Napoli. Era tutto vero, i panini di Puok e Med esistono e ti nutrono a via Cilea
Era tutto vero. “Mi hai bruciato tutta la comunicazione”, esordisce Egidio Cerrone, universalmente riconosciuto come Puok e Med che – era tutto vero – ha aperto il suo primo Puok Burger Store a via Cilea al Vomero, il quartiere residenziale di Napoli.
Il Puok e Med che ha scorazzato per praterie di panini e montagne di pizza passa dall’altra parte del bancone in questa hamburgeria che è un tributo allo street food più verace.
Il difensore senza se e senza ma della tradizione napoletana, della pizza a portafoglio da un-euro-un-euro-e-cinquanta, delle buone cose di mammà, della lacrima di commozione davanti a casseruole fumanti di ragù, dell’apoteosi del grasso senza confini come filosofia di vita (ha festeggiato i suoi primi 100 chili con un post da migliaia di like), si dedica anima e corpo al progetto nel cassetto: un locale tutto suo.
Era tutto vero, mi dice, e la sua pacca sulla panza mi fa arguire che una piastrata me la darebbe. Affettuosamente, per carità.
Svelto e veloce con la grafica di Nicemilk di Danilo Girasole, vecchia conoscenza di questi lidi di pane e polpette poiché è il proprietario di Lelena Burger, il locale di via Cilea èun asporto vero. Ci saranno alcuni tavolini, ma l’hamburger puokkesko deve essere mangiato in movimento.
Con aperture che si susseguono a ritmi serrati di punti vendita che sono altro rispetto alla tradizionalissima pizza, potrebbe impressionare l’idea di un locale che guarda allo street di oltreoceano.
Tranquillizzatevi.
Qui il bun è “finto”, nel senso che la ricetta esclusiva del Panificio Petrone non fa il verso alle burrosità a stelle e strisce ma crea una morbidezza tutta sua. Buona rispetto agli originali.
Ma dove il pane vince è nella rosetta artigianale del Panificio Pathos. Vi faccio subito un confronto. Se lo avete assaggiato, è l’ingrediente che manca a un grande panino rustico come quello di Agribraceria.
Va a nozze perfette nel panino dedicato a Mammà, cioè con la bellissima polpetta napoletana fritta, la provola affumicata, la parmigggiana (con 3 g) di melanzane old style, la fonduta di provola al basilico.
La definizione di untuosità qui assurge a vette spaziali per sconfinare nell’appagamento libidinoso di un classico napoletano visitato più che rivisitato. Una porta verso sapori antichi.
Non vi aspettate la leggerezza del panino gastrofighetto, ma la leggerezza di una composizione che ha un ottimo equilibrio. Ti viene in mente il volo del calabrone soprattutto dopo che te ne sei sparato uno a morsi ampi e soddisfacenti e non ti senti appesantito.
Django mette insieme il bun con un hamburger di 180 grammi preparato in ricetta esclusiva da Sabatino Cillo, guru delle carni del beneventano, il bacon croccante, la provola affumicata – chiave legante eccezionale, anellone di cipolla, maionese e salsa barbecue.
Centrato, morbido, potrebbe diventare il panino più richiesto. A un prezzo all inclusive di 8 € rappresenta un affare.
È il prezzo più alto di tutto il menu che conta anche un Los Pollos, burger di pollo reso croccante dalla panatura in stile cereali.
Queste le prime impressioni che sono positivissime e si completano con i dolci. Via col vento della pasticceria Colmayer.
Mi sono divertito con questi due panini. Puok è convinto di non fare panini laidi, ne capisce di marketing e ha messo il tabellone come al cinema che avverte quanti panini restano in dispensa in modo da non fare file inutili.
Per ora gli ho bruciato 2 panini, ma conto di assaggiare gli altri 4.
Sei panini vi sembrano pochi? Andate ad assaggiarli e poi probabilmente ne riparleremo.
Puok Burger Store. Via Cilea, 104. Napoli
[Immagini: Luciano Furia, Vincenzo Pagano, Francesca Spadaro]