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20 Febbraio 2021 Aggiornato il 20 Febbraio 2021 alle ore 14:48

Morto Mario Stoppani, uno degli artefici del successo di Peck a Milano

La morte di Mario Stoppani, con i fratelli Angelo e Remo per quarant'anni alla guida di Peck, uno dei simboli della Milano gourmet
Morto Mario Stoppani, uno degli artefici del successo di Peck a Milano

Leggiamo della morte di Mario Stoppani, storico proprietario di Peck a Milano, in un post di Guido Porrati, titolare della bottega di enogastronomia Parla Come Mangi a Rapallo. Confermate da qualche post di condoglianze sulla pagina Facebook del figlio Paolo.

Mario era stato alla guida di Peck, la famosa enogastronomia milanese, con i fratelli Remo e Angelo, dal 1970 al 2013.

Porrati lo ricorda, e lo ringrazia, con poche, sentite parole, che ben riassumono quello che la famiglia Stoppani, e Peck, hanno rappresentato nella vita milanese.

Addio sommo Bottegaio che hai fatto immensa la cultura dell’attenzione, dell’accoglienza, l’arte del servizio al banco, hai inventato la grandeur delle enoteche italiane, sei stato con i tuoi fratelli comandante di un transatlantico della gastronomia italiana che al Mondo ha avuto ed ha pochissimi uguali.”

La storia di Peck

PECK VETRINA SALUMERIA

“Un transatlantico della gastronomia italiana”: definizione azzeccata, per un’impresa come quella di Peck, bottega nata al 2 di via Orefici nel 1883. Attenzione, accoglienza, servizio, gentilezza, e grande qualità, sono le materie prime del successo di Peck.

Il fondatore, Francesco Peck, era un salumiere di Praga, e nel suo negozio, in pieno centro, vendeva carni e salumi affumicati secondo la tradizione tedesca. Nel 1912 Peck si trasferì nella sede attuale, in via Victor Hugo, e iniziò a vendere anche prodotti di enogastronomia.

In seguito, la proprietà passò a Eliseo Magnaghi, e nel 1956 Peck venne acquistato dai fratelli Giovanni e Luigi Grazioli. Sono stati loro a introdurre i piatti pronti, la gastronomia da asporto, il panino gourmet, ovvero la moderna pausa pranzo. Con il passaggio alla famiglia Stoppani, nel 1970, iniziò l’espansione del marchio, sempre all’insegna della ricerca dei prodotti migliori.

La bottega di Peck è sempre stata un negozio di successo, frequentato dall’alta borghesia. Negli anni Trenta divenne anche un punto d’incontro di politici, intellettuali e artisti, fra i quali Gabriele D’Annunzio, Renato Simoni e Dario Niccodemi.  

Nel 1937, alcune scene del film Felicita Colombo sono ambientate proprio all’interno del negozio di via Spadari. La presenza di Peck nella vita cittadine è andata crescendo negli anni, grazie anche a efficaci strategie di comunicazione, con la comparsa sui principali quotidiani.

Peck e i fratelli Stoppani

peck italian bar via cantu

Succeduti ai Grazioli nel 1970, i fratelli Stoppani, figli di un salumiere, ampliano l’offerta di Peck, aumentando anche gli spazi. Ora da Peck si trovano gastronomia, salumi, formaggi, carni, panetteria, pasticceria, frutta e verdura, e una fornitissima imponente enoteca. I tre negozi (Rosticceria, Casa del Formaggio e Bottega del Maiale) sparsi nelle vie attorno a Via Spadari vengono riuniti in un unico locale. .

Nel 1986 Peck inaugura la collaborazione con il gruppo Takashimaya, storica catena di department store giapponese, aprendo i suoi primi punti vendita all’estero. 21 negozi nelle maggiori città del Giappone, uno a Taiwan (20014) e uno a Singapore (2007). In Italia, sempre a Milano, nasce il Peck Italian Bar (2001) al posto della Rosticceria di via Cantù; il bar è chiuso da un paio d’anni. 

Una tappa importante nella storia di Peck e della famiglia Stoppani è stata nel 2001, quando hanno affidato al giovane Carlo Cracco gli spazi in via Victor Hugo. Una intuizione felice: qui lo chef vicentino ha creato il suo ristorante, Cracco Peck, arrivato alle 2 stelle Michelin. Ristorante che si è trasferito in Galleria Vittorio Emanuele nel 2018; al suo posto, ora, c’è Carlo e Camilla in Duomo, sempre facente parte del gruppo di locali di Cracco.

A novembre 2011 Pietro Marzotto acquista, a una cifra vicina ai 26 milioni di euro, due terzi di Peck. Ad aprile 2013, dopo 43 anni, la famiglia Stoppani esce completamente dalla proprietà, ceduta integralmente a Marzotto. Il proprietario è ora il figlio Pier Leone Marzotto, che ha proseguito l’espansione del marchio conl’apertura di due nuovi punti vendita milanesi, a Citylife e in Porta Venezia.

La famiglia Stoppani dopo Peck

salumaio montenapoleone stoppani

I figli di Mario Stoppani nel 2012 hanno stipulato un accordo con la famiglia Travaini e ottenuto la cessione di licenza d’uso del loro marchio “Il Salumaio di Montenapoleone” per la durata di dodici anni. Altro storico simbolo dell’enogastronomia milanese, Il Salumaio era un negozio in via Montenapoleone, chiuso e rimpiazzato da un ennesimo marchio di moda. Ora, il Salumaio è una gastronomia e ristorante all’interno di palazzo Bagatti-Valsecchi.

Mario Stoppani e la sua famiglia hanno contribuito a creare l’immagine di Peck a Milano e nel mondo, portata avanti con successo da Marzotto. Qualità, cura per i particolari, lavorazioni artigianali sia nei prodotti acquistati che nel grandissimo laboratorio interno. Il pacchettino della gastronomia Peck, tenuto al dito per il fiocchettino, è ancora uno status symbol, un segnale del Natale quanto le luminarie delle vie. Come la leggendaria coda davanti al negozio prima che aprano le saracinesche, riscaldata da caffè e brioche offerte da Peck. Ulteriore medaglia l merito della famiglia di imprenditori, la fiducia accordata a Cracco.

La prossima volta che passerò da Peck, a guardare le rutilanti esposizioni di aragoste e scampi, risotti e cotolette, galantine e mambrè, mi ricorderò che è stato merito anche di Mario Stoppani.

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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