 2014)]