Milano. Cracco e un giovane da Trussardi, Taglienti a Palazzo Parigi
Luigi Taglienti, una stella Michelin e tre forchette Gambero Rosso a quota 90/100, lascia il ristorante Trussardi alla Scala.
Lo annuncia con un sobrio e formale comunicato il Gruppo Trussardi che saluta lo chef Luigi Taglienti augurandogli di “intraprendere con la stessa positività i progetti futuri che lo vedranno protagonista”.
Il ristorante Trussardi alla Scala non resta certo scoperto poiché, come specificato, continuerà ad avvalersi della consulenza “dell’amico e consigliere” Carlo Cracco.
Anche se bisognerà attendere qualche giorno per conoscere il nome del sostituto di Taglienti. Il cui profilo dovrebbe uscire dalle parole di Tomaso Trussardi, CEO del gruppo, che così ha illustrato il posizionamento del marchio:
“Grazie al connubio tra heritage e contemporaneità, prerogativa e motore del brand, Trussardi interpreta l’eccellenza italiana nelle sue diverse declinazioni: dalla moda al design e dalla cucina d’autore all’arte contemporanea. L’evoluzione dei linguaggi internazionali, degli stili di vita e delle abitudini alimentari stimolano un instancabile lavoro di ricerca e, coerentemente all’identità del brand, la volontà di rinnovare il proprio ruolo all’interno del panorama italiano e internazionale.”
Tradotto, è necessario un nome di chef “alla moda”, forte, come quello di Carlo Cracco che difenderà la posizione nelle more delle imminenti uscite delle guide, Michelin in testa.
Il nome che echeggia in queste ore è quello di Andrea Mainardi, ma Trussardi non fa mistero di voler migliorare il numero dei riconoscimenti.
Molto più complicato il percorso di un tandem Cracco-Cerea che metterebbe in campo un duo stellare in grado di far girare il Trussardi alla Scala come una macchina da guerra grazie ai fratelli di Brusaporto (pronti a mandare in cielo anche un’attività di altissimo catering a Milano) e sfruttare le doti di ambasciatore alla moda e personaggio televisivo di Mister MasterChef.
Ipotesi che lasciano campo libero alla nuova destinazione di Luigi Taglienti. Secondo Roberta Schira del Corriere della Sera, lo chef savonese approderà nelle cucine dell’Hotel Palazzo Parigi. L’elegante struttura milanese non è riuscita ancora ad avere una connotazione gastronomica all’altezza della sua immagine e ha dovuto registrare anche il niet di Niko Romito che sarebbe sbarcato volentieri a Milano con il suo format Spazio leggermente rivisto (arriverà, invece, il 5 novembre a Eataly Roma come annunciato).
Nel giro di voci che risuonano a Milano (l’opzione Davide Oldani sembrerebbe definitivamente tramontata), si dovrebbe escludere anche Niko Romito che è il sogno proibito di tutti i gestori di ristoranti da un anno a questa parte.
La scelta del nuovo chef potrebbe arrivare proprio su consiglio di Cracco e un suo colpo da talent scout è atteso con ansia.
Ristorazione contemporanea potrebbe significare qualsiasi cosa: un altro giovane talento, un famoso chef di respiro internazionale, un esperimento di cucina sociale in cui grandi chef collaborano tra loro per brevi periodi di tempo. Una sorta di nuova socializzazione non “della cucina” ma “in cucina”.
Un’idea per questi tempi dominati da Facebook e dalle trasmissioni di cucina in televisione da non escludere a priori.
Voi, come la vedreste un’accoppiata Cracco-Cannavacciuolo in un Trussardi “temporary” nel centro di Milano?
[Link: Trussardi Ufficio Stampa, Corriere della Sera. Immagini: Vincenzo Pagano, Alimentpedia]