Nosh a Treviglio, ristorante creativo che conosce la tradizione
La prima cosa che si nota di questo ristorante di Treviglio è il nome: Nosh. In inglese, to have a nosh è mangiare un boccone, fare uno spuntino. Termine che suona un po’ come un understatement, a giudicare da come si mangia. Ma va detto che c’è anche un’altra espressione, to have a nosh-up: fare una scorpacciata.
Fatta questa premessa, lasciamo da parte la questione – il ristorante ha aperto a Treviglio nel 2001, e si chiamava Nosh già allora, con la vecchia gestione.
La seconda, è il locale in sé. Elegante e sofisticato – anche qui, lascia perplessi, sembra contraddire la presumibile frugalità associabile al termine “spuntino”.
La terza, e quarta insieme, sono le persone e il menu. Le persone dietro a Nosh, ovvero i due fratelli Rivoltella, in prima linea in sala e in cucina, con i loro collaboratori e lo chef. E una carta curata, creativa con invenzione e intenzione, e con i piatti che ‘devono’ esserci, ma proposti in modo non banale.
Com’è il ristorante Nosh
Il ristorante Nosh si trova nel centro storico di Treviglio, negli spazi di una ex-autorimessa. La ristrutturazione ha creato un ambiente elegante e moderno – anzi, modern urban.
Da un lato, pareti scure, e un lunghissimo bancone sulla sinistra sormontato da uno specchio obliquo per tutta la sua lunghezza.
Dall’altro, tavolini, tovaglie bianche, dipinti moderni alle pareti. Una Berkel rossa all’ingresso – la macchina affettatrice per cui è davvero il caso di utilizzare il termine “iconica”.
A movimentare il tutto, mazzi di fiori – e vorrei sottolineare freschi, cosa ahimé abbastanza rara. Specie per ristoranti che non hanno ancora raggiunto l’empireo della notorietà socialmediatica. A quest’ultima concorrono un bel sito, elegante ed essenziale, e le pagine Instagram e Facebook. Che peraltro potrebbero venir utilizzate in modo un po’ più sistematico, specialmente quest’ultima – più foto dei piatti, più storytelling.
Il Nosh e i fratelli Rivoltella
Il ristorante Nosh di Treviglio è stato rilevato nel mese di ottobre del 2021 dai fratelli Stefano e Luca Rivoltella.
Stefano, classe 1987, laurea in giurisprudenza, un master in management a Toronto, Canada. Qui entra nel mondo della ristorazione, partendo dal basso per arrivare alla figura di assistente del direttore. Nel suo curriculum, i ristoranti fine dining, italiani, Noce e poi Aria.
L’idea di tornare a Treviglio e aprire un ristorante, Nosh appunto, è di Stefano e di suo fratello Luca. Che hanno trovato il locale praticamente pronto, rilevandolo dalla gestione precedente (sempre cucina italiana, ma con il nome ‘strano’, appunto Nosh).
Luca, classe 1992, diplomato in alta cucina internazionale all’ALMA, parte con uno stage presso il San Domenico di Imola (2 stelle Michelin). Fra le sue varie esperienze, segnaliamo i due anni passati presso il ristorante Era Ora di Copenaghen (1 stella Michelin).
Ai fornelli del ristorante Nosh Michael Zambetti, classe 1985, di Treviglio, autodidatta con esperienze lavorative in Italia e Svizzera. Stefano si occupa della sala (comprese piante e fiori, che cura personalmente) e della selezione dei vini per la cantina. La carta dei vini conta circa 400 referenze, comprese 50 etichette di champagne.
Come si mangia al ristorante Nosh di Treviglio
Le idee di fondo della cucina del ristorante Nosh a Treviglio? L’emozione – il proporre piatti che parlino alla mente oltre che al palato. La creatività, che filtra la tradizione attraverso le tecniche dell’alta cucina moderna e la ricerca dell’equilibrio dei sapori.
Come spiegano i fratelli Rivoltella: “il primo assaggio ti deve incuriosire e non soddisfare, perché è solo così che inizia un viaggio che vorresti non finisse mai”.
La nostra cena stampa è iniziata con una focaccia con pomodorini ed erbe aromatiche, grissini tirati a mano (farina 00 e semola), burro artigianale montato e salato in casa.
Anche focaccia (buona, fosse stata tiepida l’avrei gustata di più) e grissini sono fatti in casa. Il pane invece viene da un forno di Treviglio.
