Nole a Pescara. Recensione del ristorante bistrot: la doppia formula piace
Nole, ristorante bistrot a Pescara, è semplicemente l’acronimo delle ultime sillabe dei nomi dei soci: Daniele D’Alberto e Pino Della Valle.
Il primo, chef pescarese poco più che trentenne, un po’ girovago e con belle esperienze di cucina, da Vissani a Moreno Cedroni. Il secondo è responsabile del servizio. Dapprima amici, oggi soci.
La cucina suggella la loro attività e ne rappresenta materialmente il punto d’incontro. A vista, posta al centro del locale con doppio ingresso, da un lato ristorante e dall’altro bistrot. Un progetto d’ispirazione internazionale.
Siamo a ridosso del lungomare del capoluogo adriatico, in una delle sue vie simbolo: Viale Regina Margherita.
Nole ha aperto i battenti offrendo la possibilità di consumare ottime colazioni, light lunch e merende da una parte, oppure soffermarsi sui piatti gourmet dall’altra.
In una soleggiata domenica che metterebbe di buonumore chiunque, tra un Dpcm ed un altro ho provato il “lato ristorante” che conta una ventina di coperti.
La doppia formula ristorante – bistrot di Nole
Arredi sobri, mise en place semplice, senza tovagliato che però ben si coniuga ai gradevoli colori che richiamano in larga parte il legno. Una chiave se vogliamo “green”. Spazi non molto ampi ma perfettamente in linea con le norme anti Covid-19. Tutto easy, compreso il leggero e gradevole sottofondo musicale.
Vi dico subito che i piatti hanno un bello stile, una cucina con idee chiare, fatte di libertà creativa, ricerca e raffinatezza. Alla base c’è il territorio e soprattutto un’ottima materia prima proveniente in larga parte dal vicino mercato locale.
Nei piatti ci trovi il mare e la terra. Ingredienti che si traducono in piatti molto colorati (in tutti i sensi), leggeri e di gusto.
Nonostante abbia aperto da circa un anno, l’offerta della cantina (a vista anch’essa) è ampia. La carta dei vini conta circa 500 referenze che spaziano un po’ ovunque e con giusti ricarichi.
Ho osservato Daniele durante le fasi della cucina. Si diverte, e si vede. Questo è un mestiere dove devi divertirti per poter appagare al meglio gli ospiti.
I contrasti sono un po’ lo starter. Spinta acida iniziale, progressivamente mutante in gusti via via più delicati e consistenze sempre ben curate.
Il pane e l’olio extravergine di oliva in anteprima
In apertura il palato è allietato con l’ottimo pane della casa fatto con grani locali (solina su tutti), servito assieme ad altri lievitati, crackers integrali e grissini. E c’è l’olio extravergine delle colline pescaresi. Un’anteprima. Stiamo parlando della prima spremitura di un’annata 2020 che si preannuncia poco generosa in termini di quantità ma buona sotto il profilo organolettico. Staremo a vedere nelle prossime settimane.
Dunque, lievitati davvero degni di nota. Lode alla focaccia bianca. Ed i profumi dei lievitati inebriano anche il lato bistrot.
L’entreé, per dirla calcisticamente, la tocca piano. Bello alla vista, gradevole al palato e con una sferzata di acidità lunga, gradevolmente persistente. Kiwi e scalogno macerato con l’aceto bianco è per palati allenati.
Pomodorino confit con panna acida. Ancora acidità ma in leggera dissoluzione. Ottima la consistenza della componente della panna che amalgama all’essenza del pomodoro.
La tecnica incalza nei tre antipasti, con quella giusta complessità frutto di una mano abile in cucina.
Pomodoro centrifugato a freddo con formaggio caprino olive e crostini di pane. Un piatto curato ed equilibrato nella sua apparente semplicità.
- Crudo di scampi conditi con lime, delicata salsa di mandorle, salsa di agrumi e rifinito con olive taggiasche e rucola. Sembra quasi volesse incitare uno sprint verso l’umido e timido autunno. A tratti quasi fusion, orientale, molto interessante il contrasto mare/terra. Bello e buono.
- Il richiamo alla succulenza è dietro l’angolo e si materializza in un battuto di marchigiana con birra fermentata. Una carne semplice ma di grande qualità, velatamente ammorbidita dalla birra, con il suo gradevole e classico retrogusto. Da intingere a profusione.
Come si mangia da Nole
I tortelli ripieni di ricotta e conditi con crema di parmigiano 48 mesi sono il primo del menu scelto. Persistenti il giusto e molto piacevoli.
Buona la sfoglia ed ottimo il condimento (simil modenese), praticamente senz’olio e dall’ottima cremosità, ben amalgamata e non troppo sovrastante.
La progressione per le papille, unita all’eccellenza delle materie mette il turbo nel secondo.
Davvero buona la pluma bianca, alias parte alta del capocollo – razza iberica, servita con due capi saldi della terra: una cremosa riduzione di mais e delle verdure spadellate.
Cottura della carne perfetta e con velata quanto immancabile reazione di Maillard. Un piatto gradevole alla vista, pregiato al palato, quasi un fiume in piena per quel finale deciso, succulento e dalla bella persistenza mitigata dalla dolcezza del mais e delle verdure. Tenera e digeribilissima.
Carina nel finale l’idea del pre dessert. Una sorta di mini cocktail servito in ampollina e composto da succo di ananas e Campari. Un vero e proprio refresh per il palato.
Chiudiamo con un piacevole dolce fatto di tecnica e semplicità (apparente).
Palla al centro.
Cremoso al bergamotto arricchito di crumble al cioccolato. Fresco e piacevolmente bilanciato. Permane quel retrogusto agrumato, la cui punta acida viene attutita dalle dolci note del cioccolato. Bella l’esecuzione, buona la temperatura di servizio. Probabilmente adatto sino alla fine dell’autunno. Non oltre.
Il meritato caffè è accompagnato da una piccola pasticceria, su tutti un cremoso alla banana, azzardato, dolce ma per nulla ridondante come lo si possa intendere pensando al frutto esotico.
Menu e prezzi di Nole
I menu sono solo degustazione, da 4-6 (quello scelto) oppure 8 “corse”. Mutevoli a seconda della stagione e della disponibilità dei prodotti, proposti rispettivamente a 35, 48 e 55 €.
Una bella tavola, da segnare e “riassaggiare” anche in altri periodi dell’anno, scegliendo magari la line up del menù ad 8 corse o per apprezzare il lato bistrot, ricco di fine pasticceria e caffetteria.
In questi giorni di “mini” lock down del settore sino alle 18, senz’altro una tappa interessante, con la viva speranza che si possa tornare alla normalità, il più presto possibile.
Intanto ora, dalle 8.00 alle 18.00, no-stop.
Nole Ristorante. Viale Regina Margherita, 86. Pescara. Tel. +390854458925