A seguire, una serie di piatti in condivisione. A partire dal Magatello di vitello tonnato, polvere di capperi e cipolla rossa. Un classico aggiornato con gusto e leggerezza, molto gradevole.
Con il Polpo, salsa al nero di seppia, radicchio glassato il menu del ristorante Nosh porta a Treviglio un “classico” contemporaneo. Non c’è ristorante che non abbia in carta un tentacolo che dir si voglia. Lo abbiamo assaggiato anche da Ribelle e Rascasse, sempre qui a Treviglio, ma con una proposta diversa – che è un bel modo per non farsi concorrenza, se vogliamo.
Tartare di tonno “Yellow Fin”, mango, melograno e granella di pane aromatizzato al lime. Forse il piatto che mi è piaciuto di più, certo uno dei più interessanti.
Abbiamo assaggiato anche la Battuta di manzo su pan brioche, condimento classico e maionese all’Acciuga del Cantabrico. Un modo diverso, anche qui, di proporre un classico – e con un risultato originale e assolutamente gustoso. Già – forse è questo il piatto che mi è piaciuto di più.
I piatti principali
La Calamarata al peperone giallo, pomodoro vesuviano, gamberi rossi e polvere di aglio nero viene presentata come uno dei piatti iconici del ristorante. Sicuramente ben fatto, mi è piaciuto molto.
Buono anche il Risotto alla valenciana, scampo crudo e polvere di pomodoro. Grande merito: lo scampo crudo, a tartare, si fondeva bene con il piatto. Ovvero, spesso lo scampo, magari intero, viene semplicemente appoggiato artisticamente sul piatto, senza interagirvi davvero. Bravi.
La Costoletta alla Milanese, battuta e impanata con diverse consistenze di pane 100% segale, viene (posso dire naturalmente?) cotta nel burro chiarificato. Nessun artifizio, nessuna idea balzana (patate al forno e pomodorini di contorno serviti a parte, bravi!) – classicità, esecuzione, il tutto tradotto in emozione.
I dolci sono tutti realizzati in casa. Buono il sorbetto a stecco (ananas, lime, limone), come il muffin ai mirtilli.
La mia preferenza va però alla Tarte Tatin di mele e cannella con gelato alla vaniglia.
I vini che ci hanno accompagnato
Ci siamo affidati a Stefano Rivoltella per la scelta dei vini, e abbiamo fatto bene.
- Flora Chardonnay 2020 Girlan, 100% altoatesino. Servito con gli antipasti, particolarmente piacevole.
- Terralba Le Civaie, Lugana DOC 2022 di Monte Zovo (Caprino Veronese)
- Carabas, una Barbera DOC 2018 certificata biologica prodotta da Lunetta, a Gazzola (PC)
Menu e prezzi del ristorante Nosh a Treviglio con business lunch a 27 €
- Battuta di manzo su pan brioche, condimento classico e maionese all’Acciuga del Cantabrico (21 €)
- Crudo di Parma 24 Mesi “Etichetta Oro” Galloni (19 €)
- Magatello di vitello tonnato, polvere di capperi e cipolla rossa (20 €)
- Tartare di tonno “Yellow Fin”, mango, melograno e granella di pane aromatizzato al lime (21 €)
- Polpo, paprika dolce, manioca e miele al peperoncino (23 €)
- Calamarata al peperone giallo, pomodoro vesuviano, gamberi rossi di Mazara del Vallo, aglio nero (26 €)
- Risotto alla valenciana, scampo crudo e polvere di pomodoro (25 €)
- Gnocchetto di patate, asparagi, caprino e liquirizia (21 €)
- Tataki di Tonno scottato al sesamo nero, finocchi e arance (27 €)
- Bouillabaisse di pescato e conchigliacei, pomodoro, prezzemolo e peperoncino (30 €)
- Costoletta di vitello alla Milanese come da tradizione (35 €)
- Controfiletto di Black Angus del Nebraska con verdurine spadellate (32 €)
Al menu alla carta si affianca un menu per il business lunch che cambia ogni 2 giorni, al prezzo fisso di 27 € (con primo, secondo, acqua, caffè, coperto). Non è una semplice pausa pranzo, quindi, e permette un’esperienza più rilassata.
[Immgini: iPhone Emanuele Bonati, Isabella Radaelli, Nosh]